Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
De Angelis dramma, ma è salvo
Sette vertebre fratturate senza lesioni spinali: muove braccia e gambe. Rossi choccato
E’ stato il primo a passare sul luogo dell’incidente, Valentino Rossi, prima che venissero fermate le prove libere, ed è stata una immagine drammatica quella che gli si è presentata agli occhi. Sulla sinistra, all’interno della curva, sull’erba, c’era riverso su un fianco il corpo esanime di Alex De Angelis.
«Ho visto il segno della gomma sul cordolo esterno, come se avesse perso lì il controllo della moto e questa, sfortunatamente, avesse sovrasterzato. In quel punto non ci sono airfence, c’è solo il guard-rail e Alex era lì vicino. Non è stato un bello spettacolo».
Non abbiamo chiesto a Vale se gli fosse tornato in mente Simoncelli a Sepang, né il motivo per il quale le superpotenti MotoGP da 260 cavalli puntano all’interno delle curve, invece di volare via per la tangente. Non ce la siamo sentita. Abbiamo pensato che di lì a poco il pesarese avrebbe dovuto tornare in pista, finire le libere e poi affrontare il giro a vita persa sfidando Jorge Lorenzo nelle qualifiche.
«Hanno esposto la bandiera rossa e siamo rientrati ai box - ha proseguito Valentino - e lì mi sono messo a seguire le informazioni. Per fortuna poco dopo ci hanno detto che la situazione era meno brutta di quanto era sembrata e ho tirato un sospiro di sollievo. Alex è un amico vero, ci alleniamo spesso insieme al Ranch. Deve essere rimasto attaccato alla moto, cercando di controllarla».
AL MASSIMO. E’ andata così probabilmente alla curva 9, una piega a sinistra che precede un breve rettilineo a cui segue un tornante a destra. Ma è così tutto Motegi: accelerazione, brusca frenata, curva, altra accelerazione. Circuiti stop-and-go, li chiamano, perché non si accompagna la moto in piega ma la si butta dentro. La si violenta. E Alex, alla guida dell’ultima CRT in pista - una Aprilia RSV4 Superbike con 50 cavalli in meno dei mezzi ufficiali - la stava violentando, felice perché al mattino aveva incontrato un campione del mondo che gli aveva fatto le congratulazioni.
«A me correre con una moto così, fra le Open, dà la carica - ci aveva detto De Angelis poco prima di entrare in pista - sono felice perché Nicky Hayden mi ha fermato e mi ha fatto i complimenti». Ce lo immaginiamo Kentucky Kid, con quel suo accento del sud: «Congratulazioni uomo! Ce la metti veramente tutta, sei un grande!».
Inerme a terra Alex è stato prontamente soccorso dal servizio medico, immobilizzato nella speciale barella per i traumi spinali e portato al centro medico. Da lì è partito in elicottero, cosciente, ma stravolto dal dolore secondo Michele Zasa, responsabile della Clinica Mobile, alla volta del Dokkyo Hospital.
IL REFERTO. Dopo due ore è arrivato il primo referto medico. De Angelis ha riportato la frattura del corpo delle vertebre T7, T8, T9 e L4 e la frattura trasversale delle T2,T4 e T8. Tutte senza interessamento midollare, il che significa che il sanmarinese muove braccia e gambe. La Tac cranica ha dato esito negativo, e così quella addominale, che però dovrà essere ripetuta per scongiurare traumi latenti. Sembra che ci sia anche una clavicola rotta, una contusione polmonare e una microfrattura allo sterno. Insomma è messo peggio di Davide Giugliano che con tre vertebre fratturate stenta a tornare in sella alla Ducati Superbike.
«Se tutto va bene, siamo spacciati», ci aveva detto Alex con un sorriso a 32 denti prima dell’FP4, perché avrebbe lottato per l’ultima fila, mentre il suo amico Valentino combatteva per la prima con Lorenzo. Il più veloce dei piloti di lingua italiana questa mattina si informerà sul più lento, non per suo demerito, prima del duello. Sono amici.
Violentissimo botto contro il guard-rail Valentino: «Non un bello spettacolo Siamo molto amici»