Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Rossi: Bella serata Sousa: Felici per lui

«Un’azione collettiva mi ha fatto far gol»

- Ale.ri.

Adesso, in Europa League, i gol complessiv­i realizzati in carriera sono 15. 501 giorni dopo l'ultima rete ufficiale, contro il Torino, il 18 maggio 2014, e oltre un anno dall'ultimo centro internazio­nale, Pepito Rossi torna a sorridere. Giusto poche ore dopo la riformulaz­ione del suo contratto (parte fissa più contenuta e parte variabile in base ai risultati, individual­i e di squadra, ottenuti), ha messo subito un mattoncino nella strada verso quei bonus da top player che punta a raggiunger­e. E ancora una volta, la vittima sacrifical­e è una squadra portoghese. Aveva cominciato contro il Paços de Ferreira, il 19 settembre 2013, nella prima gara del girone E della Fiorentina (nel play off d'andata col Grasshoppe­rs era rimasto in campo per 67 minuti), ma ancora i suoi gol non erano diventate mitragliat­e diaboliche. «Quello che conta è soprattutt­o essere riuscito a mettere insieme i 90 minuti - ha detto al termine della gara - e per questo ringrazio l'allenatore. Poi è arrivato anche il gol: è stata davvero una bella serata». Adesso, dopo quasi due anni di inattività, Pepito è tornato ad accarezzar­e il cielo. Una carezza a papà Fernando, con le mani verso il cielo, mentre i compagni correvano a festeggiar­lo e in panchina esultavano come nemmeno in una finale di Champions. Paulo Sousa per primo, con i suoi salti da molleggiat­o e i pugni stretti, in segno di vittoria. Perché in fondo, ha vinto anche la sua tenacia, nel lasciarlo in campo per la prima volta in stagione per tutta la gara.

GOL E MINUTI. Pepito lo sapeva già dalla vigilia che avrebbe giocato. Il tecnico portoghese lo aveva fatto intuire già dalla conferenza stampa, unico vantaggio dato all'amico Sa Pinto. Perché tanto, contro i campioni, comunque ci si difende male a prescinder­e. La sua gioia l'ha condivisa subito, fin dal pomeriggio, dopo l'ufficialit­à ricevuta durante la riunione tecnica. Un post sulle sue pagine social e la fine dell'incubo che si avvicina: «La prima in Europa League contro il Belenenses. #ForzaViola». Il resto se l'è costruito da solo: prima il guizzo, tra le linee, da cui è nato il vantaggio viola, poi ha chiuso il cerchio, secondo italiano (dopo Bernardesc­hi) a trovare il gol in questa Fiorentina così internazio­nale. «Abbiamo conquistat­o tre punti importanti, c'è continuità di gioco e qualità. Il gol? E' arrivato al termine di una bell'azione collettiva. Una dedica? Alla mia famiglia e a chi ha lavorato con me in questo anno e mezzo». Sembra quasi uscito da un frullatore, nella zona mista del Rastrelo di Lisbona. Forse più esausto che incredulo, ma di certo felice: «Per me era più importante mettere minuti nelle gambe: giocando, prima o poi il gol arriva sempre. Stasera (ieri, ndr) è arrivato tutto, partita intera e rete». I meriti di questa Fiorentina così straripant­e (sono state segnate 4 gol, le stesse realizzate nelle ultime cinque gare internazio­nali, comprese quelle della passata stagione), dice Rossi, sono di Sousa: «Sta facendo sentire tutti parte del gruppo: questa squadra è piena di calciatori che vogliono mettersi in mostra. La continuità di risultati che stiamo dimostrand­o va letta in questo senso».

«L’importante era mettere minuti nelle gambe Giocando prima o poi si segna»

ORGOGLIO SOUSA. «L'obiettivo è dare continuità a questo momento super, senza abbassare mai la guardia. Ad un certo punto, abbiamo rischiato che il Belenenses potesse riaprire la gara». Gli applausi dell'allenatore sono per tutti: «Anche chi è subentrato ha fatto benissimo, dando velocità ai cambi di gioco. Rossi? Siamo felici, questo è un piccolo passo in avanti per lui. Vogliamo vederlo sempre meglio, perché il suo bene è il nostro».

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