Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Miti e bufale Chi ha fatto più reti?
Da Pelè a Bican, contare i gol non è così facile...
Entrare nel mondo delle classifiche dei cannonieri di tutti i tempi è come sbucare all’improvviso su un set dove decine di conigliette di Playboy stanno posando per un numero celebrativo della rivista. Non sai da che parte guardare. Hai il sospetto che ci sarà da divertirsi, ma non sai con quali parametri cominciare a valutare la questione. Tenere conto dei gol (rilassatevi, ora stiamo parlando di cannonieri) segnati in partite ufficiali? Considerare anche le amichevoli? Partire dal dopoguerra in poi perché prima, bè prima i gol spesso venivano registrati con una certa superficialità? Omettere il fatto che in taluni campionati valeva la regola che vale ai giardinetti: tre corner rigore? La classifica dell’IFFHS che vedete a fianco è la più attendibile. Prima cosa: vanno sfatati alcuni miti. Il millesimo gol di Pelè - celebrato come lo sbarco dell’uomo sulla Luna - è una bufala. Si è fermato molto prima, a 767. Certo, O Rei supera abbondantemente il migliaio se si calcolano le amichevoli, le partite-dimostrative nei tour promozionali e tutto il Circo Barnum che gli girava attorno. Ma se si entra nella favolosa e scivolosa leggenda dei cannonieri di tutti i tempi ecco che un nome si staglia su tutti: quello di Arthur Friedenreich detto El Tigre, nato nel 1892 a San Paolo, era mulatto, di padre tedesco e madre schiava. La sua storia è fantastica: basti dire che si truccava da bianco, spalmandosi addosso la crema di riso, perché all’epoca siamo tra gli anni ‘10 e ‘20, i club brasiliani non ammettevano i giocatori di colore. Si narra che abbia segnato 1239 gol, ma il conteggio si presta allo sberleffo: a tenere il conto era un suo amico e compagno di squadra, Mario de Andrade. Per cui: i suoi gol sono avvolti nel mistero. Niente Friedenreich, dunque.
Più credibili sono i gol di Josef Bican, il numero uno tra i marcatori all time, austriaco naturalizzato cecoslovacco, attivo tra il ‘28 e il ‘55 (ventisette anni di attività: tempo ne ha avuto), le cronache lo raccontano come un centravanti velocissimo, con un personale di 10” e qualcosa nei 100 metri. Solo con lo Slavia Praga - negli anni della guerra - mise a segno quasi quattrocento gol. In tutto siamo a quota 805. Nella top10 di tutti i tempi ci stanno divinità come Pelè, Puskas ed Eusebio, antichi goleador come Willimowski e Deàk, miti minori come lo scozzese Mc Grory e animali da gol come Gerd Muller, Uwe Seeler e Romario: quest’ultimo ha timbrato 772 volte. Se avete presente il tipo: per non essere da meno dell’odiatissimo Pelè, O Baixinho, il «Piccoletto», ha festeggiato qualche anno fa il millesimo gol. Il conto, manco a dirlo, l’aveva tenuto lui. Del resto, se gli chiedete chi è stato il più grande brasiliano di tutti i tempi, Romario risponde sempre così: esclusi i presenti, direi Roberto Dinamite, poi Tostao e poi Reinaldo. Per tornare a noi: bisogna prenderle con le pinze, queste classifiche. Se si considerano i gol segnati in campionato dopo in soliti noti (Pelè, Bican, Romario e Puskas) troviamo appunto - un sultano come Roberto Dinamite, bandiera del Vasco da Gama. Ufficialmente: 470 gol. Per i brasiliani, che lo adorano, saliamo a 698. Lui una volta raccontò che aveva bellamente superato quota mille, come no. Dettaglio da tenere in considerazione: sia Roberto Dinamite che Romario sono diventati politici di successo. Diciamo che quando giocavano si stavano allenando a spararla grossa.
Il meticcio Friedenreich ne segnò (forse) 1239 ma a tenere il conto era un suo amico...
Il 1000° gol di O Rei fu costruito ad arte Quel furbastro di Romario se ne è aggiunti a decine