Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
GRESINI «L’Aprilia è avanti»
Il manager con Bautista e Bradl al lavoro per l’avventura 2016
A Motegi improvvisamente sulla carenatura della RS-GP è comparsa una gigantesca scritta Aprilia. Frutto di un accordo dell'ultima ora fra Fausto Gresini e la casa veneta con la quale ha firmato un contratto quadriennale per gestire l'avventura in MotoGP.
«In realtà quello sarebbe stato un mio spazio, ma poiché di questi tempi trovare nuovi sponsor è difficile, gliel’ho nuovamente ceduto. Gratis ovviamente», spiega l'ex iridato, che dopo una carriera ricca di soddisfazione come pilota è diventato manager di successo.
Partita con un po' difficoltà, complice anche qualche problema di troppo con uno dei due piloti, Marco Melandri, oggi sostituito da Stefan Bradl, mentre l'altro è Alvaro Bautista, l'avventura di Gresini e dell'Aprilia prosegue e sembra aver imboccato la giusta direzione.
«Corriamo con una moto ibrida, derivata dalla RSV-4 che corre nel Mondiale Superbike. È stata pesantemente modificata, ha il cambio seamless e la distribuzione pneumatica, ma rimane un mezzo nato per la strada, pesa 10 chili più dei prototipi e, per dirla tutta, non conviene proseguirne l'evoluzione visto che all'inizio del prossimo anno avremo una vera MotoGP, che della RS-GP sfrutta l'esperienza. Fare di più non era possibile: avrebbe significato non solo spostare ingenti somme di denaro, ma soprattutto uomini impegnati nel nuovo progetto».
Risolto il problema Melandri, i guai di un'altra squadra, il team Forward, hanno fatto arrivare l'ex iridato della Moto2 Stefan Bradl, confermato anche per il 2016.
«Devo ammetterlo: è stato una botta di fortuna. Stefan ha esperienza e assieme ad Alvaro formano una buona squadra. Marco purtroppo lo conosco bene, quando non si trova con la moto si blocca e assume un attegiamento negativo. All'inizio, quando ha accettato di lasciare la Superbike perché lì l'Aprilia sembrava non aver altri programmi, ci ha creduto, poi ha smesso. Gli successe lo stesso in Ducati e lì andò anche peggio perché mentre Casey Stoner vinceva lui arrivava ultimo».
Oltre all'Aprilia, Gresini gestisce un team in Moto3 per il quale corre una delle migliori speranze italiane, Enea Bastianini. E se con l'Aprilia Gresini ha dovuto risolvere problemi organizzativi, addirittura nelle ultime settimane Bastianini ha rischiato di perderlo.
«Emilio Alzamora, manager di Marquez e proprietario di un team Honda in Moto3, ha perso il suo pilota, Fabio Quartararo, passato nel 2016 al team Leopard, così ha cercato di soffiarmelo - spiega Fausto - In qualche modo, magari con una buona offerta economica, ha convinto lo zio che lo gestisce ad accettare, così Emilio (ex iridato nella 125 anche lui - ndr) lo ha iscritto come suo pilota nel Mondiale il prossimo anno. Peccato che io con Enea avessi già un contratto biennale firmato! La cosa mi ha fatto andare fuori di testa, anche perché a questo punto della stagione non c'era nessuno libero per sostituirlo. Inoltre io avevo già preso accordi con alcuni sponsor. Così ho chiamato i miei avvocati e d'accordo con Irta e Dorna è rientrato tutto. Anche perché le squadre firmano un gentlemen's agreement di non soffiarsi reciprocamente i piloti». Bastianini, secondo nel Mondiale, così rimarrà in Moto3 anche il prossimo anno. Magari per passare direttamente in MotoGP nel 2017, come ha fatto Jack Miller quest'anno?
«No, io sono contrario a questi salti di categoria. C'è troppa differenza di potenza fra una Moto3 e una MotoGP. Il pilota rischia di bruciarsi. Meglio fare tutto con calma: dalla Moto3 alla Moto2 e solo come punto di approdo finale la classe regina».
In un certo senso è un peccato, magari l'Aprilia MotoGP nel 2017 potrebbe essere competitiva per accogliere un pilota italiano. Per il momento però non sembra concentrare troppo i suoi sforzi: potrebbe rimanere in Superbike affidando le sue moto al team di Karel Abraham, e poi c'è Max Biaggi che continua a correre e, forse, nel futuro ha anche il desiderio di fare il manager?
«Max manager? Non lo conosco abbastanza per poterlo giudicare, ma certo ha l'esperienza, anche se, lo dico da ex pilota, è tutto un altro lavoro. Però lo hanno fatto in tanti, Agostini, Roberts, Rainey. Per il momento però mi sembra che gli piaccia ancora correre, e continua ad andare forte. Le sue wild card sono partite come un gioco, probabilmente, poi sono diventate una cosa seria. Entrambi, lui e l'Aprilia, si sono fatti prendere dalla situazione. In certi casi si diventa irrazionali, ma è sicuro che per il Gruppo è una grande pubblicità».
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