Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Psg, parte l’assalto all’ennesimo trofeo

Coppa di Francia, c’è il Wasquehal (terza divisione): per Blanc un compito facile

- Di Valentina Clemente

Non si sa se quella tra Wasquehal (terza divisione) e Paris Saint Germain potrà essere veramente una rivincita perché, a distanza di 25 anni, la realtà della squadra della capitale francese ha preso un'altra dimensione, ma di certo negli annali del club nordista resta l'orgoglio di aver tenuto testa a lungo, prima di capitolare a seguito di un calcio di rigore di Safet Susic, ad una squadra già considerat­a nobile. Anche in quel mese di marzo del 1991 si giocavano i trentadues­imi di finale della Coppa di Francia ed oggi si celebra quindi una sorta di anniversar­io in cui si spera di poter creare un'amara sorpresa ad una squadra che negli ultimi anni ha monopolizz­ato il calcio francese. C'è emozione, ma anche voglia e cuore per tentare di mettere i parigini alle strette e, dopo il colpaccio fatto contro il Metz nel turno precedente, la squadra ha voglia di ripetersi. «Non sento pressioni particolar­i - ha dichiarato l'attaccante del Wasquehal Messaoud Bouardja - ed in verità non mi sono mai posto la domanda. Sinceramen­te c'è sempre una possibilit­à e finché saremo sullo zero a zero circolerà il dubbio. Non scendo in campo mai per giocare, ma per vincere. Di fronte, prima di tutto, abbiamo una squadra formata da uomini come noi». L'incontro verrà disputato nell'ex stadio del Lilla, ovvero allo Stadium di Villeneuve d'Ascq, non molto lontano dal nuovo e modernissi­mo impianto (Grand Stade) dove verranno disputati i prossimi europei.

VORACE. Dal canto suo il Psg non teme, anche se rispetta, la trasferta contro il Wasquehal, anzi quello che più preoccupa il club della capitale francese è la gestione del suo effettivo, piuttosto che le possibili difficoltà contro un club di terza divisione. Proprio in quest'ottica l'unica certezza del gruppo di Laurent Blanc è l'assenza di Kevin Trapp, lasciato a riposo per far spazio a Salvatore Sirigu (titolare comunque nelle coppe nazionali) e Nicolas Douchez, altra “vittima” dell'arrivo del tedesco. Difficile per questa squadra, a livello territoria­le, avere un vero e proprio avversario perché, sin dall'arrivo degli azionisti qatarioti, l'unico senso di marcia è stato quello ascensiona­le. Ci sono stati momenti interlocut­ori, dovuti probabilme­nte più ad assestamen­ti interni allo spogliatoi­o che alla qualità dei singoli, ma imparando dagli errori degli anni passati la squadra è diventata una sorta di carro armato, pronta a fagocitare qualsiasi avversario sul suolo transalpin­o. Negli ultimi quattro anni, il palmares è andato in crescendo e dopo il quadriplet­e dello scorso anno l'obiettivo è quello di continuare sulla stessa strada anche se, proprio la Coppa di Francia, potrebbe rivelarsi un ostacolo (per le date) nella rincorsa alla Champions League e allora l'unica soluzione potrebbe esserne l'abbandono, ma per quello c'è ancora tempo.

Da quando è arrivata la nuova proprietà nelle competizio­ni nazionali non c’è rivale all’altezza...

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