Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Rosberg vola Vettel ci prova Sainz: paura
Si corre a Sochi con un filo d’apprensione per l’incidente a Sainz. Mercedes più veloci ma Rosberg parte davanti ad Hamilton...
Speriamo che i responsabili della sicurezza in Formula 1 - Federazione Internazionale in primis - abbiano recepito il terribile ammonimento appena avvertibile che la sorte ha mandato ieri sulla pista di Sochi. Una macchina incastrata sotto alle protezioni, per quanto queste abbiano attutito il colpo, non si dovrebbe mai vedere.
Un impatto del casco. Il fuoco o l’esalazione di gas tossici, e un pilota lì sotto. Pensateci. Pertanto è bene che la Fia studi nel dettaglio quanto avvenuto nelle prove libere dopo l’uscita di Carlos Sainz e rimedi, con un’urgenza e un’intensità non dissimili da quelle smosse un anno fa dopo l’incidente di Jules Bianchi.
Non è escluso che il fattaccio sia dipeso da una faciloneria già notata in chi organizza il Gran Premio di Russia - tutto s’era visto in pista prima di venerdì, ma non una pozzanghera di gasolio -, però l’episodio non va archiviato come anomalo.
Vettel ha avvertito: «Dobbiamo capire bene. Non mi piace che le macchine s’infilino sotto alle barriere». Per fortuna non c’è stata conseguenza per Sainz - comunque dolorante a schiena e collo -, la cui prima preoccupazione è stata chiedere di poter correre oggi, e la seconda contattare Alonso per fargli prenotare il ristorante. Carlos non dovrebbe prendere il via, non avendo preso neanche parte alla qualificazione, ma spesso sull’asfalto della Formula 1 fiorisce una deroga.
SEI SU OTTO. Tornando alla corsa, la pista si sta presentando ostica per la Ferrari, come si temeva già a Monza un mese fa. Le prove libere del venerdì sono state rese inutili dal maltempo e ieri, con una sola ora a disposizione, la Ferrari sembra essersi trovata a malpartito più delle rivali motorizzate Mercedes.
La power unit tedesca ha monopolizzato la scena, ma se date un’occhiata alla griglia di partenza noterete come le Rosse siano un cuneo nel fianco dello schieramento compatto dei motori tedeschi, che ne vede ben sei nelle prime otto posizioni. Poi, certo, la Ferrari conta di ridurre oggi il gap dalle Mercedes titolari, che in qualifica è stato di otto decimi e lo stesso Vettel ha valutato di un secondo. A gioco regolare la guerra delle Rosse - con Vettel quarto e Raikkonen quinto - sarà con la Williams di Valtteri Bottas, che ieri ha beffato Seb per una manciata di millesimi. L’obiettivo è il podio basso, sempre che i due della Mercedes non riescano a complicarsi la vita l’un l’altro.
ACUTO ROSBERG. Ha sorpreso il modo autorevole con cui Rosberg ha negato a Hamilton la pole position numero 50, precedendolo di tre decimi abbondanti. Uno smacco per Lewis, che nel primo dei due giri lanciati ha commesso un errore con un lungo alla curva 13 - quella in cui era uscito Sainz qualche ora prima -, restando poi al box proprio negli ultimissimi minuti, decisivi per la pole.
Subito dopo Lewis si è reso protagonista di uno sketch, aggirandosi attorno alla Ferrari di Vettel come un pensionato di sentinella al cantiere della metropolitana. Mancava solo che scuotesse la testa e mormorasse: “Non faranno in tempo”. Si è trattato di un piccolo stratagemma psicologico per togliere visibilità all’autore della pole e farlo aspettare un po.’ «Non credo che Lewis possa capirci molto - ha riso Vettel - E comunque tutto bene finché guarda e non tocca».
Hamilton non è apparso depresso dalla pole sfuggitagli, così come non ha gioito Rosberg. Oggi al via Lewis potrebbe sferrare un attacco dei suoi, di inusitata durezza, o imbranarsi in una gara caotica quale fu quella dell’Hungaroring, dove sbagliò lo sbagliabile. Ma questo è il suo bello.
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