Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
ILICIC La missione: giocare per far gol e vincere
Lo sloveno: «Fiorentina, restare sempre così in alto»
Cammina e corre sempre con andatura un po' ciondoloni, con le braccia abbandonate al loro destino lungo i fianchi, la testa piegata e il passo di chi pensa ma chi me lo fa fare. Eppure, è tutto un altro Josip Ilicic rispetto a quello che un anno fa pari pari si prendeva i fischi e gli improperi di una parte (consistente) del pubblico del Franchi al momento del cambio durante Fiorentina-Napoli, avendo perfino la pessima idea di rispondere col dito puntato sul naso. E poco prima aveva gettato via la fascia del lutto indossata per la scomparsa di Pirovano. Tanto per peggiorare la situazione. «La fascia mi stava larga e ho preferito toglierla. Comunque, accetto i fischi, non le offese alla mia famiglia», si era giustificato al tempo per motivare il gesto di replica. Dodici mesi dopo, un altro Ilicic: perché adesso il suo modo di stare in campo lo mette al servizio della Fiorentina con una voglia e una determinazione inusuali, poi perché soprattutto l'attaccante sloveno segna con una continuità impressionante e questo importa alla società e ai tifosi viola.
La riprova che sia un Ilicic "nuovo" sta in un'altra continuità. Quella con cui Paulo Sousa, non certo uno abitudinario nelle scelte, lo chiama in causa. Naturale: 9 gol nelle ultime 9 partite disputate da titolare valgono più di qualsiasi discorso. Nove in campionato significano che la striscia è iniziata con Montella, ma sempre 9 gol in 9 partite rimangono. Cioè molti, moltissimi. Una media eccellente che difatti è servita alla Fiorentina per conquistare 7 vittorie nell'intervallo preso in considerazione, nel quale peraltro la formazione gigliata ha perso soltanto a Torino contro i granata e non è un caso che di Ilicic non ci sia traccia tra i marcatori. Inoltre, in queste 9 gare, soltanto due volte Ilicic è rimasto a secco compensando però con altrettante doppiette: al Cesena e all'Empoli le doppiette, poi una gol a testa l'ha segnato contro Palermo e Chievo per rimanere all'ultimo torneo, mentre in quello attuale ha messo la firma contro Milan, Inter e Atalanta, sempre su rigore è vero, ma nulla toglie visto e considerato che certi passaggi a vuoto del recente passato coincidevano anche con gli errori dal dischetto. Aggiungiamo al conto il tiro-quasi gol ribadito in rete da Kalinic nell'azione del raddoppio e un assist sempre al croato a San Siro, così l'assioma di partenza trova conferma nei numeri: è davvero un Ilicic diverso. Coinvolto, determinante, pratico. Uno perfetto per la Fiorentina essenziale e vincente di Paulo Sousa, insomma.
Tante parole, un'unica certezza: Josip Ilicic è pronto finalmente a prendersi un ruolo da protagonista, ruolo di cui lo accreditavano l'investimento (9 milioni) e le aspettative fin dal suo arrivo a Firenze. Dentro questa squadra, poi, gli può riuscire benissimo e dal ritiro con la Slovenia esalta la Fiorentina («Con Katanec ci sono alcuni argomenti da chiarire, ma adesso dobbiamo pensare al nostro obiettivo comune e basta», ha dichiarato alcuni giorni fa in risposta alle critiche nei confronti della sua condizione atletica e dello scarsa incisività in Nazionale pronunciate dal selezionatore, giusto per ribadire un carattere poco incline ai compromessi), senza indicare un traguardo nel nome di un profilo basso comune a tutti i componenti del gruppo viola. «L'inizio della nostra stagione è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo cominciato benissimo e vogliamo arrivare sempre più in alto, ma non per questo mi metto a fare pronostici su quello che possiamo ottenere. Vogliamo solo continuare così. Io decisivo? Non ho mai subìto il peso delle pressioni e non lo subisco certo ora. Dico solo che gioco sempre per segnare e per vincere». Nessun dubbio che gli riescano benissimo entrambe le cose.
«L’inizio della nostra stagione è sotto gli occhi di tutti, ma niente pronostici» «Io non ho mai subito il peso delle pressioni e non capiterà certo in questa fase»