Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

I numeri non mentono: è un Bologna da paura

Avevano cominciato male anche Mazzone, Arrigoni, Bisoli e Pioli. Ma quest’anno i problemi sono diversi

- di Giorgio Burreddu

Peggio di così c'è solo l'idea che non migliorerà, ma questa non è da prendere in consideraz­ione. Quando sei a terra puoi solo rialzarti. Fight Club Bologna. La prima regola è: non mollare. Il resto sono una scarica di jab al petto. Mai era andata così male al club rossoblù, un inizio difficile, il peggiore praticamen­te di sempre. Inizi difficili, graffiati, con le unghie e coi denti. Ci vogliono calma e sangue freddo.

IL CAMMINO. Nel 2012/2013 la squadra di Stefano Pioli non parte benissimo, anzi. Ma dopo due sconfitte consecutiv­e con Chievo e Milan arrivano una vittoria e un pareggio. Simile, ma con un punto in più, il Bologna dell'anno prima, stagione 2011/2012, quello del ribaltone in panchina Bisoli-Pioli. Tre sconfitte nelle prime tre giornate, pari con la Juventus alla quarta, e di nuovo due sconfitte (con Inter e Udinese) che costano a Bisoli la panca. Arriva Pioli e, boom, vittoria contro il Novara. Inizio piuttosto duro anche l'anno 2008, quando il club rossoblù vince all'esordio (contro il Milan) ma poi ne perde cinque di fila (Atalanta, Fiorentina, Udinese, Napoli, Inter). Alla settima giornata batte la Lazio. In panchina c'è Daniele Arrigoni. Durissimo anche l'inizio della stagione 98/99: due ko, tre zero-a-zero di fila, help. Poi arrivano le vittorie contro il Piacenza e il Venezia a rendere la stagione del Bologna di Carlo Mazzone un successo. Il presente è difficile, ma è il futuro che cova la speranza. Quello dei gol è comunque un problema che mai nella storia sembra essersi verificato così tanto. Il Bologna mette insieme pochi gol, spesso non sufficient­i per i punti.

I GOL FATTI. La questione dei gol che non arrivano mai. Elegia dell'attesa. Pochi, pochissimi, appena quattro in questo campionato e nessuno nei secondi tempi. Tre su quattro li ha indovinati Anthony Mounier, il primo rimane confinato al giorno del debutto, l’exploit di Mancosu, al suo personale debutto in Serie A. Pochi tiri (e anche questo è un problema) a rendere la vena realizzati­va un'odissea senza fine. Contro la Juventus i tiri in porta sono stati 2 in tutto (uno era il gol) contro i 19 della Juventus. Contro l'Udinese altra storia: i tentativi erano stati almeno una sporca dozzina. Divisa così: 3 tiri in porta, 4 fuori, 5 parati e 3 grandi opportunit­à sfumate nel nulla. E contro la Fiorentina? Solo 3 tiri (1 in porta) contro i 18 della squadra di Paulo Sousa. E' anche una questione legata alla trasferta, dove il Bologna soffre sempre un poco di più. Certo è che i gol sono arrivati nel primo tempo, cioè nel momento in cui le energie sono di più e in cui il Bologna esprime autorevole­zza. Il resto è altamente rivedibile.

Primo: i gol Soltanto 4 finora, tutti nei primi tempi e frutto di pochissimi tiri

QUELLI SUBITI. Ma è anche una questione di subirli, i gol. Nonostante il gioco (comunque espresso) il Bologna incassa. In queste prime sette giornate i gol subiti nei secondi tempi sono davvero tanti. Su 9 reti incassate, 8 sono arrivate nella ripresa. Suddivise in angoscia così: 4 nei quindici minuti centrali (60'-75') e le altre 4 nell'ultimo quarto d'ora (75'-90'). Una sola nei primi quindici minuti della ripresa. Un caso? Certo è che dal 60' in poi la squadra di Delio Rossi ha un crollo verticale che la porta a subire gol e lacrime.

I gol incassati invece sono 9, di cui 8 nella ripresa Perché la squadra si scioglie dopo 60’

 ?? GETTY IMAGES ?? Pogba se ne va tra Rizzo e Gastaldell­o
GETTY IMAGES Pogba se ne va tra Rizzo e Gastaldell­o

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy