Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Mou: Il momento peggiore

Mai così male: «Ma è anche un’esperienza fantastica...»

- di Gabriele Marcotti

Chissà quanto gli sarà costata. Certamente dolorosa per la sua smisurata autostima. Ma persino superflua per l’evidenza dei numeri. Così alla vigilia della sfida casalinga contro il Southampto­n, José Mourinho è stato costretto a un un’ammissione che suona quasi come auto-accusa. «E’ il periodo più difficile della mia carriera». Quasi un’ovvietà se si paragonano i risultati di questo Chelsea a qualsiasi altra squadra allenata dal portoghese. Numeri impietosi, che spiegano il 14° posto in Premier League (già tre sconfitte) e ricordano anche la battuta d’arresto di martedì a Oporto. Neppure nella sua prima (breve) esperienza da “primo allenatore”, alla guida del Benfica quando era subentrato a Jupp Heynckes (settembre 2000) aveva fatto così male.

All’epoca era rimasto in panchina fino a inizio dicembre prima di essere sostituito da Toni: nove partite in campionato (cinque vittorie, due pareggi e due sconfitte) e l’eliminazio­ne dalla Coppa Uefa. Un bilancio mediocre (per il blasone del club), ma comunque nettamente migliore a quello attuale del Chelsea. Condannato da numeri deludenti, addirittur­a peggiori a quelli dell’epilogo della prima avventura di Mou con i Blues, quando era stato esonerato in settembre per lasciare il posto ad Avram Grant. Quella volta a Roman Abramovich era bastato il pareggio casalingo in Champions contro il Rosenberg per perdere la pazienza, e decidere il licenziame­nto. Nonostante in campionato i Blues viaggiasse­ro a una media di due punti a partita. Oggi comunque il portoghese non rischia, il campionato vinto lo scorso maggio gli garantisce almeno una piena stagione di credito. Resta però il serio rischio di veder svanire tutti gli obiettivi anzitempo. Sfrontato e sprezzante, lo Special One non rinuncia però al suo sarcasmo nel riconoscer­e la striscia negativa della sua squadra.

«E’ sicurament­e il peggior periodo della mia carriera, con i peggiori risultati, ma è anche un’esperienza fantastica - le parole di Mou - Non è qualcosa che voglio ripetere, anzi voglio che finisca domani. Ma è una buona esperienza per la mia carriera». Una carriera ricca di successi e pochissime delusioni. «Arriva tardi, troppo tardi dopo 15 anni di carriera, (questo periodo) sarebbe dovuta arrivare dopo tre o quattro anni. Ma è qualcosa che mi aiuterà a migliorare».

Oggi in campo anche il Manchester City, che dopo tre sconfitte consecutiv­e si è risollevat­o mercoledì sul campo del Borussia Monchengla­dbach: una vittoria contro il Newcastle riportereb­be gli uomini di Manuel Pellegrini in testa alla classifica, almeno fino alla sfida di domani tra Arsenal e Manchester United.

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REUTERS Josè Mourinho, 52 ANNI

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