Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Immortale e Invincibil­e da milanista E’ stato Ct

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serio e ne vale la pena».

Il Milan non è più il...Milan da almeno 2-3 anni a questa parte. Cosa sta succedendo? «Onestament­e un’idea precisa non riseco ad averla neppure io... Però ci sono degli interrogat­ivi che tutti quanti si devono porre».

Cioè? «Bisogna fare un processo a 360 gradi. Chi c’è deve avere le carte in regola per poter lavorare e operare in maniera costruttiv­a e corretta».

Oltre agli allenatori e ai calciatori bisogna cambiare anche qualcosa d’altro? «No, non è detto. Non bisogna per forza di cose cambiare le persone per mutare i risultati, ma per continuare a lavorare nel tempo è necessario adeguarsi alle nuove situazioni. Chi resta, chi c’è, chi ha la forza per farlo deve avere il coraggio e la capacità di cambiare. Non possiamo restare sempre noi stessi nel corso degli anni».

Donadoni che cosa propone? «Io posso solo parlare per la mia esperienza da allenatore. Faccio questo mestiere già da qualche anno ma mi sono subito reso conto che bisogna crescere, che è necessario adeguarsi ai tempi che cambiano e alle nuove situazioni».

Fra i tanti record positivi di Donadoni c’era, fino a poco tempo fa, quello di essere uno dei pochi a non aver mai litigato con Cassano. Poi cosa è successo a Parma? «Io credo che tutti quanti noi conosciamo il carattere e la personalit­à di questa persona. Tutto quello che è successo e si può dire si riduce a cose superflue. Ognuno ha il diritto di scegliere cosa essere nella vita».

Calleri «E’ un emergente. Questi calciatori rappresent­ano la logica prospettiv­a del Bologna»

«Parma è stata un dolore ma io non mi sento un paladino, solo uno che può dare»

Personalit­à «La rottura tra me e Cassano? Tutti hanno diritto di scegliere cosa essere nella vita»

Il Milan, si diceva, un sogno... Ma cosa è rimasto del rapporto fra Roberto Donadoni e il presidente che lo volle, dall’Atalanta, fra i primi acquisti della sua avventura milanista? «Molto, tanto... Qualche mese fa (prima che Donadoni si sedesse sulla panchina del Bologna; ndr) ci siamo sentiti per telefono. È stata una bella chiacchier­ata, abbiamo ricordati i tempi d’oro del nostro Milan».

Che messaggio ha trasmesso Berlusconi a uno dei suoi campioni preferiti che aveva l’obbligo con le sue giocate di «accendere la luce a San Siro»? «Il presidente mi ricordava quando mi prendeva sottobracc­io e parlavamo di quello che sarebbe diventato il Milan. Mi diceva sempre che la gente lo considerav­a un vero e proprio Re Mida, anche con il Milan, perché tutto quello che toccava diventava oro».

Be’ la storia rossonera parla chiaro... «Sì, ma ancora quando ci siamo sentiti mi ha ribadito che alla base di ogni successo c’è il lavoro, la dedizione, le 20 ore al giorno passate a creare, costruire e a trasmetter­e questi valori a chi lavora con noi».

Cosa ha imparato, a distanza di 30 anni, Roberto Donadoni da questa nuova lezione, quasi un ripasso, di vita? «Che ognuno di noi deve sfruttare le capacità che ha senza trascurare nulla. Io ci sto provando...». Roberto Donadoni (Cisano Bergamasco, 52 anni) ha avuto un’eccellente carriera da calciatore, straordina­rio centrocamp­ista di fascia destra cresciuto nell’Atalanta, mentre da allenatore ha finora ottenuto i risultati migliori con la Nazionale azzurra, guidata nel biennio post mondiale 2006/08, fermata nei quarti di finale, dopo i calci di rigore, agli Europei 2008 dalla Spagna (poi laureatasi campione) e il sesto posto con il Parma in Serie A (campionato 2013-2014). In campo ha vinto di tutto e di più con il Milan: 6 Scudetti (1 con Sacchi, 4 con Capello, 1 con Zaccheroni), 4 Supercoppe d’Italia, 3 Coppe dei Campioni, 3 Supercoppe d’Europa, 2 Coppe Interconti­nentali, 1 campionato saudita e ha ottenuto una promozione in Serie A con l’Atalanta. E’ stato vicecampio­ne del mondo a Usa ‘94. Nella sua carriera ha disputato complessiv­amente 550 partite segnando 34 gol (390/23 il parziale con il Milan). Sono invece 328 le panchine finora colleziona­te (dalla Serie C-1 fino alla Serie A) da allenatore.

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ANSA Donadoni da ct azzurro

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