Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
INSIGNE IL GENIO DI NAPOLI
Ha recuperato dall’infortunio e insegue il sogno scudetto
Eroe e mica per caso: ma perché là dentro c’è talento allo stato puro e una genialità ch’esplosa prepotentemente, in Italia e in Europa, con le «Grandi» o con le «Piccole», al San Paolo o anche altrove, perché al meglio non c’è mai fine. Eroe ma a modo suo: prendendosi il Napoli e portandoselo a spasso e però dribblando in luoghi comuni, testimonial d’una «diversità» che l’ha reso profeta in patria. L’eroe che t’aspetti, la «bandierina» da far sventolare in uno stadio ch’è divenuto (anche) suo è lo scugnizzo moderno d’un mondo che ha smesso di rotolare all’incontrario ed ha lasciato il 9 novembre del 2014 nel sottoscala dei propri pensieri: perché la Fiorentina, adesso, non è più - suo malgrado, ci mancherebbe - un cattivo ricordo, ma l’occasione per dimostrare a se stesso, al calcio italiano, che la «rivoluzione» riparte dal Sud che, si pensa ma non si dice, non è vietato sognare. «Noi crediamo in noi stessi....».
L’eroe di San Siro è nelle prodezze, nell’eco che hanno prodotto quelle intuizioni, nello stupore per tanta bellezza: l’unodue con Higuain ed il colpo sotto per il 2-0, la «sua» punizione con il giro per il 3-0, una prestazione mostruosa riepilogando il tridente nella libera interpretazione che Insigne sa dare al sistema sposato da Sarri. Ma il bimestre è altro ancora, è la dimostrazione d’una crescita netta, indiscutibile, di una maturità scandita mica semplicemente dai cinque gol e dai tre assist ma da una partecipazione sempre viva, imprevedibile.
CHE NUMERI.
Il primo Insigne (stagionale) è trequartista, danza nella terra di nessuno,
LA DOPPIA VITA.