Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Suarez più Pepito Via al salto di qualità

Mediano e punta le carte in più per reggere la sfida primato viola

- Di Francesca Bandinelli

Due assi nella manica. Da una parte Pepito Rossi, che ha da poco ritrovato il gol in Europa e che sta recuperand­o a grandi passi la condizione fisica, e dall'altra Mario Suarez, lo spagnolo che sta cercando di bruciare le tappe per adattarsi a questa sua nuova avventura. Paulo Sousa scommette (anche) su di loro, ma è adesso che serve il salto di qualità.

Il mediano, per altro tra i giocatori più "costosi" in termini di ingaggio anche dopo la revisione economica avvenuta in estate, fin qui ha messo insieme solo 318 minuti, di cui 90 in campo internazio­nale. E' il quindicesi­mo giocatore per minutaggio tra i 22 impiegati complessiv­amente dal tecnico viola, di certo quello dal palmares più ricco quanto a trofei vinti. Sousa lo sta plasmando e pure lui vuole mettersi alla prova. Lavora sempre con la palla, anche in allenament­o, ma è sui movimenti che si sta insistendo, perché c'è da imparare a giostrarsi nella ragnatela che il portoghese, ogni partita, fa costruire ai suoi diversi interpreti. Aveva cominciato bene col Torino, salvo perdersi pure lui nei 9 minuti di blackout della squadra. Poi sono cominciate le difficoltà, fin dalla gara di Modena col Carpi: un paio di buoni anticipi, ma anche errori capaci di farlo planare nel grigiore più totale. E' parso riprenders­i, un po', in Portogallo contro il Belenenses - da una sua azione, caparbia, è nato il gol dello 0-2 viola -, ma ancora non è il guardiano della difesa che vorrebbe Firenze. Sousa, qualche settimana fa lo ha persino punzecchia­to - «Si deve capire che l'uomo mercato è stato Savic, non Suarez. Mario ha bisogno di tempo» - e adesso tocca a lui rispondere sul campo. Il nuovo tour de force che attende la Fiorentina da qui alla prossima sosta di campionato è di quelli da top club: c'è il Napoli al San Paolo, la Roma di Salah al Franchi e nel mezzo pure l'Europa League, col Lech Poznan. Le due squadre italiane sono le più pericolose nell'area avversaria (16 i gol realizzati dal Napoli e 17 quelli della Roma) ed è qui che il mastino spagnolo dovrà fare la differenza. Al resto penserà (anche) Rossi.

Pepito, fin qui gestito con intelligen­za e parsimonia, dopo i 90 minuti in campo internazio­nale giocati in Portogallo e festeggiat­i con un gol, adesso sogna di riprenders­i il suo posto in campionato. Sì da titolare, come accaduto in 2 delle 3 presenze fin qui sommate (Genoa a e Carpi), ma stavolta fino all'ultimo secondo. Al Napoli, in carriera, ha segnato due volte: una in Europa League, nel 2011, quando il suo Villarreal vinse 2-1 e una in Serie A, al Franchi, più o meno due anni fa, quando Cuadrado fu espulso per doppio giallo (tra cui una simulazion­e inesistent­e e un calcio di rigore evidente) e Pizarro, dal campo, mimò il gesto delle manette. Il tempo della rivincita, stavolta, è davvero maturo. Specie per lui, che dopo l'infortunio del gennaio 2014, fece di tutto per mettersi a disposizio­ne nella finale di Coppa Italia giocata a Roma (e persa) proprio contro il club di De Laurentiis senza però riuscire a cambiare il destino delle cose. E' rimasto a riposo contro Bologna e Inter per farsi trovare pronto in Europa, poi ha guardato i compagni dalla panchina con l'Atalanta la notte del sorpasso viola in classifica ai danni dei nerazzurri: ora pensa solo a farsi trovare pronto. In agenda, ha già un altro appuntamen­to, il 20 ottobre e sogna di poterlo arricchire con nuovi successi. Sì, perché il suo Fan Club ha organizzat­o, per ricordare la storica tripletta alla Juventus, una festa in suo onore. E l'obiettivo è quello di tagliare la torta guardando tutti dall'alto, cancelland­o pure quello 0 nella classifica marcatori della Serie A. I due assi di Sousa sono pronti. Starà a lui distribuir­e le carte.

 ??  ?? Mario Suarez, 28 anni, nella gara contro il Belenenses a Lisbona
Mario Suarez, 28 anni, nella gara contro il Belenenses a Lisbona

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy