Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

«Da Repesa parole irriferibi­li»

Moretti accusa il collega, che replica: «Ho solo detto “Pensa al tuo lavoro”»

- Di Fabrizio Ponciroli

(12-13, 22-40, 36-61) OPENJOBMET­IS VARESE: Davies 18 (7/15, 0/1, 10 r.), Faye 7 (3/5, 0/3, 6 r.), Wayns 10 (1/5, 2/7, 4 r.), Varanauska­s (0/2, 0/1, 1 r.), De Vita 2 (1/1), Testa ne, Kangur 12 (2/2, 2/4, 1 r.), Rossi, Ferrero 3 (1/3, 0/3, 2 r.), Pietrini ne, Kuksiks 4 (2/2, 0/3, 2 r.), Galloway 8 (4/5, 0/3, 2 r.). All. Moretti EA7 ARMANI MILANO: Lafayette 5 (1/5, 1/4, 5 r.), Amato, Cerella 2 (1/1, 0/2, 2 r.), Macvan 13 (5/7, 0/2, 5 r.), Vecerina, Magro 8 (3/3, 5 r.), Pecchia, Cinciarini 2 (1/3, 0/1), Jenkins 31 (9/12, 3/4, 2 r.), Barac 2 (1/5, 3 r.), Simon 23 (3/3, 5/7, 9 r.). All. Repesa ARBITRI: Sahin, Aronne, Borgioni 6. NOTE - Tiri liberi: Varese 10/13; Milano: 11/15. Percentual­i di tiro: Varese 25/65 (4/25 da tre, 13 ro, 20 rd); Milano 33/59 (9/20 da tre, 5 ro, 28 rd). Uscita Espulso Moretti al 17’. Spettatori: 4.247 Pagelle - VARESE: Davies 6, Faye 5,5, Wayns 5, Varanauska­s 5, Kangur 5,5, Ferrero 5, Kuksiks 5, Galloway 5. All. Moretti 5. MILANO: Lafayette 6,5, Cerella 6,5, Macvan 7, Magro 6,5, Cinciarini 5, Jenkins 8,5, Barac 5, Simon 8. All. Repesa 7,5 Il migliore: Jenkins La chiave: 27- 10 secondo quarto Milano Poche le emozioni a livello di partita, con Milano che domina. Il vero show vede protagonis­ti i due coach: Moretti e Repesa si prendono a muso duro. Accade tutto nel secondo quarto. I due si beccano, volano parole grosse e, alla fine, ad aver la peggio è solo Moretti, espulso. Il motivo della discordia? Secondo Moretti, un diverso trattament­o, da parte degli arbitri, nei confronti dei due coach, con Repesa lasciato libero di muoversi oltre l’area tecnica.

Un battibecco che è proseguito anche nel post match. Il più nervoso e contrariat­o è, sicurament­e, Moretti di Varese: «Gli arbitri oggi non ci hanno rispettato. Più di tutto, però, il signor Repesa non si deve permettere di parlare con me durante la partita. Non deve permetters­i di dirmi cosa devo o non devo fare. Io non parlo mai degli altri allenatori e voi lo sapete bene. Mi ha detto cose indicibili...». Pronta la risposta di Repesa: «Non mi sento colpevole di nulla. Io stavo parlando con i miei giocatori e con gli arbitri, mi è sembrato più concentrat­o su di me che sulla sua squadra. L’unica cosa che gli ho detto a lui è stata “Devi fare il tuo lavoro e non guardare l’allenatore avversario”». Un confronto che, sul campo, non ha lascito dubbi sulla maggior forza d’urto della capolista e sulla fragilità della Cimberio. Dopo un primo tempo equilibrat­o, l’EA7 ha inserito le marce alte, cavalcando un Jenkins indemoniat­o (16 punti in sei minuti di gioco in un secondo quarto perfetto per i biancoross­i). Milano ha poi controllat­o ogni tentativo di rimonta. Senza Moretti in panchina, la squadra di casa ha perso la bussola, andando sotto anche di 30 punti. Il derby è diventato così affare milanese con tanta rabbia in casa varesotta e non solo per quanto accaduto tra le due panchine. C’è dell’altro, come ha sottolinea­to lo stesso Moretti: «Riguardo alla partita, devo dire che la mia squadra non era pronta a affrontare una Milano decisa e tosta. Mentalment­e non eravamo pronti e di questo mi sento responsabi­le». Responsabi­le per la sconfitta, non per quanto accaduto con Repesa. Storie da derby, una partita fuori dai canoni convenzion­ali.

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CIAMILLO Il diverbio tra Moretti, 45 anni, e Repesa, 54 anni

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