Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Klopp rincorre l’Europa
Parte il girone di ritorno: il Liverpool insegue la terza vittoria di fila
Due vittorie consecutive nel nome di Christian Benteke, decisivo sia contro il Leicester che a Sunderland. Sei punti per dare solidità ad una classifica minata dai troppi sali e scendi. Quell'incostanza di rendimento, e di risultati, che neppure l'arrivo di Jurgen Klopp lo scorso ottobre ha saputo, almeno finora, curare. Oggi, all'ora di pranzo in casa del West Ham, il Liverpool cerca conferme. E punti per guardare più in alto. L'obiettivo minimo resta la qualificazione alla prossima Champions League, quel quarto posto lontano cinque lunghezze. Ma sognare è lecito, soprattutto in una piazza tradizionalmente calda come Liverpool. Se l'avventura sulla panchina dei Reds era cominciata in maniera incoraggiante (11 punti nelle prime sei partite, una sola sconfitta), dicembre aveva portato solo delusioni e incertezze a Klopp. Tre partite, un solo punto, la bocciatura di Newcastle, la sventola a Watford. Dopo Natale però si è visto un altro Liverpool, forse meno scintillante ma decisamente più pragmatico ed efficace: due gol e sei punti. «La differenza è che ora lottiamo per il risultato. Prima dovevamo giocare al meglio per vincere - l'analisi di Klopp - viceversa rischiavamo sempre di perdere. Ma se vuoi avere risultati costanti devi saper fare punti anche quando non giochi benissimo. E sono molto contento perché nelle ultime due uscite ci siamo riusciti, soprattutto con prestazioni molto positive in difesa».
LOUISSULLAGRATICOLA.SecontroilChelseaLouis Van Gaal era stato salvato dalla prestazione finalmente convincente - dei suoi, oggi pomeriggio contro lo Swansea servono i tre punti. Inderogabilmente. Non solo per puntellare la panchina dell'olandese che resta quanto mai traballante. Quanto per rianimare le ambizioni di una stagione fin qui deludente oltre ogni più negativa aspettativa. Con due soli punti nelle ultime cinque partite, i Red Devils sono precipitati nell'arco di un mese dal primo posto in classifica al sesto, a nove punti dal vertice, scavalcati da cinque squadre e raggiunti dal Liverpool che nel frattempo ha recuperato loro cinque lunghezze di svantaggio. Una crisi nerissima dalla quale Van Gaal spera di uscire prima che sia troppo tardi. «Questa non è la prima squadra, e probabilmente non sarà neppure l'ultima, con la quale ho dovuto attraversare un brutto momento. Ho vissuto situazioni difficili ovunque, in ogni club che ho allenato, ma devo ammettere che i migliori tifosi, i più pazienti, sono quelli del Manchester United - la sviolinata dell'ex ct dell'Olanda - nonostante i cattivi risultati ci hanno sempre sostenuto, applaudendo i giocatori. Ciononostante dobbiamo tornare a vincere (lo United manca l'appuntamento con la vittoria da otto partite in tutte le competizioni, la peggiore striscia dal 1990, ndr) perché vogliamo uscire da questo difficile momento, e tornare in alto. Non ci accontentiamo di un campionato da metà classifica». Contro i gallesi serviranno soprattutto i gol di Wayne Rooney, due sole reti in questa stagione, a secco da metà ottobre (Everton-United 0-3). Un digiuno che rischia di pregiudicargli la maglia da titolare con l'Inghilterra ai prossimi Europei. HIDDINK. Trasferta ricca di insidie anche per il Chelsea, atteso domani dal Crystal Palace nell’ennesimo derby londinese. Dopo la vittoria contro il Sunderland che aveva salutato il licenziamento di José Mourinho, Guus Hiddink ha inanellato due pareggi che mantengono i Blues nei bassifondi della classifica, solo tre punti dalla zona retrocessione. «E’ tempo di cambiare marcia, se vogliamo dare un senso più concreto a questa stagione dobbiamo fare punti per recuperare posizioni», le parole del tecnico olandese.
I Reds sono a -5 dalla zona Champions Klopp: «Abbiamo sistemato la difesa e vinciamo di più»
Con lo Swansea nuovo esame per il Manchester Utd Van Gaal aspetta i gol di Rooney