Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Il Carpi con Sannino nella storia
Autogol di Padelli e rete di Matos, prima vittoria in A. Toro, non basta Maxi Lopez (su rigore)
Prima vittoria nella storia del Carpi in serie A, un’impresa ai danni del Torino che sa di cuore biancorosso più che del classico cuore granata. La compagine emiliana ha sudato, corso, lottato e sofferto e segnato due reti pazzesche, che non sono un particolare nel calcio. Il Toro invece, presentatosi a Modena da terzo in classifica, ha forse dimenticato lo spirito da provinciale di lusso che l’ha
portato così in alto, subendo una lezione di determinazione da chi provinciale lo è sul serio. Vittoria meritata, dunque, alla “prima” di Sannino dopo l’esonero doloroso di Castori, nel contesto di un match condizionato da alcune decisioni discutibili del direttore di gara, errori “bipartisan” che potevano condizionare una gara corretta e tutto sommato non impossibile da condurre.
EPISODI. Era da rosso e non da giallo il cartellino da mostrare da Russo a Martinho, sull’1-0 per il Carpi, per un fallaccio su Zappacosta; probabilmente si tuffa Maxi Lopez quando Russo non ha dubbi a segnare il dischetto e sarebbe stato da... arancione anche l’altro giallo carpigiano, quello patito da Lazzari sul finale, sguaiato su Moretti in scivolata. Comunque, la vittoria del Carpi è legittima e viaggia sopra a tutto questo, un successo che parte peraltro da un patto di non belligeranza fra società e tifosi dopo la delusione, seguita da polemiche, per l’esonero del tecnico della promozione in serie A, a beneficio del nuovo corso in panchina: gli striscioni esposti lo hanno spiegato chiaramente.
EQUILIBRIO. Zaccardo è il primo a rendersi pericoloso al 6’ con un colpo di testa in mischia da palla inattiva calciata, sulla trequarti, da Fedele. Altra azione degna di nota da parte del Carpi al 22’: Fedele palla al piede entra nell’area a difesa schierata, mette in mezzo per Matos che di testa, beneficiando anche di una netta deviazione di Moretti, impegna Padelli. A questo punto, il Toro reagisce, si spinge in attacco con maggior vigore e dalla distanza, dopo un paio di “lisci” reciproci in area, al 24’ l’altro Silva, Gaston, impegna Belec che deve addirittura intervenire di petto, istintivamente, per respingere la bordata dell’uruguagio. Non passano che tre minuti ed è Gagliolo a salvare ad un metro dalla linea di porta un destro a giro di Maxi Lopez, a Belec battuto. Ci prova anche Bovo dalla distanza, alto (32’). Brividi sotto la curva “Montagnani” occupata dai tifosi emiliani per un gran lavoro in area di Maxi Lopez, finalizzato nemmeno un metro a lato del palo più lontano. Buon Toro, spesso vicino al gol, ma senza... sale.
UNO-DUE. La ripresa propone un copione del tutto diverso: il Torino pare da subito avere lasciato negli spogliatoi la determinazione degli ultimi 20’ della prima frazione e va sotto quasi subito. Al termine di un’azione manovrata al limite dell’area granata, Gabriel Silva lascia partire un destro velenoso che si stampa sul palo e, dopo avere carambolato sulla schiena di Padelli, finisce dentro. Esplode il “Braglia” di fede biancorossa e comincia qui, al 9,’ un’altra partita per il Toro ferito. Che, neanche a dirlo, vedendo solo la parte “rossa” della maglia emiliana, attacca a testa bassa. Ma quel che arriva al 26’ è uno spettacolare raddoppio carpigiano: veloce triangolo in ripartenza fra Borriello e Matos, con cross del primo per un’incornata da campione dell’ex viola, a centro area. Finita? Macché. Non passano che due minuti e Bubinjic (forse) tocca Maxi Lopez in area, per l’arbitro è rigore che l’argentino trasforma. Da lì, fuoco e fiamme in campo, girandola di cambi inutili per gli ospiti ed un serrate finale più confusionario che utile. Il Carpi sorride, il Torino si ferma.