Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Il Vicenza infligge un ko umiliante all’Avellino

Mai nella storia recente una sconfitta con quattro gol al passivo per gli irpini. Giacomelli trova l’incrocio dei pali

- Di Leondino Pescatore

Frattali 5; Biraschi 5 Ligi 5 Chiosa 5; Nica 4,5 (17’ st D’Angelo 5,5) Insigne 5 Arini 5 Zito 4,5 (1’ st Jidayi 5) Giron 5,5; Trotta 6 Tavano 4,5 (1’ st Mokulu 5). A disp.: Offredi, Nitriansky, Visconti, Bastien, Soumarè, Napol. All.: Tesser 4. 18. 1.

Marcone 6,5; Sampirisi 6 El Hasni 6 D’Elia 6,5 Pinato 5,5 (21’ st Rinaudo 6); Galano 7,5 Modic 6,5 Cinelli 6,5; Gatto 7 (39’ st Sbrissa sv) Raicevic 6,5 Giacomelli 7,5 (30’ st Gagliardin­i sv). A disp.: Vigorito, Kerezovic, Bianchi, Sbrissa, Pazienza, Gora, Pettinari. All.: Marino 7. 10. 1. Saia di Palermo 5. Liberti e Bindoni. Mastrodona­to. 19’ pt Gatto (V, rig.), 27’ pt Trotta (A), 34’ pt Galano (V), 45’ pt Raicevic (V), 10’ st Giacomelli (V).

Nica (A), Galano (V), Giacomelli (V), Biraschi (A), Zito (A).

spettatori 6.500 circa. Angoli: 5-4 per l’Avellino. Recupero: pt 2’; st 2’. Il Vicenza s’abbatte come uno tsunami su una squadra sfilacciat­a, disorganiz­zata, incapace di offrire quel gioco apprezzabi­le attraverso cui l’Avellino aveva mascherato i precedenti risultati negativi. Iniziale buona volontà degli irpini contro un avversario talmente incerottat­o da apparire rassegnato alla sconfitta, ma gli uomini di Tesser non avvertono il campanello di allarme squillato quando (13’) da fuori area Giacomelli spedisce un gran tiro con cui manda la palla a timbrare l’incrocio dei pali. Al 17’ Gatto se ne va lungo la corsia destra penetrando in area per provare un cross, ma Giron lo abbatte provocando il rigore poi trasformat­o dallo stesso Gatto. Rimedia l’Avellino attraverso l’orgoglio di Giron che si fa perdonare il pre- cedente errore offrendo un assist al bacio per Trotta (25’) che firma il momentaneo pareggio con una splendida rete.

Riacciuffa­to il risultato, quando s’era consumato solo metà tempo, sarebbe stato necessario rimodellar­e l’Avellino come avvenuto solo nella ripresa, quando Tesser attua i tardivi correttivi necessari per dare ordine alla manovra, organizzaz­ione al centrocamp­o e sicurezza in difesa. Ma il Vicenza era riuscito intanto a realizzare altre tre reti, chiudendo la partita, umiliando l’avversario, sfruttando­ne gli errori. Al 33’ Galano trova lo spazio per il tiro, seppure stretto tra tre avversari. Con Tavano capace di fallire un gol fatto, l’Avellino passa dal possibile pareggio al terzo gol incassato attraverso l’azione promossa da Gatto che, dalla destra, manda un assist verso Raicevic, appostato sul secondo palo, che anticipa Biraschi e insacca in maniera rocamboles­ca. Nella ripresa Tesser cambia finalmente modulo e un paio di uomini, ma la sua squadra non ha il tempo di sistemarsi perché rimedia il quarto ceffone dal Vicenza che sfrutta una punizione dal limite per l’intervento di Biraschi sull’incontenib­ile Giacomelli il quale disegna poi una perfetta traiettori­a con il pallone che s’infila all’incrocio dei pali. Crollo psicologic­o di un Avellino privo di personalit­à che fa registrare agli archivi la più mortifican­te delle sconfitte. Nella storia recente degli irpini mai una sconfitta con 4 reti al passivo: ne aveva incassato tanti vincendo però 5-4 contro il Modena, dieci anni fa, registrand­o uno scarto di tre gol contro il Grosseto (03) nell’aprile del 2008.

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La parabola perfetta di Giacomelli

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