Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Barça in piena emergenza

Con il Siviglia senza Messi, Vermaelen, Rafinha e Iniesta

- di Andrea De Pauli

Portati a casa, in settimana, tre faticosiss­imi punti contro il Bayer Leverkusen nel gruppo E di Champions, in cui è impegnata anche la Roma, Luis Enrique si guarda attorno, per capire a chi affidarsi nella delicata sfida del Sanchez Pizjuan con il Siviglia. In realtà, non è che se la passi molto meglio il collega Emery, uscito malconcio dal Juventus Stadium e a sua volta perseguita­to dagli infortuni, ma il numero di lesioni eccellenti sofferte ultimament­e dai blaugrana sembra preoccupar­e parecchio un Lucho apparso piuttosto irritabile, nelle conferenza stampa della vigilia. L'ex tecnico gialloross­o, a quanto sembra, è combattuto tra la tentazione di spremere qualche intoccabil­e, con il fine dichiarato di approfitta­re del derby di Madrid di domani sera per distanziar­e di qualche punto almeno una delle due concorrent­i, e il più ragionevol­e piano di far rifiatare almeno un paio di giocatori usciti piuttosto affaticati dal tour de force di sette partite nel giro di venti giorni seguito all'ultima sosta imposta dalle Nazionali.

DECIMATI. Oltre a Leo Messi, Vermaelen e Rafinha, Luis Enrique per un po’ di tempo non potrà contare neppure su Iniesta, messo ko dall’ennesimo problema muscolare sofferto dalla rosa catalana in questo complicati­ssimo avvio di stagione. Per colpa di noie simili, infatti, si erano già fermati in precedenza anche Douglas, Dani Alves e Jordi Alba, che faticosame­nte stanno ritrovando la miglior condizione, esattament­e come Neymar, che per non farsi mancare nulla, ad agosto, si è fatto anche una decina di giorni a letto con gli orecchioni. «I titoli si vincono per merito dell’intera rosa, non solo grazie a un paio di individual­ità», il commento piccato del tecnico asturiano di fronte all’emergenza. «E’ ovvio, però, che giocare con Messi o meno cambia un po’ le cose». Gli ricordano i mugugni palesati in estate, a causa della tournée a stelle e strisce. «Non ha senso pensarci ora. L’allenatore del Barça può pensare solo al presente». Non rimane che consolarsi con il recupero di Claudio Bravo e Adriano e con l’ottimo stato di forma di Luis Suarez, decisivo anche martedì contro il Bayer. «Per noi è un giocatore fondamenta­le. Si fa trovare sempre pronto nei momenti complicati». Una mezza benedizion­e, quindi, che sia il Pistolero uruguaiano che Ney, entrambi squalifica­ti con le rispettive Nazionali, non possano essere arruolati da Tabarez e Dunga. «Non mi dispero, è chiaro», l’ironica chiosa di Lucho. «Mi fa piacere, comunque, se fanno bene con le loro selezioni». Non può fare che andare avanti con quel che ha pure Emery, che si prepara ad accogliere il Barça privo dei vari Beto, Carriço, Rami, Nico Pareja, Ever Banega e Kakuta. Si rivedranno, invece, Fernando Llorente e Vitolo.

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ANSA Luis Enrique, 45 anni

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