Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Ferrero: Doveva finire 11 a 1 Zenga: Meritavamo di più

- Di Adriano Ancona

La sequenza si interrompe sul più bello. Proprio quando la Sampdoria sta mietendo un'altra vittima di lusso, dopo la Roma, caduta qui a Marassi meno di due settimane fa. Muriel sbaglia il pallone dei tre punti, Zenga ha già avuto di che disperarsi per l'errore marchiano di Correa. Il presidente Ferrero non calca la mano sul gol divorato dall'argentino («Meritava di segnare, bisogna tranquilli­zzarlo perché ha vent'anni»), piuttosto recrimina senza mezzi termini per l'1-1 finale. «Rapina a mano armata», butta lì il numero uno della Samp davanti ai microfoni. Avremmo dovuto vincere 11-1, quello che dice Mancini non mi interessa. L'Inter è stata fortunata, non è una squadra migliore della nostra». Parola di chi ha appena visto sfumare il quarto successo casalingo in altrettant­e partite.

L'allenatore blucerchia­to, invece, non vuol sentire parlare di difensivis­mo, per il cambio in cui Palombo rimpiazza Correa. «A posteriori è sempre facile parlare», osserva Zenga con dei concetti molto simili a quelli usati da Mancini nella sua presa di posizione pre-partita, sabato scorso. «Stavamo soffrendo e ho rinforzato il centrocamp­o, alzando Soriano». L'ennesimo gol di Muriel all'Inter - sua vittima preferita, con questo sono quattro - serve solo a spaventare la capolista. Che per almeno un'oretta è fragile al punto da lasciare qualcosa per strada anche sul campo di Marassi. A Walter Zenga tocca tirare le somme dopo questo pareggio. «Il possesso palla fine a sé stesso non mi interessa», spiega. «Che sia 65 o 70 per cento. Se poi subiamo otto palle-gol i problemi sono altri. Noi giochiamo sullo stretto, oppure servendo i nostri attaccanti negli spazi. Perché abbiamo attaccanti veloci». Due punti persi dalla Sampdoria, in sostanza. La partita sta mettendosi su binari congeniali, quando l'Inter risorge di colpo. «Abbiamo preso un gol rocamboles­co», chiude Zenga. «C'è del rammarico, misto a felicità per la nostra prestazion­e e perché la squadra crea sempre. La crescita arriva di conseguenz­a. Per fare un esempio: mi aspettavo più falchi che gabbiani». Diverse cose da rivedere nella modesta partita di Cervellera: manca un rigore (e forse due), qualche giallo resta nel taschino. De Maio stende in area Felipe: ci stava il penalty. Edenilson su Perotti: ammonito. Karnezis esce in tuffo, mentre ha il pallone fra le mani Gakpe lo tocca sulle mani: ok la punizione, forse poteva starci il fallo. Che invece doveva prendere Dzemaili (intervento a martello su Felipe). Il Genoa protesta per un colpo di mano di Felipe su colpo di testa di De Maio: aveva ragione a protestare, il difensore bianconero salta con il sinistro alto,

Danilo stende Gakpe: ok rigore

 ??  ?? A sinistra il fallo di Zukanovic su Manaj: difficile da cogliere dal campo, ma ci stava il rigore A destra, il tocco di mano di Felipe sul colpo di testa di De Maio: da penalty
A sinistra il fallo di Zukanovic su Manaj: difficile da cogliere dal campo, ma ci stava il rigore A destra, il tocco di mano di Felipe sul colpo di testa di De Maio: da penalty
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