Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Motori, la Ferrari si ribella
Arrivabene: «Non è certo colpa nostra se la Red Bull non ha un contratto per il 2016»
E' guerra dei motori e lo scenario si fa cupo. La Red Bull deve ancora trovare un fornitore per il 2016, che è praticamente l’oggi, dopo la drastica rottura con la Renault determinata dalla scarsa competitività dei propulsori francesi nell'ultimo biennio. Tutto si è complicato dopo il rifiuto opposto da parte di Mercedes e Ferrari: per Chris Horner, team manager della Red Bull, resta l'ipotesi estrema di tornare sui propri passi, tentando una difficile riconciliazione con la Renault, ma i rapporti fra la squadra austriaca e la Casa transalpina non sembrano lasciare margini di trattativa, tanto più che la Renault si è orientata sull'acquisto di una Lotus in crisi finanziaria, dalla quale far nascere un proprio team.
HORNER. In questa difficile situazione si inserisce una clamorosa indiscrezione: secondo quanto riporta Sky Sport, Horner potrebbe rilevare la squadra, acquistandola dall'attuale titolare Dietrich Mateschitz. Un tentativo che ha un fortunato precedente: nel 2008 Ross Brawn, direttore tecnico della Honda, acquistò la squadra nipponica, dando il proprio nome al nuovo team. L'operazione fu indovinatissima: infatti, nel 2009 la Brawn GP conquistò il Mondiale Costruttori e il titolo piloti con Jenson Button. Ad avvalorare l'ipotesi c'è un ulteriore elemento: Horner è già proprietario dell'Arden International, team che gareggia in GP2, e dunque ha l'esperienza necessaria per un'operazione simile. Non è ancora dato sapere, però, con quali motori correrebbe il team Horner...
TORO ROSSO. Ma è il ruolo della Ferrari come fornitore a essere in questa fase al centro delle polemiche: Maranello è pronta a equipaggiare con i propri propulsori la Toro Rosso. Le trattative sono in fase molto avanzata, l’accodo è praticamente fatto. Al contrario, il Cavallino non ha manifestato nei confronti della Red Bull la disponibilità a fornire power unit con gli ultimi aggiornamenti, come richiesto.
Questa tesi, però, a Sochi è stata respinta da Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari, ai microfoni di Rete Globo: «Non è così - ha spiegato Arrivabene all'emittente televisiva brasiliana - La Red Bull non ha un motore per il 2016 e sembra che i colpevoli siamo noi».
Già in occasione del GP Canada e poi del GP Austria Sergio Marchionne, presidente del Cavallino, aveva manifestato la disponibilità a fornire le power unit alla Red Bull, ma poi la Casa austriaca ha opposto uno sdegnato rifiuto di fronte all’ipotesi di ricevere motori del 2015. Dopo il naufragio delle trattative con la Mercedes nei giorni del GP d’Italia, la situazione è precipitata e per la Red Bull tutto è diventato complicatissimo.
TEAM CLIENTI. La situazione è cambiata anche per la Ferrari, e accontentare le richieste del team austriaco è ancora più difficile: infatti, con l'arrivo della Haas nel Mondiale l'anno prossimo, la Rossa fornirà le power unit a tre squadre (Haas, Sauber, Toro Rosso). L'aggiunta di un quarto team cliente obbligherebbe il Cavallino a rivedere tutta la logistica del reparto motori affidata a Mattia Binotto e con poco tempo a disposizione l'operazione sarebbe di difficile attuazione anche per la Casa di Maranello, per la quale si presenta più agevole la revisione dei motori del 2015. Su questa base la Toro Rosso si è adattata ai propulsori dell'anno scorso, pur di evitare di restare senza un motore, soluzione caldeggiata anche da Ecclestone per risolvere i problemi della Red Bull.
Così si è giunti alla situazione paradossale che la Toro Rosso, team satellite della Red Bull, nel 2016 avrà i propulsori Ferrari, mentre il team capogruppo è ancora in difficoltà. La partita è accanita, e il pallino resta nelle mani di Maranello.
Che paradosso: la Toro Rosso ha l’accordo con Maranello, la sua capogruppo no
Un’indiscrezione su Horner: vuole... copiare Ross Brawn comprando il team da Mateschitz?