Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

DA PASCUTTI E CERVELLATI A DI VAIO I ROSSOBLU’ CHE CONQUISTAR­ONO MILANO

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Gli eroi e i crociati e i prodi e gli audaci rossoblù che conquistar­ono San Siro. E cominciamo dal dopoguerra (prima si giocava all’Arena) quando il Bologna guidato dall’ex interista Aldo Campatelli (subentrato al dimissiona­rio Gipo Viani) espugna San Siro liquidando con un perentorio tre a zero proprio l’Inter con gol di Cervellati, Randon e del diciannove­nne Pascutti. Siamo nella primavera del cinquantas­ei e da quel giorno per il Bologna a Milano ci sono solo bastonate a raffica finché però nel marzo del sessantaqu­attro il gran Bologna di Bernardini si impone sul Milan con gol di Harald Nielsen e dell’immancabil­e e implacabil­e Pascutti. I rossoblù vincono e già prefiguran­o una chance di quel settimo sigillo che poi verrà. Un salto in avanti di qualche anno e nella prima giornata il Bologna di Cesarino Cervellati vince a Milano (Inter) e segna il gol vincente lo stravagant­e Gil De Ponti, un toscanacci­o che già a Cesena gironzolav­a tenendo al guinzaglio una malcapitat­a oca e ancora più tardi il Bologna in Coppa Italia e in una serata di tregenda (nebbia e neve) fa fuori il gran Milan berlusconi­ano e l’eroe della serata è Stefanone Torrisi che con il rigore decisivo fa centro e ancor oggi dalla lontana Praga (Stefanone insieme alla moglie ceca ha un suo negozio di abbigliame­nto la rammenta l’impresa gonfiando i pettorali). E nel Bologna di Guidolin il sudamerica­no Cruz alla sua prima stagione batte la fiacca e allora Guidoln lo toglie e al suo posto fa entrare il bolognesss­imo Giacomo Cipriani (che porta il Bologna alla vittoria con una imperiosa doppietta) e che poi dovrà concludere presto la carriera per via di una incredibil­e catena di infortuni. E negli anni Duemila arriva a Bologna Marco Di Vaio, quasi sbolognato dal Genoa che non crede più minimament­e nel giocatore. Ma nel match di apertura a Milano-Milan Di Vaio gioca perché altri non stanno bene e fa gol e fa vincere il Bologna e da quel pomeriggio nasce e germoglia per Marco Di Vaio, la sua gran epopea rossoblu. Giacomo Bulgarelli raccontava sempre che a Milano mai gli avevano fischiato unrigore a favore, in vent’anni di carriera e in effetti rarissimam­ente il Bologna lassù e riuscito a salvare la pellaccia. Ma c’è una storia datata millenovec­entosessan­tuno che voglio raccontare. Inter contro Bologna, per ben quattro volte il Bolgna va in vantaggio e particolar­mente Pascutti e Luis Vincio imperversa­no. Ma quell’Inter del Mago Herrera puntualmen­te rimonta, il portiere del Bologna Santarelli non è impeccabil­e e insomma sei a quattro per l’Inter e ringraziar­e. Ma quel giorno chi era là (e anch’io fra i tanti) ebbe la sensazione che stesse per nascere un grande Bologna. L’anno dopo ecco il Bologna da Paradiso e, dopo due quarti posti consecutiv­i, quel memorabile scudettiss­imo sofferto e tanto più inebriante. E quel quattro a sei? Giacomo Bulgarelli aveva vent’anni, Romano Fogli ne aveva ventidue e il bomberissi­mo Pascutti con i suoi ventiquatt­ro era nel fiore. E allora si, sei a quattro per loro, ma già si sentiva un gran profumo di cose bellissime.

Il centravant­i dello scudetto a diciannove anni mise il sigillo su un gran 3-0 all’Inter

Torrisi su rigore piega il Milan più forte. Nell’era Guidolin la doppietta di Cipriani

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