Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
La Sampdoria fa paura all’Inter
Muriel, scatenato, porta in vantaggio i doriani. Poi Icardi regala a Perisic il primo gol in A. Il “derby” tra Zenga e Mancini finisce pari
Il derby del cuore tra l’ex sampdoriano Mancini e l’ex interista Zenga è finito in parità: 1-1 e un punto a testa per due squadre che hanno dato vita a una gara equilibrata e divertente nella quale sia i blucerchiati che i nerazzurri avrebbero potuto conquistare i tre punti. La Samp è stata brava a giocare la partita che aveva preparato: difesa attenta con due linee compatte (45-1) e veloci ripartenze per ferire l’avversaria sbilanciata, ma prima e dopo la rete dell’1-0 di Muriel non è stata brava a capitalizzare le occasioni avute. L’Inter, che da ieri sera non è più prima in classifica, ha avuto un possesso palla marcato (65%), ma solo nella ripresa ha messo davvero in difficoltà i blucerchiati. Merito soprattutto di Perisic, al primo gol italiano: il croato, deludente nella prima A disp.: Carrizo, Berni, Juan Jesus, Montoya, Ranocchia, Gnoukouri, D’Ambrosio, Nagatomo, Brozovic.
6’ st Muriel (S), 31’ st Perisic (I) Rocchi di Firenze 5,5. Arbitri d’area: Orsato e Candussio. Guardalinee: Barbirati e Marzaloni. Quarto uomo: Preti; Pereira (S), Icardi (I).
Barreto (S), Perisic (I), Medel (I), Guarin (I) per gioco falloso, Melo (I) e Fernando (S) per reciproche scorrettezze. spettatori totali 24.329 per un incasso complessivo di 295.550 euro; calci d’angolo: 9-8. Rec.: 2’pt; 4’st.
frazione, è stato decisivo in una seconda frazione nella quale ha giocato stabilmente sull’amata fascia sinistra. Alla fine il pareggio è il risultato più giusto, ma entrambi gli allenatori possono avere dei rammarichi. Zenga, che sognava la prima vittoria contro la sua ex formazione e la quarta affermazione casalinga consecutiva, può disperarsi per un diagonale fuori misura di Muriel che, con il punteggio sull’1-0, avrebbe chiuso l’incontro, ma anche per un calo generale negli ultimi 25'. Mancini, invece, può recriminare per lo sfortunato assalto finale, nel quale manca un rigore per fallo di Zukanovic su Manaj, e per un primo tempo nella quale i suoi uomini hanno mostrato poco equilibrio tattico, con Guarin e Kondogbia troppo offensivi.
Zenga sapeva che l’Inter sarebbe venuta al Ferraris per fare la partita e ha lasciato l’iniziativa agli avversari. Mancini, che ha cambiato un solo uomo rispetto al ko con la Fiorentina (il recuperato Murillo al posto dello squalificato Miranda), è tornato alla difesa a 4 e ha piazzato nel 4-3-12 Perisic alle spalle di Icardi e Palacio dandogli il compito di disturbare Fernando in fase di impostazione. Il croato avrebbe poi dovuto allargarsi in fase di possesso, ma non lo ha quasi mai fatto e la manovra nerazzurra non ha trovato sbocchi. L’Inter ha avuto difficoltà soprattutto nella parte iniziale, quando la Samp ha creato 3 nitide occasioni nell’arco di 12' permettendo ad Handanovic di riscattare con interventi provvidenziali (su Eder e Correa) e uscite attente la notte da incubo contro la Fiorentina. La manovra degli ospiti si è sviluppata poco sulle fasce ed è passata molto per vie centrali favorendo il compito dei blucerchiati che si sono difesi con Fernando schermo davanti alla difesa prima di dare il via a ficcanti ripartenze. Melo ha faticato a coprire tutti i varchi lasciati liberi e così, dopo una clamorosa palla gol fallita da Guarin su assist di Kondogbia, davanti allo sguardo disperato del tifoso sampdoriano Paolo Villaggio, Correa si è divorato nel più... fantoziano dei modi (solo davanti alla porta, con Handanovic fuori causa) la palla dell’1-0.
Nella ripresa l’Inter ha continuato a fare la gara e la Samp è ripartita sfruttando le caratteristiche dei suoi attaccanti e gli spazi concessi. Dopo il primo contropiede sprecato, i padroni di casa hanno fatto centro al secondo tentativo, con cross di Pereira e zampata di Muriel, libero in mezzo a Medel e Santon. Zenga ha tolto Correa e ha inserito Palombo in mezzo al ring, con Soriano spostato largo a sinistra; Mancini ha risposto passando al 4-2-4 per assalto con Biabiany a destra, Perisic in pianta stabile a sinistra e Icardi più Palacio (poi sostituito da Manaj) in mezzo. La Sampdoria ha faticato ad uscire e, dopo aver fallito il 2-0 con Muriel, ha incassato l’1-1 di Perisic, un martello sull’out mancino. L’Inter, più con la rabbia che con il gioco, ha creduto di poter vincere e ci ha provato sino alla fine inserendo anche Ljajic, ultima punta rimasta in panchina, ma il muro blucerchiato ha tenuto. Per i nerazzurri, alle prese con il caso Jovetic e con un attacco che ancora non funziona a pieno regime (8 gol in 7 partite), un “brodino” utile a dimenticare la sconfitta con la Fiorentina ma non a conservare il primo posto in classifica; per la Samp la conferma di avere una squadra solida nella quale la mano di Zenga si vede.