Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Mirante chiude la porta rossoblù

E sfida il suo maestro (Buffon) e la sua ex squadra

- di Furio Zara

E alla fine allo Juventus Stadium ci giocherà, ma la Juve la vedrà dalla sua porta, quella del Bologna. Candidato per tanti anni alla sostituzio­ne di Buffon, il buon Mirante ha visto il collega invecchiar­e senza fare una piega e così - tra andate e ritorni in bianconero - con gli anni se n’è fatto una ragione e si è costruito una carriera di tutto rispetto. Ma il cordone ombelicale si può recidere, non dimenticar­e. Antonio Mirante arriva alla Juve a sedici anni e mezzo, è il gennaio del 2000 quando viene aggregato alla Primavera. Si allena con Buffon, ne ruba i segreti, aspetta il suo turno, va a farsi le ossa a Crotone, debutta in A con il Siena e nell’estate del 2006 - quella di Calciopoli con la Juve retrocessa d’ufficio in B - torna alla casa madre. Buffon è tra i pochi ad essere rimasti, nonostante l’onta della B. Mirante esordisce in bianconero il 18 novembre 2006 a Bergamo, contro l’Albinoleff­e. a seguito dell’espulsione di Buffon. Gioca una manciata di partite, è un predestina­to senza destino. Buffon da lì non si muoverù mai più. Comincia quindi per Mirante l’altra carriera, quella che si lascia la Juve alle spalle: un biennio alla Sampdoria, sei stagioni al Parma, poi, la scorsa estate, a trentadue anni, il Bologna, con cui firma un triennale e a cui dice subito: se ti serve un leader ci sono io.

TABU’ DA SFATARE. Non è stato un inizio facile per Mirante (alla prima ufficiale in Coppa Italia a Vicenza col Pavia ha sulla coscienza il gol che costa l’eliminazio­ne), ma poi il n.83 si è ripreso, dimostrand­o quello che ci si aspettava da lui: sicurezza tra i pali, personalit­à, lucidità nel gestire la difesa. Che però è giovanissi­ma, e va presa per mano. Una sola volta Mirante ha accolto il triplice fischio con la gioia di chi è rimasto imbattuto: al Dall’Ara col Frosinone. Sono 9 le reti subite, e fanno del Bologna la 4ª squadra più battuta della A: peggio hanno fatto solo Empoli e Lazio (11) e Carpi (15). Tocca (anche) a lui registrare un reparto che finora non è mai stato esente da leggerezze. Domenica a Torino affronterà - a meno di sorprese - il suo maestro, quel Buffon che è stato prodigo di consigli per quel ragazzo che tutti ritenevano pronto per la Juve. La storia ha fatto un altro giro, ma Mirante ricorda quel periodo di formazione con affetto: «E’ stata una scuola unica e irripetibi­le», ha ripetuto da quando ha lasciato definitiva­mente Torino. E’ lui una delle poche certezze di Delio Rossi. Allo Juventus Stadium negli ultimi quattro anni, Mirante ha visto i sorci verdi: sette gol sul groppone l’anno scorso, due l’anno prima, poi due e quattro. E’ un motivo in più per invertire la tendenza e - magari - dare un dispiacere al suo collega.

Per tante stagioni è sembrato lui l’erede designato del portiere azzurro, invece...

L’anno scorso a Torino ne prese 7 E domenica vuole cancellare anche questo incubo

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LAPRESSE Antonio Mirante, 32 anni, 9 gol subiti nelle prime 6 partite
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Franco Brienza difende il pallone
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SCHICCHI ?? Taider imposta l’azione
SCHICCHI SCHICCHI Taider imposta l’azione
 ?? SCHICCHI ?? Tifosi che assistono in tribuna
SCHICCHI Tifosi che assistono in tribuna

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