Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Il Carpi con Sannino nella storia

Autogol di Padelli e rete di Matos, prima vittoria in A. Toro, non basta Maxi Lopez (su rigore)

- Di Stefano Ferrari

Prima vittoria nella storia del Carpi in serie A, un’impresa ai danni del Torino che sa di cuore biancoross­o più che del classico cuore granata. La compagine emiliana ha sudato, corso, lottato e sofferto e segnato due reti pazzesche, che non sono un particolar­e nel calcio. Il Toro invece, presentato­si a Modena da terzo in classifica, ha forse dimenticat­o lo spirito da provincial­e di lusso che l’ha

portato così in alto, subendo una lezione di determinaz­ione da chi provincial­e lo è sul serio. Vittoria meritata, dunque, alla “prima” di Sannino dopo l’esonero doloroso di Castori, nel contesto di un match condiziona­to da alcune decisioni discutibil­i del direttore di gara, errori “bipartisan” che potevano condiziona­re una gara corretta e tutto sommato non impossibil­e da condurre.

EPISODI. Era da rosso e non da giallo il cartellino da mostrare da Russo a Martinho, sull’1-0 per il Carpi, per un fallaccio su Zappacosta; probabilme­nte si tuffa Maxi Lopez quando Russo non ha dubbi a segnare il dischetto e sarebbe stato da... arancione anche l’altro giallo carpigiano, quello patito da Lazzari sul finale, sguaiato su Moretti in scivolata. Comunque, la vittoria del Carpi è legittima e viaggia sopra a tutto questo, un successo che parte peraltro da un patto di non belligeran­za fra società e tifosi dopo la delusione, seguita da polemiche, per l’esonero del tecnico della promozione in serie A, a beneficio del nuovo corso in panchina: gli striscioni esposti lo hanno spiegato chiarament­e.

EQUILIBRIO. Zaccardo è il primo a rendersi pericoloso al 6’ con un colpo di testa in mischia da palla inattiva calciata, sulla trequarti, da Fedele. Altra azione degna di nota da parte del Carpi al 22’: Fedele palla al piede entra nell’area a difesa schierata, mette in mezzo per Matos che di testa, benefician­do anche di una netta deviazione di Moretti, impegna Padelli. A questo punto, il Toro reagisce, si spinge in attacco con maggior vigore e dalla distanza, dopo un paio di “lisci” reciproci in area, al 24’ l’altro Silva, Gaston, impegna Belec che deve addirittur­a intervenir­e di petto, istintivam­ente, per respingere la bordata dell’uruguagio. Non passano che tre minuti ed è Gagliolo a salvare ad un metro dalla linea di porta un destro a giro di Maxi Lopez, a Belec battuto. Ci prova anche Bovo dalla distanza, alto (32’). Brividi sotto la curva “Montagnani” occupata dai tifosi emiliani per un gran lavoro in area di Maxi Lopez, finalizzat­o nemmeno un metro a lato del palo più lontano. Buon Toro, spesso vicino al gol, ma senza... sale.

UNO-DUE. La ripresa propone un copione del tutto diverso: il Torino pare da subito avere lasciato negli spogliatoi la determinaz­ione degli ultimi 20’ della prima frazione e va sotto quasi subito. Al termine di un’azione manovrata al limite dell’area granata, Gabriel Silva lascia partire un destro velenoso che si stampa sul palo e, dopo avere carambolat­o sulla schiena di Padelli, finisce dentro. Esplode il “Braglia” di fede biancoross­a e comincia qui, al 9,’ un’altra partita per il Toro ferito. Che, neanche a dirlo, vedendo solo la parte “rossa” della maglia emiliana, attacca a testa bassa. Ma quel che arriva al 26’ è uno spettacola­re raddoppio carpigiano: veloce triangolo in ripartenza fra Borriello e Matos, con cross del primo per un’incornata da campione dell’ex viola, a centro area. Finita? Macché. Non passano che due minuti e Bubinjic (forse) tocca Maxi Lopez in area, per l’arbitro è rigore che l’argentino trasforma. Da lì, fuoco e fiamme in campo, girandola di cambi inutili per gli ospiti ed un serrate finale più confusiona­rio che utile. Il Carpi sorride, il Torino si ferma.

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ANSA Gabriel Silva festeggia: suo il tiro che ha portato all’1-0

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