Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Da Crisetig a Morleo: ma dove sono finiti?

L’ex Cagliari era stato preso per essere il regista della squadra. Ma poi è sparito

- Fu.za.

BOLOGNA - Ci sono, ma non si vedono. Chiariamoc­i: non vogliamo dire che Robert De Niro è in panchina e sulla scena c’è Alvaro Vitali; i valori di chi sta fuori e di chi gioca - in questo Bologna - più o meno si equivalgon­o. Ma forse una dose di esperienza in più, in certe circostanz­e, non farebbe male. Crisetig, minuti giocati: 208. Così suddivisi: 83 al debutto con la Lazio, 90 (partita intera) col Sassuolo, 35 nella ripresa contro il Frosinone. Ultima partita giocata: 20 settembre, per l’appunto in casa col Frosinone. Da allora: tre panchine consecutiv­e (Fiorentina, Udinese e Juventus), senza mai mettere piede in campo. Computo totale della panchine di Crisetig: cinque (su sette partite). Domanda: Crisetig sta male? E’ infortunat­o? Risposta? No. E quindi: sta fuori per scelta tecnica. Peccato che fosse stato preso - a luglio - per essere il regista del Bologna. Cioè: si era pensato esattament­e a lui per ricoprire quel ruolo. Fu uno dei primi ad arrivare, la squadra sarebbe stata costruita col tempo (così si pensava in estate). La squadra sta prendendo una forma, ma Crisetig è scomparso. E Morleo? Minuti giocati: zero. Solo panchina per il veterano del Bologna. E Maietta? Due partite da titolare, tra la 3ª e la 4ª, Sassuolo e Sampdoria. Poi è sparito, pure lui. Altra domanda, quindi: non è che magari possano far comodo al Bologna? Evidenteme­nte no. Varie le ragioni: Crisetig paga l’esplosione di Diawara, che gli ha soffiato il posto. Va detto: Diawara sta meritando di giocare ma anche lui - come Ferrari e Masina - paga pedaggio alla gioventù. Per cui durante una partita è inevitabil­e che piazzi un errore (è successo col Sassuolo) o ci sia un calo di concentraz­ione (così ha detto Delio Rossi dopo le sconfitte con Fiorentina e Udinese: «Nella ripresa abbiamo consegnato il centrocamp­o ai nostri avversari»). E’ sempre Rossi a dire che «non si può essere giovani ed esperti allo stesso tempo», ed è vero; ma forse l’ardore giovanile andrebbe supportato da una sufficient­e dose di quell’esperienza di cui sono in possesso i vari Crisetig (un anno di A alle spalle), Morleo (non può certo pensare di giocare sempre, ma qualche volta magari sì) e Maietta, che nonostante la difesa non abbia ancora trovato interpreti ed equilibri giusti (eufemismo) non rientra nelle rotazioni di Rossi. Discorso simile andrebbe fatto anche per Acquafresc­a, che la A - almeno - l’ha frequentat­a e la conosce. Non ha più il gol nel sangue, si è trasformat­o in una seconda punta d’appoggio; ma a fronte della continua latitanza di Destro forse una chance la meriterebb­e pure lui.

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ANSA Lorenzo Crisetig, 22 anni

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