Corriere dello Sport Stadio (Firenze)
«Roma, serve più coraggio»
Spalletti: Abbiamo fatto una buona partita, ma siamo stati poco efficaci in attacco
Fischia Banti, parte l'inno juventino, Luciano Spalletti resta immobile davanti alla panchina domandandosi dove ha sbagliato, come si poteva fare di più. E' l'immagine dello smarrimento della Roma, che ormai è fuori dai giochi per lo scudetto vista la distanza incolmabile da Napoli e Juventus. Ma che soprattutto rischia seriamente di compromettere l'Europa, in qualunque forma, della prossima stagione. Aveva provato, Spalletti, a restituire equilibrio e sicurezza a una squadra che in questo momento non ha molte gambe e nemmeno la testa giusta. La difesa a tre, il palleggio a centrocampo. Ma nel rinunciare ad aggredire l'avversario, con il baricentro basso, è bastato un errore in uscita per prendere gol in contropiede. Un beffardo paradosso. RAMMARICO. Il pareggio poteva pure starci, e sarebbe stato il primo dopo quattro sconfitte su quattro allo Stadium, ma avrebbe nascosto una verità visibile: non era solo Garcia il problema della Roma, non poteva essere Spalletti in dieci giorni a cambiare la Roma.
Sulle scintille Mandzukic-De Rossi: «Lo juventino ci ha preso in giro, noi abbiamo reagito»
Il nuovo allenatore è deluso, molto deluso: «Mi aspettavo qualcosa di più. Abbiamo osato poco, dobbiamo avere più coraggio. Contro certi avversari bisogna essere bravi a fare squadra corta e a ribaltare l'azione. E poi cercare la profondità.Insomma,bisognamigliorare in tutto. Purtroppo il morale è a terra e di conseguenza non vanno nemmeno le gambe. L'entusiasmo è quello che fa la differenza mentre il momento negativo intimorisce, ancora di più in quest'ambiente».
NERVI. Le difficoltà si esprimono anche con i nervi tesi: De Rossi che rivolge un brutto insulto a Mandzukic («Stai muto, zingaro di...»); Florenzi che litiga nel finale e viene zittito dall'allenatore. Spalletti si schiera con De Rossi e attacca l'avversario: «Mandzukic ci ha preso in giro a lungo, noi abbiamo reagito. Non si deve fare, vorrà dire che gli insegnerò a mettere la mano davanti alla bocca quando parla... (sorride, ndr). Per il resto dobbiamo ritrovare la giusta condizione mentale. Florenzi è un ragazzo eccezionale, un campione che ci può dare una mano. Ma ogni tanto si perde in atteggiamenti visibili a tutti, proteste inutili. I campioni queste cose non le fanno. Però è già tutto risolto, mi ha dato ragione». C'è una bacchettata anche per Salah, altro sostituito della serata: «Dopo l'infortunio non ha fatto benissimo... Deve allenarsi di più, per essere più pronto sul piano fisico. In caso contrario i contrasti non si vincono». Difende invece Dzeko: «Dobbiamo supportarlo, e io devo aspettarlo, perché ci serve come il pane. E' un giocatore fondamentale. Lui la squadra l'ha fatta salire, semmai è mancato l'aiuto dei trequartisti». Su Totti spiega: «Verrà preso in considerazione ma ha dimostrato contro il Milan di non essere a posto».
PROGRESSI. Guardando la classifica, a Spalletti scappa una risata amara: «Il mio obiettivo è ritrovare il morale della squadra, per vincere le partite. E' inutile fare altri discorsi. Abbiamo fatto qualcosa in maniera corretta: ho visto più ordine rispetto alla partita con il Verona. Ma è pochino. Bisogna aumentare il ritmo, bisogna tentare più duelli, bisogna aggredire. Più che difendere a tre abbiamo difeso a cinque. Non va. Questa era una partita molto importante per noi, la più importante di tutte. E non abbiamo fatto molto per vincere, eravamo leggibili».
ARRIVI. Spalletti si aspetta aiuto dal mercato. «Ci servono un difensore centrale e due giocatori in attacco. Due intendo, se Gervinho va via. Abbiamo bisogno di gente che ci dia qualità davanti, che sappia saltare l'uomo. Perotti? Non è il solo. Lasciamo lavorare Sabatini che sa fare bene le sue cose».