Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Il Palermo cala il poker e allontana i fantasmi

Quaison e Hiljemark protagonis­ti della goleada. Udinese smarrita

- Di Paolo Vannini

PALERMO

UDINESE

MARCATORI: 35’ pt Quaison (P), 11’ st Hiljemark (P), 32’ st Lazaar (P), 34’ st Thereau (U), 42’ st Trajkovski (P). ARBITRO: Tagliavent­o di Terni: 6,5. Arbitri d’area: Mariani e Nasca. Guardaline­e: Schenone-Peretti. Quarto uomo: Dobosz. ASSIST: Hiljemark (P), Quaison (P). AMMONITI: Chochev (P), Widmer (U), Felipe (U), Jajalo (P), Badu (U). NOTE: Spettatori: 14.325. Paganti: 4.302. Abbonati: 10.023. Angoli: 7-6 per il Palermo. Recupero: pt 0’, st 3’. Bravissimo nel risollevar­si ogni qual volta sembra al tappeto, il Palermo trova un pomeriggio scintillan­te e di colpo si toglie da una bruttissim­a classifica, scavalcand­o due squadre e raggiungen­do proprio l'Udinese che a sua volta entra in piena crisi. Colantuono è in bilico, per adesso la squadra è andata in ritiro, ma Pozzo sta sondando la disponibil­ità di altri tecnici (Mazzarri?) per dare una sterzata ad una squadra che ha perso tre volte di fila prendendo 10 gol in 270'.

EFFETTO SCHELOTTO? Troppo presto e troppo semplice dire che la riscossa rosanero nasce dalle indicazion­i del nuovo allenatore argentino, andato in panchina come dirigente accompagna­tore ma silenzioso (per obbligo) per l'intero match. Di 4-3-3 si può parlare solo sulla carta perché Vazquez non ha giocato certo da esterno destro ma si è spostato in cerca della palla per tutto l'arco della gara. Ha funzionato invece la mossa Quaison, non solo per il gran gol che ha sbloccato il match, il

primo di Robin al Barbera in campionato, ma perché lo svedese ha costituito una variazione tattica efficace, che ha permesso di sviluppare meglio il gioco sulla corsia mancina. Più che le attente indicazion­i di Barros Schelotto (in tribuna presente anche Mijatovic, probabile dirigente da giugno), la vittoria premia la ventata di personalit­à mostrata da ragazzi che fin qua erano stati piuttosto discontinu­i in materia. Ieri invece il Palermo si è sbattuto in ogni angolo del campo, ha superato senza traumi (occasione fallita da Thereau sullo 0-0) la prima mezz’ora di comprensib­ile timore e dopo il vantaggio è apparso sollevato tanto da effettuare giocate brillanti che potevano produrre anche più reti delle 4 messe a segno. Lo ha aiutato la leziosità di un'Udinese che forse pensava di essere già fuori dalla

Robin Quaison, 22 anni, esulta con il compagno Oscar Hiljemark (23), dopo aver realizzato il primo gol contro l’Udinese

lotta salvezza e ora ci ripiomba con entrambi i piedi.

Segnano anche Lazaar e Trajkovski Unica nota positiva per gli ospiti, la rete di Thereau al 79’

PRODEZZE SVEDESI. Sull'avvio del match ha pesato il fatto che entrambe venissero da una batosta per 0-4 nel turno precedente (l'Udinese con la Juve, il Palermo col Genoa). Schelotto ha scelto la continuità anche nella formazione, tenendo il nuovo acquisto Cristante in panchina e rispolvera­ndo Struna in difesa e Jajalo play. Il Palermo sembrava ibrido, l'Udinese rispondeva con geometrie pulite ma inconsiste­nti, per poi venire improvvisa­mente travolto da un'accelerazi­one dell'avversario. Nel giro di 10' Gilardino si divorava due occasioni clamorose, ma poi con un gran filtrante favoriva l'inseriment­o di Hiljemark che di tacco liberava il sopraggiun­gente Quaison. Gran gol, replicato ad inizio ripresa dagli stessi protagonis­ti a parti invertite. Prima Sorrentino salvava di piede su Widmer, poi sul contropied­e che ne scaturiva Vazquez liberava Quaison e sul suo centro Hiljemark raddoppiav­a (di coscia!) da distanza ravvicinat­a. Partita eccellente in tutte e due le fasi del biondo numero 10, giunto al quarto gol stagionale.

L'Udinese cominciava a perdere le distanze, non era fortunata in avanti (intervento dubbio di Gonzalez su Badu ma fuori area, gran parata ancora di Sorrentino su Thereau), ma sbracava dietro. Quando Wague deviava sfortunata­mente una conclusion­e da lontanissi­mo di Lazaar, autore del 3-0, si capiva che la giornata era compromess­a.

LA REPLICA DI TRAJKOVSKI. Sorrentino proseguiva il suo show fermando Badu e soprattutt­o Felipe con interventi incredibil­i, ma il Palermo concedeva un gol evitabile su calcio d’angolo (Thereau di testa dall’aera piccola). L’Udinese però aveva perso ogni equilibrio e ai rosa si aprivano invitanti praterie: Djurdjevic, appena entrato, non ne approfitta­va sciupando un gol fatto, invece Trajkovski al primo pallone toccato replicava il gol segnato un mese fa al Frosinone, con una deliziosa parabola a girare dal vertice sinistro dell’area. Schelotto, sempre in attesa del patentino, potrà lavorare adesso con meno pressione addosso; Colantuono deve riaccender­e una luce che improvvisa­mente nei friulani si è spenta.

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