Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Sousa lancia la Fiorentina in Portogallo
«Vogliamo riscattare la prima sconfitta in Coppa»
Sole, lo stadio civettuolo adagiato sul Tago che tiene prezzi stracciati: biglietti da 7,5 euro al massimo di 15, per fare il pieno e sperare nella grande impresa del Belenenses. Pure qui sciopero dei tassisti e caos generale. Conferenza stampa di Paulo Sousa che geograficamente gioca in casa (ex Sporting e Benfica) così come era successo con il Basilea e che, per la verità, gli ha portato pochissima fortuna. Anzi Sousa deve replicare in Coppa quello che per adesso sta facendo, benissimo, in campionato dove è il re assoluto.
PARLA PAULO. «Tecnico del momento? No, mi sento solo con maggiore responsabilità, ma nei momenti più belli non devi perdere la concentrazione perché solo così puoi continuare a migliorare. Viceversa sei fregato». Come sempre gelido, una lama. «Belenenses è un club che nella sua storia ha avuto momenti difficili, però ha saputo reggere e andare avanti. E' una squadra organizzata, che gioca con grande grinta, come grintoso è il suo allenatore, vogliono recitare un ruolo in Europa. Noi ci dobbiamo ricordare della nostra prima sconfitta in Coppa: dunque grande intensità agonistica, per cercare di rispondere subito sul campo». GRANDE RESPONSABILITA'. Concentrazione, massima, battaglia, per tornare subito in corsa nel girone. Una battuta su Roncaglia che ha ancora un po' di dolore e Sousa dice che la decisione sarà presa solo in extremis («Non è un vero e proprio infortunio, valuteremo col passare delle ore»). Pretattica sempre e comunque. Sulla coperta corta della difesa: «Abbiamo provato altre soluzioni». Molla un pochino solo quando parla di Rossi: «Pepito ha molte possibilità di giocare». Unica concessione nella sua formidabile ragnatela di vediamo-forse-vediamo. Ma Rossi ci sarà, almeno questa lo fa capire. Forse. «Vogliamo recuperare quello che abbiamo perso nella prima gara con il Basilea, abbiamo bisogno di vincere, dobbiamo assolutamente imporre il nostro gioco». E' quasi una promessa, la grande determinazione di chi vuol assolutamente diventare protagonista in Europa. Felice di ritrovare
un amico come Sa Pinto.
PRIMI. Ovvie le domande sulla Fiorentina prima in classifica e sul suo ruolo, nuovo, nel campionato italiano. «Io cerco solo di essere me stesso e di trasmettere i miei valori, come quello del lavoro e l'unità, che ti permette di andare avanti più forti. Penso anche a trasmettere l'amore che ho per il calcio, la mia grande passione e l'importanza dell'unità del gruppo». Poi sul campionato (arriva l'Atalanta) e la Coppa, in Portogallo, quale è più importante. Qui la risposta è decisa, senza alcuna esitazione: «Quella di domani (oggi, ndi) è la partita più importante». Nessuna battuta sugli avversari, per rispetto. Ma quello che più conta resta la «necessità» di reagire subito in Europa, la gara di oggi conta, più di ogni altra. Per questo alla sua squadra ha chiesto la battaglia delle battaglie.
«Il Belenenses gioca con grinta e organizzazione Ai miei giocatori chiedo intensità»
«Io il tecnico del momento? Sento soltanto più responsabilità Rossi sarà titolare»