Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
E ORA ANDIAMO IN FRANCIA PER VINCERE
Non sappiamo dove arriverà quest’Italia agli Europei del prossimo anno, se riuscirà a ripetere il sorprendente e meraviglioso cammino del 2012, quando raggiungemmo la finale, e se vendicherà così il vergognoso tracollo dei mondiali brasiliani. Certamente ci sono selezioni - la Germania, la Spagna, la Francia padrona di casa - che partono con maggior credito di noi, perché più collaudate e fors’anche perché - ammettiamolo - dotate di un maggior numero di campioni.
Sappiamo, però, che andremo a giocarci questi Europei con una squadra: una squadra vera. Cioè organizzatissima sul piano tattico, compattissima al proprio interno, motivatissima in ogni componente, ricchissima di cuore. Una squadra piena di superlativi, che cercherà anche di regalare spettacolo, come non raramente le è riuscito in questi sedici mesi post-mondiali. Una squadra, dunque, capace di regalarci qualsiasi sogno, senza preclusioni, senza limiti. Come ha detto proprio l’altro giorno - con un briciolo di presunzione, che noi preferiamo definire giusta sfacciataggine - l’uomo che questa Italia ha costruito pezzo per pezzo: Antonio Conte.
Sì, andremo in Francia per vincere, a patto che nessuno gridi allo scandalo se non ce la faremo. Dobbiamo mettere in conto, del resto, che nelle partite a eliminazione diretta che cominceranno già dagli ottavi, come ai Mondiali - basta un niente per essere sbattuti fuori. E dobbiamo anche mettere in conto che ci mancano, soprattutto in attacco, i fuoriclasse di cui qualcuno dispone: non abbiamo Ibrahimovic, Ronaldo, Müller, Lewandowski, Benzema, né la scelta vastissima della Spagna, gente che può vincere le partite da sola.
Conte,però,hacostruitoungruppochefunziona, ci crede, combatte, diverte; un gruppo di cui Pellè, arrivato quasi trentenne all’azzurro, è un po’ l’emblema. Se non avesse queste qualità l’Italia non avrebbe rimesso in piedi la partita con la Norvegia, che di motivazioni ne aveva più di noi ed è anche passata in vantaggio. La nostra Nazionale ci è piaciuta, a tratti ci ha perfino entusiasmato, per la voglia con cui è andata a prendersi la vittoria, accompagnata da idee molto chiare, esaltate dal gioco sulle fasce. Straordinario, non solo per il gol, è stato ancora una volta Florenzi. Uno che sembra fatto apposta per lavorare con Conte.
Sì, dalle ceneri brasiliane è nata una bella Italia. Credere in un grande Europeo, adesso, è più facile: nessun sogno ci è vietato.