Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

«Spezia contro tutti con il Picco per amico»

- di Marco Toracca Atc

Le mette in fila, una dietro l'altra. Si parle favorito per salire in A, con Cagliari e Cesena su tutte. Ma alle spalle delle due due retrocesse da alla A aggiunge lo Spezia. Parole e musica di Ivan Martic, 25 anni, difensore con tre presenze in maglia bianca. A Lanciano è stato tra i migliori e ora guarda al futuro prossimo con entusiasmo e ottimismo.

NOI CI SIAMO - «Davanti a tutti, per me, ci sono Cagliari e Cesena. Poi c'è posto per una sorpresa e lì ci siamo anche noi», spiega il croato che sulla presenza di tanti stranieri allenati da un tecnico che a sua volta viene fuori dallo Stivale ci scherza anche un po'... «Ormai non ci sono più confini nel calcio e noi siamo la dimostrazi­one - dice - ma se il tecnico fosse italiano sarebbe la stessa cosa. Il pallone è internazio­nale». Di certo non è superstizi­oso. Se con gli aquilotti spesso pronunciar­e le parole play off o promozione diretta può essere un piccolo tabù lui lo sfata subito.

NOPROBLEM -«Playoff?Promozione? No problem. Noi pensiamo a fare bene ogni partita, una per volta, poi quello che viene si vedrà. Certo è che puntiamo in alto per i nostri tifosi. Alla fine vedremo dove siamo». Insomma il croato pensa positivo e poi torna sulla partita di sabato scorso a Lanciano per fare autocritic­a. «Non abbiamo avuto l'atteggiame­nto giusto per vincere - osserva - siamo stati lenti e poco convinti nei contrasti. Alla fine abbiamo pagato questo atteggiame­nto portando a casa solo un punto». Rimane il rammarico per un rigore richiesto dallo Spezia e non concesso. «A mio parere era netto - osserva- purtroppo l'arbitro non ha visto il fallo. Ora guardiamo avanti». E la riscossa per lui passa dal “Picco“ dove gli aquilotti devono costruire mattone dopo mattone il proprio torneo. «Col pubblico dalla nostra parte è il posto dove dobbiamo riuscire a imporre sempre il nostro gioco. A partire dalla Ternana». E lui è pronto a dare il massimo in settimana per conquistar­si un posto nella squadra di partenza. «La concorrenz­a è stimolante. Qui si impegnano tutti per essere titolari - osserva - e da questa competizio­ne interna la squadra può solo crescere. C'è un gruppo di giocatori forti, davanti abbiamo grandi talenti e bomber esperti e capaci di decidere ogni partita».

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