Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Fiorentina, dimensione europea con una sorpresa
Nel ranking Uefa è sesta fra le italiane: se arrivasse in semifinale potrebbe addirittura scavalcare Milan e Inter
Viola d'Europa, per mostrare anche al Restelo di Lisbona il profilo internazionale che i Della Valle hanno ridato alla Fiorentina e cancellare il grande equivoco, il ko interno con il Basilea che sì, dà ancora fastidio, ma non può e non deve mutare la convinzione, surrogata dalle cifre e dagli almanacchi, che la società ha una dimensione continentale di tutto rispetto. Lo raccontano le ultime due annate in Europa League, ma più in generale si potrebbe andare indietro sino alla stagione 2007-2008, la prima dei Della Valle nelle coppe che si concluse, proprio come pochi mesi fa, alle semifinali di quella che allora si chiamava Coppa Uefa e che vide i ragazzi di Prandelli eliminare, fra gli altri, l'Everton e il Psv Eindhoven, arrendendosi - ma senza arrendersi - ad un passo dalla finale ai rigori contro i Rangers, dopo andata e ritorno finiti 0-0. O a quella seguente, quando la Fiorentina entrò, dopo i preliminari, nei gironi di Champions, trovandosi poi in un gruppo durissimo con il Bayern di Klose, il Lione di Benzema e la Steaua, avventura che finì poi in Europa League.
VITTIME. Ma sono le ultime tre partecipazioni a dare lustro, a partire dalla vittoria del girone di Champions 20092010, corredata dal trionfo ad Anfield in casa del Liverpool: cinque vittorie, Reds castigati sia all'andata che al ritorno, Lione vendicato a Firenze. Poi gli ottavi, una serata commovente al Franchi con il Bayern battuto 3-2 (Vargas, doppio Jovetic e un sogno accarezzato), ma tenuto in vita e in competizione dallo scipposcempio arbitrale che chiuse l'andata sul 2-1 per i bavaresi. Orgoglio destinato a durare, poi tre anni lontani dalle serate internazionali sino alla Europa League 2013-2014, e anche lì primo posto nel girone (16 punti su 18 contro Dnipro, Pandurii e Paços Ferreira), Esbjerg eliminato ai sedicesimi e solo Pirlo tra la Viola e la qualificazione ai quarti. Quarti raggiunti e superati la scorsa stagione, dopo una lunga sequenza di scalpi: Giungamp, Dinamo Minsk, Paok, poi i londinesi del Tottenham, una Roma umiliata all'Olimpico agli ottavi, la Dinamo Kiev ko ai quarti. Prima del Siviglia.
RANKING. A certificare il consolidamento europeo dei viola è la graduatoria per club dell'Uefa, che prende in considerazione solo le ultime cinque stagioni, compresa quella corrente. Bene: la Fiorentina è oggi alla posizione numero 33, risultato decisamente lusinghiero considerando che il club sconta ancora l'assenza dall'Europa delle stagioni 2011-2012 e 2012-2013, in cui non ha maturato punteggio limitandosi ad incamerare il coefficiente italiano. Questo vuol dire che la prossima stagione e quella successiva la Fiorentina è destinata a migliorare ancora il proprio ranking per effetto dello scarto progressivo dell'annata meno recente: logico immaginare che, se i ragazzi di Paulo Sousa riusciranno a superare il girone anche in questa edizione dell'Europa League, tra dodici mesi potrebbero trovarsi nei primi 25 posti.
MEMORIA. E, soprattutto, rischiano seriamente di arrivare sul podio italiano: oggi i viola (47.321 punti) sono sesti, in un testa a testa con la Lazio quinta (48.321) e non troppo lontani dall'Inter, quarta a 56.312 punti e fuori dalle coppe a questo giro. Il Milan terzo di punti ne ha 65.321, e qualora la Fiorentina dovesse arrivare alle semifinali come un anno fa lo scavalcherebbe, salendo sul podio dietro alle inavvicinabili - per ora, almeno - Napoli e Juventus. Sin qui il calcolo da azzeccagarbugli dell'Uefa, ma al popolo viola è sufficiente la memoria, perché certe serate sono state davvero indimenticabili.
Nell’era Della Valle la squadra ha avuto sempre una precisa importanza continentale