Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
«Cesena, devi migliorare in trasferta»
Foschi: Abbiamo una squadra giovane che lontano dal Manuzzi talvolta si perde
Si guarda attorno il Cesena, non prima però di aver guardato in casa propria dopo qualche colpo a vuoto che ha frenato la corsa, mentre la piazza pressa perché arrivi un bomber. Rino Foschi spiega: «Stiamo rispettando i programmi che sono fare un buon campionato - dice il direttore sportivo - mettendo al primo posto la salvezza e poi eventualmente la zona play off, nel proseguire la prioritaria opera di risanamento societario. Sono soddisfatto dei 32 punti, compreso quello di penalizzazione che mi aspetto di riavere. Non m'interessa il recupero tra il Perugia e il Vicenza per vedere se occuperemo il settimo o il nono posto. C'è amarezza per la sconfitta prima della sosta e per un periodo che non va come vorremmo, ma siamo in linea. Non c'è alcun malumore nello spogliatoio. E’ una squadra giovane come del resto l'abbiamo voluta costruire. Il problema è che gli aspetti caratteriali dei ragazzi li scopri solo quando li vedi giocare».
FATTORE MANUZZI. La differenza è abissale tra il rendimento al Manuzzi, con 8 vittorie in 11 gare, e Foschi individua che il fattore campo è strettamente collegato alle caratteristiche del gruppo. «Questo Cesena - spiega - è carente di personalità. La dimostrazione arriva dalla differenza di rendimento rispetto a quando siamo in trasferta, così come di vede dagli alti e bassi nella stessa partita in cui c'è un certo sbandamento alla prima difficoltà. Non abbiamo un leader, quello che se serve scuote il gruppo. Questo non significa che abbiamo sbagliato ad allestire la squadra. Drago è un allenatore che pensa alla ricerca del gioco piuttosto che a strillare. In futuro un leader potrebbe diventare Sensi, che è forte e ha personalità pur essendo un classe 1995». Invocano una punta i tifosi. C'è la diffusa convinzione che un attaccante come si deve, il Cesena possa competere per la Serie A. Ma Foschi non vuole vendere facili illusioni: «Senza soldi non può arrivare un attaccante migliore di quelli che abbiamo. Floccari sarebbe arrivato in estate, se avessimo ceduto Djuric, ma adesso no. Non possiamo permetterci rinforzi, a meno che qualcuno non ci regali un giocatore pagandogli l'ingaggio, come è accaduto due anni fa con Marilungo arrivato dall'Atalanta». A meno che non vada subito in porto la cessione di Sensi, pur trattenendo il centrocampista fino a giugno. Foschi spera di incassare 7-8 milioni. In quel caso, si faranno altri ragionamenti.
«Ci manca un leader che, se serve, possa scuotere il gruppo nelle possibili fasi di sbandamento»
STRATEGIE MIRATE. Si passano in rassegna, in casa bianconera, i giocatori per capire se possano materializzarsi delle operazioni di scambio. Non si tocca Antonino Ragusa, l'unico giocatore a non aver saltato nemmeno una giornata del girone di andata, oltre che capocannoniere della squadra con 6 gol, ci cui 4 realizzati nelle prime 3 partite. L'idea è quella di far uscire qualche giocatore, come Cascione, Succi e Tabanelli, abbassare il monte ingaggi, e fare qualche accordo. Strategie mirate, insomma, come quella del possibile ritorno dell'attaccante Alejandro Rodriguez ceduto l'estate scorsa alla Sampdoria con la formula del prestito oneroso e fin qui raramente impiegato.