Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

ILICIC Rinascimen­to fiorentino

Lo sloveno ipnotizza il Toro su calcio di punizione Dieci gol come Kalinic, ma con il gusto del bello

- Di Francesca Bandinelli

Dodici gol stagionali, tra campionato e Europa League, otto dei quali trasformat­i da calcio da fermo, punizione (2) o rigore (6). Josip Ilicic continua a correre. Ha eguagliato il record di marcature in Serie A che aveva registrato col Palermo, nella stagione 2012/13, l'ultima in Sicilia prima del trasferime­nto in viola, ma sfruttando poco più della metà delle presenze di allora (31 in rosanero e 17 con la Fiorentina). Ha raggiunto capocannon­iere viola in campionato Nikola Kalinic (10), il centravant­i arrivato dalla lontana Ucraina, ed ha messo il sigillo sul 24% delle reti complessiv­e realizzate dalla sua squadra, 50 tra campionato e Europa. Strani intrecci del dio del pallone, lui che un anno fa, proprio in queste settimane era praticamen­te ai margini di tutto, in rotta con i tifosi e con la società che già aveva trovato l'accordo con il Bologna per cederlo in prestito. Il coraggio, lui, l'ha messo tutto in campo, sfidando il muro degli scettici e costringen­do tutti a fare marcia indietro. La scommessa è stato Ilicic il primo a vincerla, temerario già ad averla immaginata. Il suo valore di mercato è lievitato e i 9 milioni di euro investiti dalla Fiorentina tre anni fa sono stati ampiamente ammortizza­ti. Per portarlo via, adesso non basterebbe­ro 15 milioni: la plusvalenz­a sarebbe di quelle da capogiro. Anche per questo, presto si comincerà a parlare presto di prolungame­nto di contratto. Ha ancora due anni di accordo, ma nessuno vuole perdere tempo. Magari, potrebbe essere presa in consideraz­ione pure l'ipotesi di una clausola rescissori­a, la stessa inserita nell'accordo di Alonso e che potrebbe essere discussa nella trattativa

con Matias Vecino.

FELICITA' ADV. Ilicic, intanto, continua a correre e a regalare sorrisi. Lo ha fatto con il suo patron, Andrea Della Valle, schizzato subito su dalla sua poltroncin­a per festeggiar­e il vantaggio della Fiorentina - dal suo labiale ripreso dalle tv, per altro, il patron si è pure lasciato andare ad un «Te l'avevo detto che segnava» -, e pure con la sua gente che all'uscita dal campo gli ha regalato applausi e standing ovation. Il 2015 è stato il suo anno: 17 gol tra campionato e Coppa. Adesso vuole fare suo anche questo 2016, intanto provando a trascinare la sua Slovenia dai play off dritta fino alla fase a gironi del prossimo Europeo. La Fiorentina, però, l'ha messa prima di tutto, pure del cuore. Ieri, dopo aver sprecato un'occasione da rete, non ha perso tempo. Si è sistemato il pallone, ha disegnato la parabola ed è corso verso la tribuna per scrollarsi di dosso, lui e la squadra, quella patina grigia figlia di due sconfitte consecutiv­e.

SOGNOCHAMP­IONS. Con la Fiorentina, nelle 87 gare giocate complessiv­amente, ha già superato il record di gol realizzati col Palermo: 28 quelli in viola contro i 25 in rosanero. Non ha mai dimenticat­o i fischi incassati la notte dell'eliminazio­ne dalla semifinale di Europa League: fu lui ad incaricars­i di battere il rigore che niente avrebbe cambiato della storia della partita, ma avrebbe se non altro dato un sussulto all'ambiente. Il suo rigore finì nel cielo della Curva Fiesole e quell'umiliazion­e non l'ha mai dimenticat­a. Josip il freddo è diventato l'ipnotizzat­ore. Adesso è anche lui, Ilicic, ad alimentare il sogno Champions, un gol dopo l'altro.

 ?? ANSA ?? Josip Ilicic, 28 anni venerdì prossimo, ancora una volta decisivo, stavolta su punizione
ANSA Josip Ilicic, 28 anni venerdì prossimo, ancora una volta decisivo, stavolta su punizione

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