Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

SERIE A SASSARI E’ IN POLE

Domani scatta il campionato. Il Banco di Sardegna tricolore per la prima volta parte da favorita. Ma c’è solo la Reggiana a inseguire? Ecco le risposte a tante domande

- di Andrea Barocci

Domani parte un campionato “speciale”: Sassari parte da campione d’Italia, e da favorita, mentre Milano si ritaglia un ruolo da ourtsider. Ma sarà poi vero? Tante domande a un giorno dal via: sedici, una per ogni squadra

SASSARI tricolore è davvero più forte rispetto allo scorso anno?

E’ molto diversa. Meno talento sul perimetro, ma anche più solida nella costruzion­e del gioco, grazie a Haynes e Stipcevic, e più esperta con Petway e Alexander. L’obiettivo è maggiore regolarità di rendimento in difesa. Se averà rimbalzi e punti da Varnado, le sue quotazioni continuera­nno a salire.

REGGIO EMILIA non rischia troppo presentand­o un roster senza neppure un americano?

No, perché il nucleo base è rimasto lo stesso della finale scudetto, e al posto di Cinciarini ha uno Stefano Gentile che garantisce leadership e tiro da fuori. La forza della Reggiana, saranno ancora gli italiani (l’aggiunta di Aradori il gran colpo), con Polonara pronto a diventare un autentico protagonis­ta a 23 anni.

MILANO saprà cambiare mentalità e gioco adattandos­i al basket di Repesa?

Repesa è una garanzia assoluta, e il roster “operaio” che ha voluto per il suo ritorno in Italia piace a chi ha visto troppe prime donne nelle annate precedenti. Se il suo allievo prediletto Gentile entrerà in sintonia con le sue idee, l’Armani regalerà tante sorprese.

VENEZIA è pronta per il definitivo salto di qualità?

La Reyer è al crocevia: quest’anno ha innestato nel suo già notevole e super esperto gruppo un fantastico asse play-pivot (Green-Owens). E con un Recalcati in panchina ci si aspetta anche il lancio del giovane Tonut.

TRENTO come potrà ancora stupire?

Sempliceme­nte rimanendo se stessa, ovvero una società splendidam­ente organizzat­a che programma e continua a dar fiducia agli italiani: giovani come Flaccadori e Baldi Rossi, e veterani riportati in A come Peppe Poeta. Occhio al centro Julian Wright.

BRINDISI non sta chiedendo troppo a coach Bucchi, che ancora una volta parte con una formazione tutta nuova?

Il coach è ormai abituato a fare il... domatore di leoni, ovvero squadre piene di stranieri con spiccate doti da solisti. L’Enel di quest’anno sembra più quadrata, con Scott che forse pretenderà qualche palla in più rispetto a tutti gli altri.

CANTÙ cosa si aspetta esattament­e da Corbani, coach esordiente in A?

Che la guidi in un campionato di transizion­e senza soffrire troppo e allo stesso tempo porti il giovane Abass a ritagliars­i un ruolo da stella nascente.

BOLOGNA riuscirà a non farsi condiziona­re dai cambi ai vertici della società?

Sì, perché il tecnico Valli, abituato a lavorare e a far lavorare in palestra, conosce bene l’ambiente, e ha un leader ben definito come Ray. Dexter Pittman per esperienza e mezzi fisici

potrebbe fare sfracelli in area...

PISTOIA è destinata ad un campionato nelle retrovie?

Non necessaria­mente. La squadra non è certo quella della scorsa stagione, pur avendo in Wayne Blackshear un talento grezzo e molto interessan­te nel ruolo di ala. Eppure El Diablo Esposito ha dimostrato a Caserta di saper fare quasi miracoli, anche in panchina.

VARESE è più pericolosa rispetto all’anno passato?

Moretti ha lasciato Pistoia per rimettersi in gioco, prendendos­i i rischi che comporta allenare un gruppo tutto nuovo. Però Wayns, play che nella Summer League con Dallas ha brillato per pericolosi­tà offensiva, e una panchina molto lunga potrebbero riservargl­i più soddisfazi­oni del previsto.

AVELLINO ha le caratteris­tiche per disputare una stagione che la riavvicini ai tifosi?

Anche quest’estate la squadra è stata costruita in ritardo. Ci si è affidati all’usato sicuro o quasi, come Acker, Buva e Blums. Cervi unico centro vero è un rischio non da poco. La garanzia? La bravura di coach Sacripanti, il cui compito comunque non appare dei più semplici.

CREMONA ha fatto bene a confermare l’asse Vitali-Cusin?

Ha fatto benissimo, perché i due rappresent­ano la continuità e sono una sicurezza di rendimento e impegno. Se Pancotto riuscirà a imporre in A la fisicità del giovane Biligha, meriterà solo applausi.

CAPO D’ORLANDO non ha un’età media un po’ troppo elevata?

In effetti sì: tra Basile, Jasaitis, Nicevic e Ilievski, l’esperienza e... gli anni in campo non mancherann­o. Se basterà per la salvezza, dipenderà da tutto il resto del gruppo.

PESARO ha i giocatori per compiere l’ennesimo salto mortale carpiato e salvarsi con un roster non certo irresistib­ile?

L’età media è bassa (neppure 23 anni) così come l’esperienza dei vari Basile, Ceron e Cardussi a questi livelli. L’ambiente ideale per D.J. Shelton e Christon per farsi notare. Sarà dura, come sempre...

TORINO per il suo gran ritorno in A dopo 22 anni cosa garantisce?

Innanzitut­to un pubblico affamato di basket e un bell’impianto da riempire. La squadra piace, con gli ex azzurri Giachetti, Mancinelli, Rosselli e Fantoni a rappresent­arne l’anima e gli americani Robinson e Dawkins a promettere punti.

CASERTA cosa ha di differente rispetto alla stagione passata?

Il coach Dell’Agnello, che torna dove vinse lo storico tricolore da giocatore, e una squadra che ha talento (Downs e Siva su tutti). Ma la differenza potrebbe farla sotto canestro Dario Hunt.

L’idea di una Milano operaia voluta da Repesa piace. Ma a patto che Gentile...

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CIAMILLO Stefano Gentile, 26 anni, prende il posto di Cinciarini alla Reggiana
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