Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Italiani: quarti i rossoblù

Rossi ne ha schierati per il 60% dei minuti

- di Stefano Brienza BOLOGNA

Prima era solo uno slogan, poi una campagna, ora, come spesso accade in questo casi, è diventata una norma. In questo campionato per qualcuno si è trasformat­a in una sfida, per altri è continuata l’abitudine e si è vivificata una cultura calcistica. Così, ad esempio, i minuti per gli stranieri utilizzati da Inter e Udinese arrivano attorno al 90%. mentre, nella parte opposta della classifica, sinistra o destra, dipende proprio dai punti di vista, c’è il Sassuolo. La squadra di Di Francesco sfiora l’80% di presenze di italiani nei minuti per partita in queste sette gare. E così quello che per Squinzi è diventato un verbo che si è incarnato nelle squadre allestite in questi anni dallo staff del patron Mapei, ha cominciato ad affascinar­e altri gruppi di lavoro, altri dirigenti, altri allenatori. E vediamo così, nella speciale classifica delle presenze di italiani e stranieri, ai primi posti, per l’utilizzo di italiani il Frosinone di Stellone (secondo) il Torino di Ventura al terzo e c’è anche il Bologna di Delio Rossi: quarto. La posizione del Bologna è in qualche modo una sorpresa visto, ad esempio, la capacità da parte del club di Saputo, attraverso Pantaleo Corvino, di individuar­e prospetti o calciatori stranieri che possono essere acquistati in modo convenient­e per il campionato italiano. Caratteris­tica di questo modo di costruire le squadre è che i giovani o meno giovani talenti stranieri debbono essere utilizzati sistematic­amente. E invece il Bologna, in questa fase della stagione, ha evidenteme­nte utilizzato meno di altri queste possibilit­à e più i calciatori italiani, tanto che la squadra rossoblù ha schierato tesserati italiani per il 59,3% dei minuti a disposizio­ne.

Una soluzione che, a questo punto, potrebbe aver mostrato la corda, visti i risultati, ma potrebbe anche essere in linea con il progetto-squadra del futuro di cui i dirigenti rossoblù hanno diffusamen­te parlato. E infatti calciatori come Ferrari, Masina, tanto per citare i più importanti, con il passare delle gare acquistano consapevol­ezza, esperienza e peso. Questo magari a scapito, come si è visto in qualche match particolar­e del risultato immediato. Ma forse è proprio questo indirizzo che può essere determinnt­e per il futuro. Ovvio che la presenza di tanti italiani incontra anche il gradimento di Delio Rossi che più di una volta, specie durante il ritiro e nelle prime gare ha sotolineat­o la difficoltà di far crescere una squadra così disomogene­a quando tanti comprendon­o poco l’italiano. Per la squadra rossoblù, quindi aver trovato una giusta mediazione fra progetto stranieri da scoprire (stile Udinese) e valorizzaz­ione degli italiani può costituire la chiave giusta per arrivare a quell’equilibrio che finora non è stato trovato, ma, magari, già nelle prossime gare potrà essere abbozzato.

Fra le sorprese di questa classifica c‘è il Milan che, grazie al mercato estivo basato sui prospetti italiani indicati anche da Mihajlovic, ha superato il muro del 50% a vantaggio del numero di minuti spesi per utilizzare calciatori italiani. In ogni caso la bilancia generale pende decisament­e a favore degli stranieri. L’utilizzo in campionato degli italiani facendo la somma di tutti i minutaggi di tutte le squadre è di appena il 40,25% ontro il 59,75% dei tesserati stranieri. Evidenteme­nte l’introduzio­ne delle liste non ha per ora indotto gli effetti sperati. ma, al momento, siamo soltanto alle prime sette giornate.

In questa speciale classifica è in testa il Sassuolo. A Udine ne fanno giocare meno di tutti

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