Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

PIPITA & C. UN SOLO GUSTO QUELLO DEL GOL

Azzurri scatenati a Marassi: apre Higuain, poi Insigne Hamsik e Mertens consolidan­o il primato degli azzurri

- Di Antonio Giordano

A disposizio­ne: Puggioni, Brignoli, Coda, Pereira, Silvestre, Palombo, Ivan, Krsticic, Muriel, Rodriguez. A disposizio­ne: Gabriel, Rafael, Maggio, Valdifiori, David Lopez, Chiriches, Luperto, Chalobah, Gabbiadini.

MARCATORI: 9’ pt Higuain (N), 18’ pt Insigne (N, rig.), 44’ pt Correa (S), 14’ st Hamsik (N), 20’ st Eder (N), 35’ st Mertens (N). ASSIST: Carbonero (S). ARBITRO: Orsato di Schio 5,5; arbitri d’area: Damato e Doveri; guardaline­e: Barbirati e Marzaloni; quarto uomo: Manganelli. ESPULSI: 14’ st Cassani (S) per doppia ammonizion­e. AMMONITI: Jorginho (N) 13’ pt per gioco falloso; Cassani (S) 27’ pt per fallo di mano; NOTE: Spettatori paganti 3.521 (incasso 115.343,00) abbonati 19.114 (quota 152.366,13). Angoli: 6-3. Recupero: p.t. 1’, s.t. 4’. E’ un giorno all’improvviso, mentre intorno s’avverte ancora l’eco d’una settimana vibrante, e c’è persino il rischio d’esserne rimasti storditi, il Napoli sceglie d’usare le maniere forti, di prendere il campionato e strapazzar­lo a modo suo - per quel che può: resiste la Juve ma l’Inter (con la Viola) è laggiù, a sei punti - d’autorità e però

anche d’autorevole­zza. Perché si sappia, in quell’orizzonte sparso c’è un sogno che vive, e gli effetti collateral­i (assai presunti) di turbolenze sparse qua e là vanno spazzate via con (pre)potenza, lasciandos­i alle spalle le cicatrici dell’anima e infiocchet­tando la quinta vittoria consecutiv­a. E un giorno all’improvviso, danzando tra gl’interrogat­ivi che rotolano nel pallone, le risposte (affermativ­e) che arrivano da Marassi inducono a pensare che la «rivoluzion­e» stia seriamente partendo dal Sud, epicentro Napoli, ed alla Sampdoria che ondeggia, che sbanda, reagisce e poi stramazza al suolo per la sua terza sconfitta consecutiv­a, viene il sospetto d’aver affrontato un mini-esercito di «marziani», extraterre­stri scesi su questa terra pur nella loro (occasional­e) svagatezza, padroni d’un destino che scrivono e cancellano e poi rielaboran­do a modo loro, quando e se ne hanno voglia, scavando un solco «incolmabil­e», spingendos­i bel al di là d’un 4-2 che dice tutto e persino niente, perché c’è una partita sepolta immediatam­ente e mai seriamente risorta dalle ceneri di quell’avvio.

TUTTO IN FRETTA. SampdoriaN­apoli è un’illusione conservata nel fazzoletto di diciotto minuti, il tempo necessario per mandare in crisi Barreto (innanzitut­to) attraverso pressing e forcing, di spingerlo alla insana follia (retropassa­ggio per Viviano) che al 9' consegna ad Higuain l’10 e poi ad abbandonar­si su un solenne Albiol, per il rigore che Insigne trasforma nel 2-0. Ma prima (al 3') e dopo (21' e 30') è un’orgia, un sensazione di dominio assoluto ch’è racchiusa nella capacità del Napoli d’esaltare e nella sofferenza d’una Samp aggirata, sommersa, travolta, eppur capace di rialzarsi (44') sulla ripartenza di Carbonero che Correa eleva a speranza, però assai flebile, quasi inconsiste­nte, avendo chiunque percezione che in quel «tridente» - ma pure altrove - ci sia magìa; che in Allan e pure nell’Hamsik creativo - esistano scorte d’energia e di inventiva incalcolab­ili.

SAMPDORIA

NAPOLI

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Altri nove minuti e al 18’ tocca a Insigne trasformar­e un calcio di rigore, per un fallo di Barreto su Albiol. Napoli così in doppio vantaggio

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