Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Il ct: Penso a vincere l’Europeo
«Obiettivo minimo? Non capisco Punto ad ottenere al massimo»
Sorride, non nervosamente come quando gli girano, piuttosto come se in questa partita a tennis a distanza con il presidente federale Tavecchio sul campo del rinnovo del suo contratto, adesso che non c’è più l’assillo delle qualificazioni, lui trovasse anche motivo di sollecitazione divertente. Però preferirebbe andare oltre... Antonio Conte. Il ct così continua a ributtare la palla oltre la rete, senza forzare i colpi, perché la sua linea non è cambiata. «Mi chiedete di nuovo del mio contratto, perché il presidente ha fatto delle nuove dichiarazioni? Hehehe, lui ha risposto a delle domande...». Vero. Ha risposto, e lo ha fatto con precisione, articolando in il proprio punto di vista, sul tema, sintetizzabile così: 1) abbiamo il miglior tecnico, per questo l’obiettivo minimo è la semifinale europea; 2) lui è contento, perché ha pieni poteri su tutte le nazionali e con noi sul piano tecnico può fare quello che vuole; 3) ci sono sirene internazionali ma in Italia sono pochi i club che possono garantirgli quello che gli garantiamo noi; per questo c’è fiducia nel rinnovo. «Ne ha dette di cose il presidente...» sorride ancora Conte. Poi dice la sua, nella grande sala stampa dell’Olimpico, alla vigilia dell’ultima partita di qualificazione pre europea: «Io questa cosa dell’obiettivo minimo non l’ho mai capita; insomma ho difficoltà a capire che cosa significa, obiettivo minimo, faccio fatica...Credo per esperienza che per arrivare a vincere servano bravura, episodi come minimo neutrali e fortuna. La grande fiducia del presidente è motivo di orgoglio e soddisfazione. Più in generale posso ripetere quello che ho detto alla vigilia della partita contro l’Azerbaigian. Noi andremo in Francia con l’ambizione di fare il meglio possibile, cercando di arrivare alla fine senza avere più lassù nessuno davanti. Tradotto: andiamo per vincere. Dico anche freddamente e in modo analitico che non partiamo certo noi coi favori del pronostico. Vero che stiamo facendo un buon lavoro. Non c’è obiettivo, né minimo né massimo, il risultato sarà quello che meriteremo; per questo serve lavorare a testa bassa Quello che mi conforta è avere un gruppo di ragazzi disponibili, che hanno sposato il progetto; c’è fiducia, speriamo nel risultato massimo e di essere giudicati per tutto questo e non solo per il risultato. So che sto per vivere un’esperienza per pochi; da giocatore ho invidiato chi guidava la Nazionale, sia al mondiale che all’Europeo: sarà fantastico, incredibile».
SIRENE. Questo quello che Conte ha voluto replicare a Tavecchio, senza entrare nelle more del proprio ruolo extracalcio, né rischiare di dare la sensazione apertamente di essere orientato in qualche modo circa il proprio futuro: restando fedele a se stesso il campo ancora di più adesso il proprio orizzonte più lontano. Quel riferimento al mondiale potrebbe essere un indizio. Il ct di sicuro ha un interesse comune con la Federazione che non è solo quello legato ai destini della Nazionale. Fare bene in Europa gli darebbe un credito internazionale ancora maggiore di quello accumulato nei suoi gloriosi anni italiani con la Juventus. Mai dire mai è il luogo comune più vero di questo ambiente, pure questo è un fatto. Resta in questo momento la forte sensazione che l’attuale ct sogni la Premier più di una ipotesi mondiale, pure affascinante. Mentre le sirene italiane si stanno attrezzando...
«Da giocatore invidiavo il tecnico della Nazionale Agli Europei sarà fantastico»