Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Ferrari, il 13 debutto a Wall Street
Ieri il lancio dell’Ipo per mettere sul mercato le azioni di Maranello
- Ferrari scalda i motori per lo sbarco a Wall Street, dove verrà collocato il 10% del Cavallino Rosso in un’offerta che, secondo indiscrezioni, sarà da un miliardo di dollari, per una valutazione di Ferrari di 10 miliardi di euro. Il lancio dell’Initial Public Offering - riporta la Cnbc - è di fatto stato avviato ieri dalla Sec come da programma, mentre il 12 ottobre verrà stabilito il prezzo (prima non si poteva fare in quanto deve passare almeno un anno dalla fusione tra Fiat e Chrysler) e poi sarà la volta dello sbarco al New York Stock Exchange con il ticker ‘FRRI.’ Di fatto il road show borsistico della Rossa si concluderà il giorno successivo, il 13 con il collocamento delle azioni e il debutto a Wall Street. Il ricavato dal collocamento di Ferrari, insieme allo scorporo del debito Ferrari, permetterà a FCA di abbattere il proprio debito che a fine giugno era pari a 8 mld.
L’offerta - secondo le attese degli analisti - sarà ampiamente sottoscritta, con richieste dieci volte superiori alla domanda, incuranti dello scandalo Volkswagen che ha scosso l’industria automobilistica. E infatti in questi giorni il titolo in Borsa del Cavallino è salito in maniera costante a prescindere dalle tensioni del settore Nel gruppo delle banche in campo per l’Ipo ci sono Ubs, Merril Lynch e Banco Santander. A queste si sono poi aggiunte Bnp-Paribas, Mediobanca, Jp Morgan e Allen & Co. La registrazione alla Sec per quotarsi a Wall Street era già stata fatta dal gruppo del Cavallino Rampante il 23 luglio.
Ieri intanto, il presidente ed amministratore delegato di Piaggio, Roberto Colaninno, esclude un interesse ad investire in Ferrari, dopo la sua quotazione in Borsa. A margine della presentazione del progetto di innovazione ‘Piaggio Fast Forward,’ad una domanda sul tema Colaninno replica con un secco “no”.
Le indiscrezioni sul lancio dell’Ipo Ferrari arrivano mentre Fca è alle prese negli Stati Uniti con la bocciatura del contratto di lavoro da parte dei suoi dipendenti. Il 65% dei lavoratori Fca aderenti al United Auto Workers ha respinto l’accordo e ora non è chiaro come il sindacato intenda muoversi. Uno dei rischi è quello di uno sciopero, ma il Uaw potrebbe anche decidere di sedersi nuovamente al tavolo con Fca o avviare trattative con un’altra casa automobilistica. La bocciatura ha causato una profonda incertezza sul futuro delle relazioni fra il sindacato e le case automobilistiche di Detroit. E si aggiunge alle tensioni già esistenti in Ford, dove i lavoratori dell’impianto di Kansas City incroceranno le braccia domenica in seguito a una serie di reclami per i termini e le condizioni di lavoro nello stabilimento.
Secondo gli analisti l’offerta sarà da un miliardo di dollari: il prezzo verrà fissato il 12