Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

IL CAMBIO Sannino: Io qui per smentire tutti

«Molti danno il Carpi già per spacciato Ma sono sicuro che farò qualcosa di buono»

- Di Massimo Boccucci Infopress

La scossa c'è ancora, in tutti i sensi, perché continuano a far rumore il siluro a Fabrizio Castori e l'avvento di Beppe Sannino che, elegantiss­imo di nero, s'è presentato ieri nella sala conferenze di Gaudì dove, accanto al presidente Claudio Caliumi, ha messo subito nel mirino l'impresa da compiere. Il suo primo pensiero è sul presente figlio del passato verso il quale mostrare tutto il rispetto possibile: «Arrivo al posto di una persona - dice - che ha portato questa squadra nella storia. Capisco che lascia l'amaro in bocca, però fa parte del mestiere. Conosco bene Castori, il nostro percorso è lo stesso. La società mi ha chiamato e bisogna buttarsi a capofitto. C'è una classifica che impone tanto lavoro e determinaz­ione, al di là dei sentimenti e del dispiacere che si può percepire». Far leva sull'orgoglio generale e gli stimoli al massimo è per Sannino un punto di partenza: «Ho trovato dei ragazzi che hanno dato tanto al Carpi e penso che daranno ancora tantissimo. La squadra deve essere incoraggia­ta, l'obiettivo è restare in Serie A avendo la consapevol­ezza che oggi il Carpi è ultimo in classifica. La volontà è di proseguire in questa favola, per i tifosi e la città, per la società. Sono stato chiamato per guidare il gruppo e voglio diventarne il condottier­o». Si è ricomposta con Sean Sogliano la coppia che a Varese dall'ottobre 2008 ha fatto la scalata tutta d'un fiato dalla C2 alla Serie B fino a sfiorare la A ai play off, persi in semifinale col Padova. Dietro le quinte si è sempre pensato che il direttore, avendo trovato Castori quando è subentrato a Giuntoli, rivolesse con sé Sannino quanto prima. «Con lui ho lavorato solo una volta - osserva il neo tecnico biancoross­o -. A Varese avevamo riaperto un ciclo con molti giovani, nessuno ci dava per favoriti eppure abbiamo vinto due campionati e sfiorato la A. Ho una grande amicizia con Sogliano, il destino ha voluto che ci incontrass­imo di nuovo. Sapere che siamo visti come destinati alla retrocessi­one deve essere uno stimolo in più per lottare contro tutti, come del resto il Carpi ha fatto in tutte le categorie scalate prima del mio arrivo». Il Torino atteso al Braglia impone una reazione da tirar fuori in poco tempo, perciò Sannino indica prontament­e la strada: «Con sacrificio, sudore e poche parole cercheremo di venir fuori da questa situazione. Abbiamo davanti tantissime partite, ma ora la cosa più importante è che tutte le componenti sappiano remare nella stessa direzione. Serve unità d'intenti per una sfida del genere. In tre giorni nessuno ha la bacchetta magica per cambiare quello che hanno fatto i ragazzi sin qui, per cui il mio compito è dare loro più certezze possibili. M'impegno a cercare di far capire come si possono fare meno errori, ma non posso entrare nella loro testa con troppe istruzioni tattiche».

«Con il ds Sogliano c’è molto feeling Servono sudore e sacrificio». Ultras polemici col club

La ferita dopo il ribaltone è sempre aperta tra gli ultras. Il gruppo dei Guidati dal Lambrusco è uscito allo scoperto dapprima con gli striscioni («cAstori immortAle») e quindi anche ieri mattina con un comunicato in cui discutono le scelte di rivoluzion­are l'organico e l'esonero del tecnico della storica promozione.

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Giuseppe Sannino, 58 anni, alla presentazi­one a Carpi

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