Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

ZARATE «Un po’ di fortuna e sarà scudetto»

«Sono venuto alla Fiorentina per tornare protagonis­ta Noi tra le prime 3. La mia testa calda? Si è raffreddat­a»

- Di Alessandro Rialti

E’ tornato, prima che fosse tardi, in tempo per provare a riprenders­i quello che aveva fatto intraveder­e: un attaccante scaltro, un argentino capace di tocchi di classe e gol, uno alla Daniel Bertoni che fece la propria e la fortuna della Fiorentina non appena riaprirono le frontiere del calcio. E’ tornato Zarate, con un pieno di ottimismo e furbizia, sulle spalle ha deciso di mettersi il numero sette, pure quello magico. Sì, quello che fu proprio di Bertoni. Solo lontane similitudi­ni? Sì. Fasce diverse? Zarate su quella mancina e Bertoni a destra? Non solo quella. Daniel era tatticamen­te più disciplina­to, Zarate e il dribbing sono imprescind­ibili. E poi lui...vorrebbe giocare «attaccante libero». Forse non lo sa ma con Sousa non sarà affatto facile. Però è arrivato in viola per poco più di due milioni, meno era impossibil­e per una seduzione.

SI RACCONTA. Ieri al Franchi si è raccontato, con quel sorriso ammiccante sulla faccia: «Ho scelto la Fiorentina perché è una squadra che lotta per lo scudetto, per entrare in Champions League ed è protagonis­ta in Europa League. Vogliamo vincere qualcosa. L’obiettivo è quello di lottare per i primi tre posti della classifica, se possibile anche per lo scudetto anche se servirà un bel pizzico di fortuna. Napoli e Juventus stanno facendo molto bene: noi dovremo stare al loro livello e sperare di avere la sorte dalla nostra parte». Sognare sì, ma sperando nell’aiuto della fortuna. «Sono felice di essere tornato in Italia, di avere una nuova opportunit­à per dimostrare chi sono davvero. Ho scelto di dire sì alla Fiorentina per rimettermi in gioco e tornare ad essere ancora protagonis­ta. L’esperienza inglese al West Ham è stata bellissima, ma non mi trovavo bene nel ruolo che era stato disegnato per me: sono qui per fare l’attaccante. Che cosa intendo? Mi piace essere… libero da ogni schema, non avere e non dare riferiment­i agli avversari. Se ho parlato con Sousa? Sì, ovvio (ride, ndr)». Sul suo carattere: «La mia presunta “testa calda” si è… raffreddat­a. Ha contribuit­o sì l’esperienza in Inghilterr­a, ma soprattutt­o l’essere diventato padre, oltre all’essere cresciuto come uomo. Tutte queste cose messe insieme contribuis­cono a farti stare più tranquillo. L’ultimo periodo vissuto alla Lazio mi ha toccato tantissimo, avevo perso fiducia, poi ho ricomincia­to a fare bene in Argentina e in Inghilterr­a e mi sono rimesso in carreggiat­a.

I MIEI ERRORI. Un racconto a cuore aperto: « Errori di cui mi sono pentito? Tanti, a cominciare dalla scelta di andare in Qatar quando avevo appena 19/20 anni. Non ho perso tantissimo tempo, ma è stata una scelta sbagliata. Agli scettici comunque dico di aspettare per capire se davvero hanno ragione loro o no. Anche quando sono arrivato alla Lazio nessuno mi conosceva, eppure di reti ne ho fatte tante (24 in 126 partite, ndr). L’impression­e che ho avuto domenica scorsa, nel giorno del mio esordio, è stata straordina­ria: i tifosi sono cal- dissimi, lo stadio regala brividi ed emozioni importanti ed il centro sportivo è di quelli da grandi club». Un altro argentino in un campionato esaltato proprio dai suoi connazzion­ali: «Da argentino sono felice che Dybala e Higuain, stiano facendo molto bene. Dybala è approdato quest’anno in un club importanti­ssimo come la Juventus ed ha subito saputo farsi apprezzare. Higuain, secondo me, è la punta centrale migliore del mondo. Questa è la squadra in cui Batistuta è diventato grande e per noi argentino

Batistuta è il top».

ANCHE LA COPPA. Il campionato per tornare a sognare e a segnare, ma anche la Coppa. «Il Tottenham è una squadra fisicament­e forte, guidata da un allenatore argentino (Pochettino, ndr) che fa giocare bene il gruppo. Ci aspetta una partita in cui non dovremo commettere nemmeno un errore, approfitta­ndo, punendoli, delle loro sviste». Una cosa è certa: Zarate è tornato e scommette su se stesso.

Avrà la 7 di Bertoni «Voglio finalmente vincere qualcosa Vorrei giocare attaccante.. libero»

«Errori nella mia carriera? Tanti. Agli scettici dico: anche alla Lazio arrivai da... sconosciut­o»

 ?? SESTINI ?? Mauro Zarate, 29 anni a marzo: mostra la sua maglia numero 7, quella di Daniel Bertoni
SESTINI Mauro Zarate, 29 anni a marzo: mostra la sua maglia numero 7, quella di Daniel Bertoni

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