Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

EURO BOMBER La Signora è la più giovane

Morata-Dybala, 22 anni di età media: record

- Di Alberto Polverosi

Un attacco giovane come quello della Juventus in Champions non ce l’ha nessuno, o almeno non ce l’aveva nessun’altra grande squadra nella seconda giornata. Alvaro Morata, autore della prima rete della Juve contro il Siviglia, è del ‘92 (23 ottobre, esattament­e); il suo compagno di reparto, Paul Dybala, è ancora più giovane, del ‘93 (15 novembre). Lo spagnolo non ha ancora compiuto 23 anni, l’argentino non è arrivato a 22. Al cospetto dei due titolari, perfino Simone Zaza, che ha chiuso il conto con gli andalusi con la rete del 2-0, sembra un vecchio con i suoi 24 anni già compiuti (25 giugno ‘91).

IL FUTURO. E’ la grande ricchezza della Juventus ed è pure la ragione principale per cui Allegri chiede pazienza. Come quando parla di Pogba. «E’ dalla stagione scorsa che dico che Pogba è un ragazzo di 22 anni che va lasciato in pace, libero di crescere». Ma in privato Max li scuote. In privato e talvolta in pubblico, come è accaduto nell’amichevole di Danzica, nel luglio scorso, quando ha messo in campo Morata all’inizio del secondo tempo e lo ha tolto dopo 26 minuti. Poi, di fronte ai giornalist­i, gli ha mollato un paio di schiaffoni («non è quello l’atteggiame­nto giusto») che hanno fatto crescere in fretta l’ex madridista, pronto a chiedere scusa al tecnico e ai compagni.

LA CRESCITA. Dybala, Morata e Zaza, e fino a poche settimane fa c’era un quarto attaccante ancora più giovane, Kingsley Coman, classe ‘96, ceduto al Bayern Monaco con un riscatto fissato a 21 milioni di euro. Il problema, per Dybala e Zaza, non per Morata, è la mancanza di abitudine alle tre partite a settimana ed è questa la ragione per cui il tecnico livornese sta cercando di gestire con molta attenzione le risorse dell’ex palermitan­o. Quanto a Zaza, il suo percorso di rilancio a Torino, dopo le stagioni di Sassuolo, è stato più complesso di quanto si poteva immaginare, ma i due gol segnati in una settimana, prima al Frosinone poi al Siviglia, lo hanno riportato sulla linea degli altri, oltre a riavvicina­rlo alla Nazionale (mercoledì c’era Conte in tribuna allo Juventus Stadium), dove non sarebbe tornato senza i gol e senza i minuti giocati. E’ stato tutto merito suo.

LA MEDIA. Se si consideran­o gli attaccanti schierati nel corso delle gare della giornata di martedì e mercoledì, l’età media del trio juventino è di 23 anni e 15 giorni, anche in questo caso è il più giovane attacco della Champions. Se invece ci limitiamo solo ai titolari, la media si abbassa ancora fino ad arrivare a 22 anni, 5 mesi e 3 giorni. Considerat­o il continuo aumento dell’aspettativ­a di vita calcistica, la Juve potrebbe giocare con questa coppia o con questo trio almeno le prossime 10 edizioni di Champions. Lo stesso non potrà pensarlo il Paris Saint Germain che ha schierato una coppia, CavaniIbra­himovic, quasi 10 anni più vecchia di quella juventina: 31 anni e 4 mesi, su cui pesano le 36 primavere di Zlatan Ibrahimovi­c. E’ giovanissi­mo anche l’attacco del Manchester United che ha messo in campo il ventenne Martial e il ventunenne Depay: inserendo nel conto il più anziano Rooney, si ottiene una media di 23 anni, 9 mesi e 5 giorni. Il Bayern Monaco, proprio grazie alla presenza del diciannove­nne ex juventino Coman, è di un mese più vecchio: Coman, Douglas Costa e Lewandowsk­i arrivano a 23 anni, 10 mesi e 3 giorni. La Juve ha il futuro in mano.

United battuto per la presenza di Rooney. Bayern sul podio grazie all’ex Coman

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