Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
SARRI LO SCONTRO DEL SAN PAOLO Fuori due turni «Non è razzista»
Il giudice sportivo squalifica il tecnico in Coppa Italia Non c’è l’accusa di omofobia, la società non farà ricorso
angolo di web, tivvù e radio, quantomeno il caso è chiuso per le istituzioni. Con una base solida: nella sbrodolata di insulti confezionata da Sarri a Mancini, con tanto di «frocio e finocchio», è stato rintracciato l'insulto ma non l'inclinazione omofoba e razzista colta dal tecnico dell'Inter. A sua volta al Mancio, partito e placcato da Di Bello dopo le offese di Sarri per evitare contatti, è stato contestato l'atteggiamento intimidatorio.
LO STRESS. La sentenza è arrivata mentre al centro sportivo di Castel Volturno erano alle prese con l'allenamento e gli inviati delle Iene: negli ultimi due giorni casa Napoli è sembrata il centro del mondo. Animali televisivi di ogni tipo, a partire dal Tapiro mandato in onda ieri da Striscia: « E' stata una normale litigata da stress di fine partit», ha detto Sarri. « In un momento concitato è scappata qualche parola di troppo. Ho chiesto scusa a Mancini privatamente e pubblicamente, ma non accetto accuse di omofobia perché la mia storia parla d'altro: ho avuto due amici omosessuali che purtroppo sono morti. E' un'offesa dettata dalla rabbia, mi sono scusato con tutti gli omosessuali: più di così non posso fare. Purtroppo in campo, sotto stress, può succedere. Per carattere ogni tanto mi scappa qualche parola di troppo: la prossima volta cercherò di stare zitto».
NIENTE RICORSO.
Anche il Napoli, che non ricorrerà avverso la squalifica, ha commentato la sentenza: « La decisione del Giudice sportivo acclara formalmente l'assenza di qualsiasi connotazione razzista e omofoba nelle parole di Sarri. Conoscendo lo spessore umano e culturale del proprio allenatore, il club non ha mai nutrito dubbi in merito e ritiene che il pentimento manifestato ripetutamente e pubblicamente attesti ancora una volta le sue qualità personali e le capacità di autocritica. Si auspica che l'allenatore dell'Inter possa accogliere le scuse più volte manifestate e che le vicende sportive dei rispettivi club tornino a catturare l'attenzione di media e pubblico».