Corriere dello Sport Stadio (Firenze)

Nata 22 anni fa a Pordenone È Fiamme Gialle

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«Ho un programma intenso con 8 sedute a settimana. Durante il periodo agonistico gli allenament­i diminuiran­no, ma ad aprile torneranno 7-8. Lavoro anche nella “Mind room” dove conosco meglio i segnali del mio corpo attraverso esercizi specifici che per 40 minuti faccio anche usando un computer».

Quando ha fissato il ritorno alle gare? «Il 13 febbraio nel meeting di Gent, poi prenderò parte ai campionati del mondo indoor a Portland e ai campionati europei outdoor ad Amsterdam. Durante tutta la stagione vorrei saltare una media di 1,95 con dei picchi che spero arrivino nelle manifestaz­ioni importanti, ma soprattutt­o a Rio».

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«Il mio fidanzato mi ha aiutato dopo gli infortuni. Russe assenti ai Giochi? Non ci penso»

A che percentual­e di forma è adesso? «Direi all’85%. Sto abbastanza bene e il mio allenatore (Chessa, ndr) è bravo a portarmi al top quando conta».

La Trost “vale” una medaglia olimpica? «Non lo so, ma a Rio mi aspetto una gara aperta perché non c’è un’atleta nettamente più forte delle altre. Le medaglie andranno a chi sbaglierà di meno, non a chi salta più alto. Io ci credo».

Chi la conosce sostiene che gli ultimi due infortuni l’hanno resa più forte. «Sono stati utili per capire come si fa l’atleta. Non si può pensare di ottenere grandi risultati senza fare fatica, senza impegno, senza esse- Alessia Trost è nata a Pordenone l’8 marzo 1993, E’ alta 188 centimetri e pesa 68 kg. Tesserata per le Fiamme Gialle. Ha un primato indoor di 2 metri e un personale all’aperto di 1,98. Ha iniziato a 9 anni con la Lib.Porcia, dal 2009 al 2011 alla Atletica Brugnera Friulintag­li. Nel 2009 vinse la prima medaglia d’oro della storia ell’atletica italiana ai Mondiali allievi. Saltò i 2 metri a Trinec il 28 gennaio 2013, terza italiana a riuscirci dopo Simeoni e Di Martino. Oro agli Europei Under 23 2013, oro ai Mondiali juniores 2012. Nella scorsa stagione oro agli Europei U.23 e argento agli Europei indoor. «Sono stata criticata perché mi alleno a casa e non capisco perché. Magari la gente pensa che voglia scegliere la strada più semplice, ma in realtà ho sempre partecipat­o ai raduni e mi sono confrontat­a con gli altri».

Finora ha vinto tante medaglie ma le manca quella in una competizio­ne importante. Ritiene che Rio sia l’ultima occasione per non restare un’eterna promessa? «Se c’è una cosa che non farò è mollare perché non salto abbastanza in alto. Aver raggiunto quota 2 metri mi ha dato la consapevol­ezza di poter competere ad alti livelli. Voglio riprovarci e so di potercela fare di nuovo. Ho un’opportunit­à e non posso sprecarla perché noi ragazzi di 20 anni in Italia abbiamo bisogno di opportunit­à».

L’Italia non è paese per giovani? «Le rispondo così: se chiedo ai miei amici cosa pensano del loro futuro mi rispondono che faranno i disoccupat­i».

Se Renzi le telefonerà magari per festeggiar­e una sua vittoria cosa gli chiederà? «Di far fare più ginnastica a scuola perché la ginnastica stacca i ragazzi dal telefonino».

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GETTY Alessia impegnata in pedana agli Europei di Zurigo 2014
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GETTY La Trost in azzurro

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