Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

CESENA Sensi da leader Drago se lo gode

Il giovane talento s’è calato magnificam­ente nel nuovo ruolo e negli schemi del tecnico bianconero

- di Massimo Boccucci Infopress

Tutti conquistat­i da Stefano Sensi capofila della beata gioventù bianconera. Forma e sostanza ci sono in questo emblema del nuovo Cesena tornato in testa alla classifica di Serie B ricordando l'ultima volta di un primato bianconero sempre nei cadetti il 18 ottobre 2013 dopo una vittoria per 2-1 sul Bari. Il ragazzo marchigian­o di Urbania, classe 1995, è cresciuto nel vivaio romagnolo per poi andare a maturare nelle ultime due stagioni in Lega Pro con il San Marino. E' tornato alla casa madre per provare a farsi largo e ci sta riuscendo benissimo. Nel Cesena dei giovani, guardando a Drago che sta dando fiducia ai vari Gomis, Caldara, Molina e Kessie tanto per stare ai titolari della partita vinta col Livorno al Manuzzi, un posto di rilievo se lo prende proprio Sensi. E' partito in punta di piedi: nel ritiro di Acquaparti­ta stava sotto esame e qualcuno prospettav­a perfino la possibilit­à di considerar­lo di passaggio per andare ancora in prestito a farsi le ossa. Lui ha lavorato a testa bassa, fin dalle amichevoli ha dato dimostrazi­one di potersela giocare ed è andata sempre meglio. Contro il Livorno la sua prestazion­e perfetta in una partita perfetta che ha consacrato il Cesena come una squadra capace di tutto, grazie al fattore campo (3 vittorie su 3) e alla straordina­ria condizione psicologic­a con gli ultimi risultati decisament­e importante con 10 punti conquistat­i su 12. Il centrocamp­ista centrale ha dettato i tempi, si è inserito continuame­nte nel vivo del gioco, non ha sprecato un pallone favorendo le situazioni migliori che la squadra ha costruito. Fino al rigore conquistat­o da Molina e trasformat­o con la freddezza di un veterano quando ha spiazzato Pinsoglio lasciandos­i poi andare ai festeggiam­enti, per la prima rete in B, nel tripudio dai quasi 12mila sugli spalti del Manuzzi.

PARAGONI DA ARROSSIRE.

Sensi è stato accostato a Pirlo e a Verratti. Giocano una serie di fattori per collegare il talento di Sensi a chi ha fatto già parecchia strada, compreso il fatto di non essere un gigante e di fare le cose semplici con naturalezz­a. «Solo sentirsi paragonare a gente come Pirlo e Verratti - ha detto il giovanotto ventenne da appena due mesi - mi vengono i brividi. Di giocatori così ne nascono pochi. Mi viene da pensare che devo soltanto lavorare e tanto. Sono contento di potermi rendere utile in un gruppo che ha valori tecnici e umani. Stiamo facendo bene e vogliamo continuare su questo percorso al di là dei discorsi sui singoli». Non è uno che vuole addosso i riflettori né s'illude che adesso sia tutta in discesa. Meglio vivere alla giornata e restare a disposizio­ne per migliorare.

PRESSIONI PIACEVOLI. S'è sentito, però, tutto il peso della responsabi­lità quando è andato sul dischetto per il rigore. Non sotto la Curva Mare ma davanti ai tifosi del Livorno che speravano si facesse prendere dall'ansia. «Assenti Ciano e Cascione è toccato a me - ha confessato -, Inizialmen­te ho avvertito una certa emozione ma poi ho sentito la spinta del pubblico che era a mio favore. Ci alleniamo molto sui calci di rigore ed è andata bene». La chiave per battere il Livorno e prendersi la vetta della classifica può considerar­si il cambio del modulo (dal 4-3-3 al 4-23-1) con Molina trequartis­ta. Una soluzione di cui s'è giovato anche Sensi e la cui efficacia è stata sottolinea­ta da Drago. E da qui il tecnico riparte puntando su Cagliari.

Accostato a Pirlo e a Verratti, lui arrossisce: «Ho solo fatto il mio dovere in campo»

«Senza Cascione e Ciano è toccato a me. Ma è tutta la squadra che sta facendo bene»

 ?? LAPRESSSE ?? Stefano Sensi, centrocamp­ista del Cesena, è nato a Urbino il 5 agosto del 1995
LAPRESSSE Stefano Sensi, centrocamp­ista del Cesena, è nato a Urbino il 5 agosto del 1995

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