Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
Giovani talenti dalla provincia fino a Bologna
Oggi Diawara. Prima di lui Mancini, Macina, Pascutti...
Un fenomenino che si chiama Diawara. Viene prelevato dall’occhiuto Corvino nell’ambito delle serie minori e debutta in rossoblù quando non ha nemmeno compiuto i diciotto. Molto bene, anzi benissimo. Ma non è mica la prima volta che dal dopoguerra in poi il Bologna ha pescato benone dalle categorie minori e ha fatto esordire giocatori che poi hanno marcatamente inciso nella storia del calcio rossoblù e anche azzurro.
E cominciamo dal ricordo più clamoroso, e cioè dal quindicenne Roberto Mancini che gioca in una piccola società di Jesi e che viene a fare un provino al Bologna laddove a giudicarlo c’è Marino Perani, responsabile del settore giovanile, insieme al suo assistente Romano Fogli. E dopo appena mezzora Perani dice al bimbetto di rivestirsi e comunica al dirigente accompagnatore di Jesi che in sede c’è un buon contratto da firmare. E a 15 anni Mancini debutta in un torneo ufficiale natalizio e poi fa il suo esordio a 16 anni nel Bologna di Tarcisio Burgnich e segna il suo primo gol - a Como - quando non ha ancora compiuto i 17. E più o meno la stessa cosa succede al sanmarinese Marco Macina che appunto - come Diawara - gioca a San Marino e debutta in A a 17 anni. E poi Eraldo Pecci che gioca a Cattolica e che il dirigente del Bologna Giorgio Neri va a prelevare e che esordisce in Europa (in Mitropa, in Ungheria) a 17 anni e che quasi subito esplode al punto di debuttare a Torino contro la Juve insieme al coetaneo Franco Colomba. E poi Cesarino Cervellati, un ragazzino piccolo e magrissimo detto Càgaro (accento sulla prima «a», non era proprio un cuor a leone) e veniva dalla provincia (Baricella) cresciuto nel Tomasini: a 18 anni debutta in A e poi giocherà nel Bologna per 13 stagioni. E il portiere Angelo Boccardi detto Geddo: arriva dal Codogno, debutta a 21 anni soffiando il posto al titolare Glauco Vanz, ma a 22 anni si infortuna gravemente a una mano e non sarà più lui. E Livio Filicut che dal Monfalcone arriva a Bologna e a 22 anni segna tre gol alla Lazio. E Giorgio Valentinuzzi pure lui dal Monfalcone capace di fare contro la Juve i due gol vincenti. E guai dimenticare il superbomber Ezio Pascutti che Gipo Viani fa arrivare dai friulani del Torviscosa e che a 18 anni esordisce con un gol vincente a Vicenza e chepoiincarrieraesempreper il suo Bologna realizzerà 130 gol senza nemmeno la grazia di un rigore. E un certo Renato Villa che dalla quarta categoria (Orceana) Gino Corioni porta a Bologna quando questo brutto anatroccolo ha già 28 anni. E io faccio una battuta stupidissima e invece il prode Villa diventerà a buon diritto il leggendario Mitico alla faccia mia e di coloro che inorridirono di fronte alle sue stortissime gambacce.