Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
SERIE A SASSARI E’ IN POLE
Domani scatta il campionato. Il Banco di Sardegna tricolore per la prima volta parte da favorita. Ma c’è solo la Reggiana a inseguire? Ecco le risposte a tante domande
Domani parte un campionato “speciale”: Sassari parte da campione d’Italia, e da favorita, mentre Milano si ritaglia un ruolo da ourtsider. Ma sarà poi vero? Tante domande a un giorno dal via: sedici, una per ogni squadra
SASSARI tricolore è davvero più forte rispetto allo scorso anno?
E’ molto diversa. Meno talento sul perimetro, ma anche più solida nella costruzione del gioco, grazie a Haynes e Stipcevic, e più esperta con Petway e Alexander. L’obiettivo è maggiore regolarità di rendimento in difesa. Se averà rimbalzi e punti da Varnado, le sue quotazioni continueranno a salire.
REGGIO EMILIA non rischia troppo presentando un roster senza neppure un americano?
No, perché il nucleo base è rimasto lo stesso della finale scudetto, e al posto di Cinciarini ha uno Stefano Gentile che garantisce leadership e tiro da fuori. La forza della Reggiana, saranno ancora gli italiani (l’aggiunta di Aradori il gran colpo), con Polonara pronto a diventare un autentico protagonista a 23 anni.
MILANO saprà cambiare mentalità e gioco adattandosi al basket di Repesa?
Repesa è una garanzia assoluta, e il roster “operaio” che ha voluto per il suo ritorno in Italia piace a chi ha visto troppe prime donne nelle annate precedenti. Se il suo allievo prediletto Gentile entrerà in sintonia con le sue idee, l’Armani regalerà tante sorprese.
VENEZIA è pronta per il definitivo salto di qualità?
La Reyer è al crocevia: quest’anno ha innestato nel suo già notevole e super esperto gruppo un fantastico asse play-pivot (Green-Owens). E con un Recalcati in panchina ci si aspetta anche il lancio del giovane Tonut.
TRENTO come potrà ancora stupire?
Semplicemente rimanendo se stessa, ovvero una società splendidamente organizzata che programma e continua a dar fiducia agli italiani: giovani come Flaccadori e Baldi Rossi, e veterani riportati in A come Peppe Poeta. Occhio al centro Julian Wright.
BRINDISI non sta chiedendo troppo a coach Bucchi, che ancora una volta parte con una formazione tutta nuova?
Il coach è ormai abituato a fare il... domatore di leoni, ovvero squadre piene di stranieri con spiccate doti da solisti. L’Enel di quest’anno sembra più quadrata, con Scott che forse pretenderà qualche palla in più rispetto a tutti gli altri.
CANTÙ cosa si aspetta esattamente da Corbani, coach esordiente in A?
Che la guidi in un campionato di transizione senza soffrire troppo e allo stesso tempo porti il giovane Abass a ritagliarsi un ruolo da stella nascente.
BOLOGNA riuscirà a non farsi condizionare dai cambi ai vertici della società?
Sì, perché il tecnico Valli, abituato a lavorare e a far lavorare in palestra, conosce bene l’ambiente, e ha un leader ben definito come Ray. Dexter Pittman per esperienza e mezzi fisici
potrebbe fare sfracelli in area...
PISTOIA è destinata ad un campionato nelle retrovie?
Non necessariamente. La squadra non è certo quella della scorsa stagione, pur avendo in Wayne Blackshear un talento grezzo e molto interessante nel ruolo di ala. Eppure El Diablo Esposito ha dimostrato a Caserta di saper fare quasi miracoli, anche in panchina.
VARESE è più pericolosa rispetto all’anno passato?
Moretti ha lasciato Pistoia per rimettersi in gioco, prendendosi i rischi che comporta allenare un gruppo tutto nuovo. Però Wayns, play che nella Summer League con Dallas ha brillato per pericolosità offensiva, e una panchina molto lunga potrebbero riservargli più soddisfazioni del previsto.
AVELLINO ha le caratteristiche per disputare una stagione che la riavvicini ai tifosi?
Anche quest’estate la squadra è stata costruita in ritardo. Ci si è affidati all’usato sicuro o quasi, come Acker, Buva e Blums. Cervi unico centro vero è un rischio non da poco. La garanzia? La bravura di coach Sacripanti, il cui compito comunque non appare dei più semplici.
CREMONA ha fatto bene a confermare l’asse Vitali-Cusin?
Ha fatto benissimo, perché i due rappresentano la continuità e sono una sicurezza di rendimento e impegno. Se Pancotto riuscirà a imporre in A la fisicità del giovane Biligha, meriterà solo applausi.
CAPO D’ORLANDO non ha un’età media un po’ troppo elevata?
In effetti sì: tra Basile, Jasaitis, Nicevic e Ilievski, l’esperienza e... gli anni in campo non mancheranno. Se basterà per la salvezza, dipenderà da tutto il resto del gruppo.
PESARO ha i giocatori per compiere l’ennesimo salto mortale carpiato e salvarsi con un roster non certo irresistibile?
L’età media è bassa (neppure 23 anni) così come l’esperienza dei vari Basile, Ceron e Cardussi a questi livelli. L’ambiente ideale per D.J. Shelton e Christon per farsi notare. Sarà dura, come sempre...
TORINO per il suo gran ritorno in A dopo 22 anni cosa garantisce?
Innanzitutto un pubblico affamato di basket e un bell’impianto da riempire. La squadra piace, con gli ex azzurri Giachetti, Mancinelli, Rosselli e Fantoni a rappresentarne l’anima e gli americani Robinson e Dawkins a promettere punti.
CASERTA cosa ha di differente rispetto alla stagione passata?
Il coach Dell’Agnello, che torna dove vinse lo storico tricolore da giocatore, e una squadra che ha talento (Downs e Siva su tutti). Ma la differenza potrebbe farla sotto canestro Dario Hunt.
L’idea di una Milano operaia voluta da Repesa piace. Ma a patto che Gentile...