Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
«Cesena, ora riparti!»
dal tour de force per le tante partite giocate in un mese e mezzo. Paghiamo un tributo alla condizione psico-fisica. Probabilmente siamo stanchi e c'è voglia di lavorare in questa fase soprattutto per recuperare certe energie».
Cosa vi ha condizionato negativamente? «Sono mancati i risultati che invece facevamo con naturalezza all'inizio. Ci sono girati male gli episodi, abbiamo avuto gli infortuni e le situazioni non favorevoli. E’ stato un insieme di fattori. Difficile trovare una singola causa, altrimenti se ne troverebbe anche il rimedio. Dobbiamo rimetterci sotto e riprendere i discorsi che conosciamo bene. Questa squadra ha dimostrato di poter competere».
Si intrecciano tante voci di mercato, dal futuro di Sensi alla voglia di bomber: lei vive tutto di riflesso? «Sono qui per dare il massimo, ciascuno di noi lo fa. Sono soddisfatto del mio rendimento nella prima parte anche se ultimamente qualche problema c'è stato. Bisogna sempre insistere, migliorare, impegnarsi a fondo. Il mercato lo seguo ma non è un chiodo fisso. La mia volontà è restare sino alla fine».
Da dove dovrete ripartire? «Siamo protagonisti, lottiamo nelle prime posizioni e sappiamo di poter migliorare. Bisogna ricominciare dalle cose migliori che siamo stati in grado di esprimere e fare tesoro degli errori, oltre che dei limiti evidenziati. Siamo un bel gruppo, c'è l'atteggiamento mentale giusto per affrontare l'attività quotidiana e le partite».
Resta questa differenza abissale tra il rendimento al Manuzzi e quello esterno... «I numeri questo dicono ed evidentemente qualche ragione dev'esserci. Nella testa non scatta niente di particolare, il fattore campo è un valore aggiunto ma non c'è da parte nostra un approccio differente».
Il direttore Foschi vede limiti nella personalità di squadra: è d'accordo? «Può starci un'analisi di questo genere. Sebbene a noi sembra che in trasferta non viene mai meno la volontà di giocarsela».