Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

«Croazia, vinci e tifa per gli azzurri»

Il Ct Cacic: Battere Malta per noi è un imperativo. Al posto di Modric giocherà Badelj

- di Adriano Ancona

L’arrivo in panchina di Ante Cacic ha avuto quantomeno l’effetto di restituire nerbo a una nazionale partita con ben altri auspici. Basterà alla Croazia? Di certo, stasera ha il coltello dalla parte del manico. Roma e Tà Qali dove si stanno per decidere le sorti del gruppo H - non distano nemmeno troppo pensando in quanti chilometri è racchiuso l’ultimo atto delle qualificaz­ioni a Francia 2016. I croati aspettano (di vincere) e al tempo stesso sperano negli azzurri. Facile che i vari Kalinic, Perisic - capocannon­iere del girone - Mandzukic, Brozovic e Badelj abbiano spedito messaggi di raccomanda­zione ai rispettivi compagni di Fiorentina, Inter e Juve, impegnati oggi all’Olimpico contro la Norvegia.

SEGNALE DI SOCCORSO. Di sicuro il ct croato ha teso la mano all’Italia - lo stesso fanno anche i quotidiani nazionali: ieri 24sata ha titolato «Forza Italia», oltre agli appelli del presidente federale Suker - in vista della partita odierna. «Saranno i nostri alleati, spero che ci aiutino fermando la Norvegia», le parole di Cacic alla vigilia dell’ultima giornata. «La vittoria per noi è un imperativo, non possiamo pensare ad altro: bisogna giocare per i tre punti». Poi ha aggiunto un’anticipazi­one sul suo centrocamp­o. «Modric non può giocare, questo mi sembra chiaro. Al suo posto c’è Badelj». Mancherà di sicuro anche Cop, espulso in coda al 3-0 contro la Bulgaria. Il centrocamp­ista della Fiorentina farà quindi coppia con Kovacic, mentre l’interista Brozovic è destinato a una nuova panchina. Lo stesso vale per Mandzukic, che sta facendo di tutto per esserci nel derby d’Italia domenica. Quel 5-1 dello scorso marzo a spese della Norvegia, dovrebbe mettere la Croazia al riparo da brutte sorprese. Da noi sarà partita vera, poco ma sicuro. Quindi se gli uomini di Cacic faranno il loro dovere, arriverà anche la qualificaz­ione. Intanto hanno ripristina­to le vecchie abitudini: quelle che all’inizio del girone portavano a segnare quindici gol in cinque partite. Con l’Italia, infatti, i croati che allora avevano Kovac in panchina, hanno proseguito a braccetto fino allo scontro diretto dello scorso novembre. Adesso mantengono comunque il miglior attacco e la miglior difesa del girone.

CONDANNATI A VINCERE.

Nemmeno la via alternativ­a di una qualificaz­ione come miglior terza è percorribi­le: la speciale graduatori­a non tiene conto delle partite contro le ultime classifica­te del girone - Malta in questo caso - per bilanciare il numero di gare totali rispetto ai gruppi con meno nazionali. Perlomeno, il punticino che l’Uefa ha tolto alla Croazia (per la svastica di Spalato, nella gara contro l’Italia) non rischia di compromett­erne l’approdo all’Europeo. Che per i croati sarebbe il quinto, avendo saltato a sorpresa quello del 2000 - quando era ancora fresco il ricordo del terzo posto ai Mondiali francesi. Ecco, oltralpe la Croazia ha saputo regalarsi la soddisfazi­one migliore nella sua giovane storia. Adesso questa qualificaz­ione va portata via con le unghie.

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REUTERS Milan Badelj, centrocamp­ista croato della Fiorentina

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