Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
VECINO «Effetto San Siro ora protagonisti»
«A Lisbona la Viola capolista in Italia. Sono nuove responsabilità e una spinta emozionale fortissima»
Avrebbe dovuto esordire già contro il Basilea, se solo non ci si fosse messo quel fastidio muscolare di mezzo. Matias Vecino ci ha messo pochissimo per conquistare Sousa. Nonostante il ruolo per lui disegnato dal tecnico portoghese sia per lui nuovo di zecca: «Non avevo mai giocato, prima d'ora come mediano davanti alla difesa, ma mi ci trovo bene, mi piace proprio. Anche se, devo ammetterlo, sto ancora imparando: nel calcio non si finisce mai di farlo. Credo comunque che, anche alla luce delle mie caratteristiche tecnica, in quella posizione io possa davvero dare il meglio di me». Sorride l'uruguaiano e rilancia: «Vinciamo e ribaltiamo la classifica del girone». Sa bene che per trattenerlo Sousa si è esposto in maniera importante con la sua società. E' stato lui a fare muro e a convincere gli uomini mercato del club e pure la proprietà a dire no all'offerta faraonica di dieci milioni di euro formulata dal Napoli.«Prima sono stato a Cagliari, poi a pochi chilometri da Firenze, ma sono state scelte determinanti per la mia carriera. Andare in prestito fa parte del processo di crescita di ogni giocatore e per migliorare un giovane ha assoluto bisogno di giocare. Adesso sono pronto per quest'avventura, in un club così prestigioso come quello italiano. Sono convinto di poter far bene e proprio per questo non mi rilasso».
VINCERE PER LA CLASSIFICA. Ha voglia di vincere l'uruguagio arrivato in Italia nel gennaio 2013 e rimasto ad allenarsi in silenzio per sei mesi, il tempo necessario per il riconoscimento del suo status da comunitario (ha parenti di origine italiana) ed il conseguente tesseramento. Pradé non ebbe dubbi e decise subito di bruciare i tempi. Domenica, a San Siro, nella notte della conquista del primo posto in classifica, contro l'Inter, c'era pure lui in campo. Non un pallone sbagliato, appoggi praticamente perfetti, sempre sull'uomo libero, e da manuale pure la verticalizzazione per Kalinic da cui è scaturito il rosso per Miranda. Adesso, pure lui, ha voglia alzare l'asticella. Guarda all'Europa affascinato, ma per niente intimorito. «Faremo di tutto per vincere questa partita - ha continuato -: ci siamo messi alle spalle la sconfitta contro il Basilea e stiamo già pensando a domani (oggi, ndi). L'unico obiettivo, adesso, è rimettere a posto la classifica. Vincere aiuta a vincere e i tre punti conquistati a Milano tre giorni fa non possono non essere una spinta emozionale in più per tutta la squadra. Sapere, poi, di essere primi in classifica in Italia ti comporta maggiori responsabilità sempre. Anche qui, in Europa». Si diverte quando, provocatoriamente, gli viene chiesto se verrà fatto giocare - Borja Valero, l'ambasciatore viola chiamato a rappresentare la squadra alla vigilia della gara contro il Basilea subentrò nell'undici titolare in extremis proprio per il forfait di Vecino - e ride ancora di più quando Sousa, seduto accanto e divertito pure lui, spiega: «Non sono io a scegliere chi viene con me davanti alla stampa».
FORZA DI GRUPPO. Matias riparte dallo spogliatoio: «Il nostro vero punto di forza è il gruppo: ad uno zoccolo duro di veterani si sono aggiunti elementi capaci di fare la differenza e dovremo essere bravi a sfruttare questo feeling che si è venuto a creare fin dal primo giorno». Non sottovaluta nemmeno l'avversario, pure se la classifica del campionato portoghese racconta di un Belenenses tredicesimo, a una manciata di punti dalla zona retrocessione: «Abbiamo visto molti video - ha continuato il centrocampista - ed è+ emerso che ci troveremo di fronte una squadra molto ben organizzata, non ci daranno spazio e dovremo essere bravi a prendercelo. Sarà dura, ma abbiamo una sola strada da percorrere: prenderci la vittoria. Per risalire la classifica».