Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Sorpresa Zanusso il nemico è a tavola

Oggi secondo derby “celtico” in Tv. Il pilone del Treviso già uomo-partita all’andata, si avvicina alla Nazionale

- Di Stefano Semeraro

Già dietro il bancone del Bar Borsa, in Piazza Indipenden­za a San Donà di Piave, Matteo Zanusso se la cavava benissimo e non passava certo inosservat­o. «Beh, quando giocavo in Eccellenza la mattina andavo a lavorare: caffè e cappuccino sono le mie specialità». Dal bar di famiglia ai grandi stadi del rugby europeo, dall’Eccellenza con il San Donà alla Celtic League (Pro12) e alla Champions con la Benetton Treviso. Qualcosa nell’ultimo anno però è cambiato nella vita di uno dei giovani più promettent­i del panorama italiano. Ora la sveglia Matteo, 22 anni, un metro e 79 per 119 chili, profession­e pilone sinistro, la dà soprattutt­o agli avversari in campo. E senza usare la macchina per il caffè. Anche domenica scorsa a Parma, nel primo derby italiano di Celtic con le Zebre, ha lasciato il segno: meta e premio di uomo-partita. Oggi ci riproverà a Monigo nel match di ritorno. «Essere eletto “man of the match” mi ha fatto ovviamente molto piacere - spiega ma la sconfitta maturata a tempo scaduto ha cancellato all’istante tutta la felicità. A dire il vero non ci ho neanche pensato...».

L’occasioned­iprendersi­una rivincita arriva veloce, nel return match che a Treviso sperano rappresent­i la svolta di una stagione fatta sinora di sole delusioni. «Non direi che può essere la svolta, direi che deve esserlo. Alla serie negativa cerco di non pensare, anche perché le buone prestazion­i non sono mancate. E’ più una questione mentale che tecnica, non facile da spiegare a chi sta fuori: dobbiamo sbloccarci e ricomincia­re a vincere».

CUCINA. La sua scommessa Matteo in questi mesi l’ha vinta alla grande. Se a San Donà aveva vissuto un paio di stagioni buone, con 16 e 19 presenze da titolare, a Treviso è diventato rapidament­e un punto fermo. Sempre in campo, costanteme­nte fra i migliori. Pronto per il debutto in azzurro nel prossimo Sei Nazioni? «Sinceramen­te non mi aspettavo di giocare tanto, è successo anche per via dell’infortunio ad Alberto De Marchi, che da ragazzino è sempre stato il mio modello e che ritengo ancora fra i più forti piloni italiani. Il Sei Nazioni è un mio obiettivo, ma non devo essere io a dire se me lo merito. I nuovi piloni italiani? Nelle Zebre gioca Lovotti, lo conosco da 4-5 anni, sta facendo bene. Siamo giovani, è arrivato il momento di dimostrare quello che valiamo, ma sempre tenendo la testa bassa e lavorando, perché io non ho ancora fatto niente».

Solidità da razza Piave («Sponda destra, mi raccomando») che si fa apprezzare molto in mischia chiusa, e molta simpatia. «Se mi devo descrivere dico che la mia forza è l’ignoranza - ride Matteo - ovviamente in senso buono. Poi è chiaro che punto ad essere un giocatore completo. Per ora il punto debole è il fitness, mettiamola così, e credo che lo sarà sempre. Devo cercare di fare il bravo fuori dal campo». Principalm­ente a tavola. Sì, perché il suo hobby è la moto, una Ktm SuperDuke,

«La mia forza è... l’ignoranza, il punto debole i giri in moto con gli amici a caccia di ristoranti»

 ??  ?? Matteo Zanusso, 22 anni, eletto “uomo-partita” nel derby d’andata tra le Zebre e il suo Treviso
Matteo Zanusso, 22 anni, eletto “uomo-partita” nel derby d’andata tra le Zebre e il suo Treviso
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