Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
VECINO L’uomo che conta di più nella Viola
E’ al centro del mercato: lo vogliono il Napoli, gli inglesi e l’Atletico Madrid. Ma per Sousa è indispensabile
Torino contro il Toro, alla terza contro il Genoa era in campo dall’inizio, ancora fuori a Carpi e poi, tranne una panchina contro il Frosinone, è sempre stato impiegato e una sola volta entrando dalla panchina. Intorno alla coppia Vecino-Badelj è stato costruito il nuovo impianto di gioco. Sono i protettori, gli equilibratori, i pensatori e i creatori del gioco viola. Due centrocampisti centrali, poi due esterni di difesa e di attacco e altri due (Borja Valero e Ilicic) più avanzati quando devono andare alla ricerca del primo gol, più allineati al resto del centrocampo quando serve il possesso palla per gestire il vantaggio. Con questa formula, un centrocampo a 6, Sousa ha messo in difficoltà tutti i suoi avversari.
I DATI. Anche sul piano statistico, la stagione di Vecino è eccellente. Lo dimostrano alcuni dati interessanti, per esempio quello dei palloni recuperati: la sua media a partita è di due punti superiore alla media del ruolo. Perde pochi palloni, ne intercetta molti e questo indica un marcato senso della posizione, ce l’aveva a Empoli, ce l’ha oggi a Firenze. Ma la “voce” più interessante è quella dei passaggi positivi: la sua media è di 67,08 a partita, mentre la media del ruolo è di 28,38. Il vantaggio, in questo caso, è la posizione arretrata: Vecino scambia spesso la palla con Badelj che gli sta a fianco e con i due trequartisti, sono passaggi corti. Sta di fatto però che la precisione è una delle sue qualità più spiccate. E poi le verticalizzazioni, per Kalinic o per i due esterni quando sono lanciati in attacco, sono più di 18 a partita, mentre la media del ruolo è inferiore a 11. Un anno fa, nell’Empoli, ha segnato 2 gol (ma poteva farne di più), quest’anno il compito si fa più complicato visto che in avanti si affaccia poco. E’ ancora a 0 ed è un dato che non lo soddisfa.