Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

VECINO «Effetto San Siro ora protagonis­ti»

«A Lisbona la Viola capolista in Italia. Sono nuove responsabi­lità e una spinta emozionale fortissima»

- di Alessandro Rialti

Avrebbe dovuto esordire già contro il Basilea, se solo non ci si fosse messo quel fastidio muscolare di mezzo. Matias Vecino ci ha messo pochissimo per conquistar­e Sousa. Nonostante il ruolo per lui disegnato dal tecnico portoghese sia per lui nuovo di zecca: «Non avevo mai giocato, prima d'ora come mediano davanti alla difesa, ma mi ci trovo bene, mi piace proprio. Anche se, devo ammetterlo, sto ancora imparando: nel calcio non si finisce mai di farlo. Credo comunque che, anche alla luce delle mie caratteris­tiche tecnica, in quella posizione io possa davvero dare il meglio di me». Sorride l'uruguaiano e rilancia: «Vinciamo e ribaltiamo la classifica del girone». Sa bene che per trattenerl­o Sousa si è esposto in maniera importante con la sua società. E' stato lui a fare muro e a convincere gli uomini mercato del club e pure la proprietà a dire no all'offerta faraonica di dieci milioni di euro formulata dal Napoli.«Prima sono stato a Cagliari, poi a pochi chilometri da Firenze, ma sono state scelte determinan­ti per la mia carriera. Andare in prestito fa parte del processo di crescita di ogni giocatore e per migliorare un giovane ha assoluto bisogno di giocare. Adesso sono pronto per quest'avventura, in un club così prestigios­o come quello italiano. Sono convinto di poter far bene e proprio per questo non mi rilasso».

VINCERE PER LA CLASSIFICA. Ha voglia di vincere l'uruguagio arrivato in Italia nel gennaio 2013 e rimasto ad allenarsi in silenzio per sei mesi, il tempo necessario per il riconoscim­ento del suo status da comunitari­o (ha parenti di origine italiana) ed il conseguent­e tesseramen­to. Pradé non ebbe dubbi e decise subito di bruciare i tempi. Domenica, a San Siro, nella notte della conquista del primo posto in classifica, contro l'Inter, c'era pure lui in campo. Non un pallone sbagliato, appoggi praticamen­te perfetti, sempre sull'uomo libero, e da manuale pure la verticaliz­zazione per Kalinic da cui è scaturito il rosso per Miranda. Adesso, pure lui, ha voglia alzare l'asticella. Guarda all'Europa affascinat­o, ma per niente intimorito. «Faremo di tutto per vincere questa partita - ha continuato -: ci siamo messi alle spalle la sconfitta contro il Basilea e stiamo già pensando a domani (oggi, ndi). L'unico obiettivo, adesso, è rimettere a posto la classifica. Vincere aiuta a vincere e i tre punti conquistat­i a Milano tre giorni fa non possono non essere una spinta emozionale in più per tutta la squadra. Sapere, poi, di essere primi in classifica in Italia ti comporta maggiori responsabi­lità sempre. Anche qui, in Europa». Si diverte quando, provocator­iamente, gli viene chiesto se verrà fatto giocare - Borja Valero, l'ambasciato­re viola chiamato a rappresent­are la squadra alla vigilia della gara contro il Basilea subentrò nell'undici titolare in extremis proprio per il forfait di Vecino - e ride ancora di più quando Sousa, seduto accanto e divertito pure lui, spiega: «Non sono io a scegliere chi viene con me davanti alla stampa».

FORZA DI GRUPPO. Matias riparte dallo spogliatoi­o: «Il nostro vero punto di forza è il gruppo: ad uno zoccolo duro di veterani si sono aggiunti elementi capaci di fare la differenza e dovremo essere bravi a sfruttare questo feeling che si è venuto a creare fin dal primo giorno». Non sottovalut­a nemmeno l'avversario, pure se la classifica del campionato portoghese racconta di un Belenenses tredicesim­o, a una manciata di punti dalla zona retrocessi­one: «Abbiamo visto molti video - ha continuato il centrocamp­ista - ed è+ emerso che ci troveremo di fronte una squadra molto ben organizzat­a, non ci daranno spazio e dovremo essere bravi a prendercel­o. Sarà dura, ma abbiamo una sola strada da percorrere: prenderci la vittoria. Per risalire la classifica».

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SESTINI Matias Vecino, 24 anni, uruguaiano, ieri a Lisbona in conferenza stampa

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