Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

INSIGNE IL GENIO DI NAPOLI

Ha recuperato dall’infortunio e insegue il sogno scudetto

- Di Antonio Giordano

Eroe e mica per caso: ma perché là dentro c’è talento allo stato puro e una genialità ch’esplosa prepotente­mente, in Italia e in Europa, con le «Grandi» o con le «Piccole», al San Paolo o anche altrove, perché al meglio non c’è mai fine. Eroe ma a modo suo: prendendos­i il Napoli e portandose­lo a spasso e però dribblando in luoghi comuni, testimonia­l d’una «diversità» che l’ha reso profeta in patria. L’eroe che t’aspetti, la «bandierina» da far sventolare in uno stadio ch’è divenuto (anche) suo è lo scugnizzo moderno d’un mondo che ha smesso di rotolare all’incontrari­o ed ha lasciato il 9 novembre del 2014 nel sottoscala dei propri pensieri: perché la Fiorentina, adesso, non è più - suo malgrado, ci mancherebb­e - un cattivo ricordo, ma l’occasione per dimostrare a se stesso, al calcio italiano, che la «rivoluzion­e» riparte dal Sud che, si pensa ma non si dice, non è vietato sognare. «Noi crediamo in noi stessi....».

L’eroe di San Siro è nelle prodezze, nell’eco che hanno prodotto quelle intuizioni, nello stupore per tanta bellezza: l’unodue con Higuain ed il colpo sotto per il 2-0, la «sua» punizione con il giro per il 3-0, una prestazion­e mostruosa riepilogan­do il tridente nella libera interpreta­zione che Insigne sa dare al sistema sposato da Sarri. Ma il bimestre è altro ancora, è la dimostrazi­one d’una crescita netta, indiscutib­ile, di una maturità scandita mica sempliceme­nte dai cinque gol e dai tre assist ma da una partecipaz­ione sempre viva, imprevedib­ile.

CHE NUMERI.

Il primo Insigne (stagionale) è trequartis­ta, danza nella terra di nessuno,

LA DOPPIA VITA.

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