Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Perin nega la vittoria a Del Neri

- Di Federico Vaccari

VERONA

GENOA

La punizione chirurgica di Suso, con l'involontar­ia complicità di Coppola, sembra un messaggio in codice a Cerci: per prendersi il Genoa bisognerà sgomitare. Il fantasista romano esordisce in rossoblù nell'ultima mezzora, in un'ideale staffetta tra chi ha rimpolpato l'attacco di Gasperini in questo gennaio. Ingredient­i che non servono per portare via dal Bentegodi una vittoria che manca da 58 anni - in casa del Verona - perché poi pareggia Pazzini e l'incrocio salvezza si chiude senza altri acuti. Né lascia all'Hellas la concreta possibilit­à di intraveder­e la salvezza anche solo alla lontana. Dovevano vincere questa, gli uomini di Delneri, per garantirsi un briciolo di continuità all'alba del girone di ritorno. Il terzo gol su azione dei gialloblù nasce da uno spunto di Ionita, dopo che il portiere Coppola - che in serie A non giocava dal maggio del 2013 - si era reso decisivo per l'1-0 di Suso. Tredici punti da recuperare sulla quartultim­a, fanno di quella veronese una squadra con un piede e mezzo ormai in B. Ancora senza vittorie, il Verona: chi lo salva più? Probabilme­nte nemmeno Pazzini, svegliatos­i troppo tardi anche per la sequenza di infortuni che non gli ha dato tregua. Se Gasperini sta cercando di ricucire lo strappo con la tifoseria del Genoa («I cori contro di me li ho sentiti anche oggi, i risultati non c'entrano. Ce l'ho solo con alcune persone», dice il tecnico a fine partita), al Bentegodi il punticino in rimonta viene conservato da Perin. Che salva il risultato in almeno tre occasioni: due volte su Gomez, più la chiusura su Siligardi. Del Neri ridisegna l'attacco del Verona nel secondo tempo, togliendo un deludente Rebic. Ma nel momento in cui serve giocarsi il tutto per tutto, di dare risposte, da parte dei gialloblù, non se ne parla.

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