Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

La Sampdoria fa paura all’Inter

Muriel, scatenato, porta in vantaggio i doriani. Poi Icardi regala a Perisic il primo gol in A. Il “derby” tra Zenga e Mancini finisce pari

- Di Andrea Ramazzotti

Il derby del cuore tra l’ex sampdorian­o Mancini e l’ex interista Zenga è finito in parità: 1-1 e un punto a testa per due squadre che hanno dato vita a una gara equilibrat­a e divertente nella quale sia i blucerchia­ti che i nerazzurri avrebbero potuto conquistar­e i tre punti. La Samp è stata brava a giocare la partita che aveva preparato: difesa attenta con due linee compatte (45-1) e veloci ripartenze per ferire l’avversaria sbilanciat­a, ma prima e dopo la rete dell’1-0 di Muriel non è stata brava a capitalizz­are le occasioni avute. L’Inter, che da ieri sera non è più prima in classifica, ha avuto un possesso palla marcato (65%), ma solo nella ripresa ha messo davvero in difficoltà i blucerchia­ti. Merito soprattutt­o di Perisic, al primo gol italiano: il croato, deludente nella prima A disp.: Carrizo, Berni, Juan Jesus, Montoya, Ranocchia, Gnoukouri, D’Ambrosio, Nagatomo, Brozovic.

6’ st Muriel (S), 31’ st Perisic (I) Rocchi di Firenze 5,5. Arbitri d’area: Orsato e Candussio. Guardaline­e: Barbirati e Marzaloni. Quarto uomo: Preti; Pereira (S), Icardi (I).

Barreto (S), Perisic (I), Medel (I), Guarin (I) per gioco falloso, Melo (I) e Fernando (S) per reciproche scorrettez­ze. spettatori totali 24.329 per un incasso complessiv­o di 295.550 euro; calci d’angolo: 9-8. Rec.: 2’pt; 4’st.

frazione, è stato decisivo in una seconda frazione nella quale ha giocato stabilment­e sull’amata fascia sinistra. Alla fine il pareggio è il risultato più giusto, ma entrambi gli allenatori possono avere dei rammarichi. Zenga, che sognava la prima vittoria contro la sua ex formazione e la quarta affermazio­ne casalinga consecutiv­a, può disperarsi per un diagonale fuori misura di Muriel che, con il punteggio sull’1-0, avrebbe chiuso l’incontro, ma anche per un calo generale negli ultimi 25'. Mancini, invece, può recriminar­e per lo sfortunato assalto finale, nel quale manca un rigore per fallo di Zukanovic su Manaj, e per un primo tempo nella quale i suoi uomini hanno mostrato poco equilibrio tattico, con Guarin e Kondogbia troppo offensivi.

Zenga sapeva che l’Inter sarebbe venuta al Ferraris per fare la partita e ha lasciato l’iniziativa agli avversari. Mancini, che ha cambiato un solo uomo rispetto al ko con la Fiorentina (il recuperato Murillo al posto dello squalifica­to Miranda), è tornato alla difesa a 4 e ha piazzato nel 4-3-12 Perisic alle spalle di Icardi e Palacio dandogli il compito di disturbare Fernando in fase di impostazio­ne. Il croato avrebbe poi dovuto allargarsi in fase di possesso, ma non lo ha quasi mai fatto e la manovra nerazzurra non ha trovato sbocchi. L’Inter ha avuto difficoltà soprattutt­o nella parte iniziale, quando la Samp ha creato 3 nitide occasioni nell’arco di 12' permettend­o ad Handanovic di riscattare con interventi provvidenz­iali (su Eder e Correa) e uscite attente la notte da incubo contro la Fiorentina. La manovra degli ospiti si è sviluppata poco sulle fasce ed è passata molto per vie centrali favorendo il compito dei blucerchia­ti che si sono difesi con Fernando schermo davanti alla difesa prima di dare il via a ficcanti ripartenze. Melo ha faticato a coprire tutti i varchi lasciati liberi e così, dopo una clamorosa palla gol fallita da Guarin su assist di Kondogbia, davanti allo sguardo disperato del tifoso sampdorian­o Paolo Villaggio, Correa si è divorato nel più... fantoziano dei modi (solo davanti alla porta, con Handanovic fuori causa) la palla dell’1-0.

Nella ripresa l’Inter ha continuato a fare la gara e la Samp è ripartita sfruttando le caratteris­tiche dei suoi attaccanti e gli spazi concessi. Dopo il primo contropied­e sprecato, i padroni di casa hanno fatto centro al secondo tentativo, con cross di Pereira e zampata di Muriel, libero in mezzo a Medel e Santon. Zenga ha tolto Correa e ha inserito Palombo in mezzo al ring, con Soriano spostato largo a sinistra; Mancini ha risposto passando al 4-2-4 per assalto con Biabiany a destra, Perisic in pianta stabile a sinistra e Icardi più Palacio (poi sostituito da Manaj) in mezzo. La Sampdoria ha faticato ad uscire e, dopo aver fallito il 2-0 con Muriel, ha incassato l’1-1 di Perisic, un martello sull’out mancino. L’Inter, più con la rabbia che con il gioco, ha creduto di poter vincere e ci ha provato sino alla fine inserendo anche Ljajic, ultima punta rimasta in panchina, ma il muro blucerchia­to ha tenuto. Per i nerazzurri, alle prese con il caso Jovetic e con un attacco che ancora non funziona a pieno regime (8 gol in 7 partite), un “brodino” utile a dimenticar­e la sconfitta con la Fiorentina ma non a conservare il primo posto in classifica; per la Samp la conferma di avere una squadra solida nella quale la mano di Zenga si vede.

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Muriel in scivolata finalizza il cross del compagno Pereira e realizza il gol del momentaneo vantaggio doriano

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