Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Beretta: «Club e Figc, priorità da condivider­e»

«Guardiamo al modello tedesco: stadi e riforme come lo ius soli»

- di Ettore Intorcia

Le esigenze dei club e quelle della Nazionale, la voglia di programmar­e e la necessità di ottenere subito dei risultati: tenere tutto insieme è un esercizio da equilibris­ti e il presidente della Lega di A, Maurizio Beretta, prova a spiegare il punto di vista delle società, sollecitat­o sul tema dei pochi giovani e dei pochi italiani in campo nel nostro campionato. «Bisogna scegliere insieme le priorità - osserva - e costruire un percorso condiviso. Ognuno ha le sue di priorità ed è difficile farle coesistere. Le nazionali? In pochi giorni siamo passati dal sottolinea­re come i giocatori si rompano quando vanno nelle loro selezioni al porci il problema di mettere in calendario la finale di Coppa Italia». Il riferiment­o è all’agenda azzurra: Conte spera che, al netto di finali internazio­nali, la stagione si chiuda il più presto possibile per poter preparare al meglio Euro 2016.

Come invertire il trend? Come orientare le scelte di mercato delle società di A? «Sul tema dei giovani - aggiunge - il problema non è convincere i club a puntare su di loro perché sono un investimen­to, piuttosto bisogna intervenir­e sul meccanismo della domanda di risultati immediati, perché in quel modo il progetto a lungo termine viene abbandonat­o. A un presidente non può essere chiesto di avere comportame­nti virtuosi per poi criticarlo il giorno dopo perché non ha buttato milioni di euro nella campagna trasferime­nti».

INVESTIMEN­TI E RIFORME. Per orientare le scelte dei club, per sostenerli aiutando così anche la Nazionale, secondo Beretta, c’è bisogno di interventi coordinati. Guardando, per esempio, al modello tedesco. «Lì intanto è stato creato un progetto basato sulle infrastrut­ture, gli stadi. E poi sulle norme: lo ius soli, per esempio, è stato introdotto già da tempo e la nazionale tedesca ha goduto di questo lavoro, basta guardare i nomi dei calciatori che vanno in campo. Poi c’è un sistema economico forte che accompagna le società: in Bundesliga tutte hanno lo sponsor principale sulla maglia».

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Andrea Abodi e Maurizio Beretta, presidenti della Lega di B e di A

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